Tracce degli Antichi Egizi in Italia
Tracce degli Antichi Egizi in Italia sono presenti nei Musei e nelle piazze di molte città; ci fu chi, tra l’élite romana, si fece – addirittura – costruire la tomba a forma di piramide, ancora presente a testimonianza di quella lontana fascinazione. Cleopatra, regina d’Egitto nel periodo tolemaico, amante di Giulio Cesare e moglie di Marco Antonio, è il simbolo della presenza di quell’antica cultura sul territorio italiano, a Roma. Vi porto in un viaggio tra passato e presente alla ricerca delle tracce degli Antichi Egizi in Italia.
USI E COSTUMI DEGLI ANTICHI EGIZI
Quella degli Antichi Egizi fu una civiltà molto ricca e fiorente, sviluppatasi sulle rive del fiume Nilo, in Egitto, a partire da circa il 3000 a.C. fino alla conquista da parte dell’impero romano nel 30 a.C.. Fu l’Egitto dei Faraoni e delle Piramidi che durò fino all’arrivo di Alessandro Magno, ma anche l’Egitto del periodo tolemaico, successivo alla morte di Alessandro Magno (323 a.C.) e da esso derivante, quindi d’origine greca. L’Egitto tolemaico iniziò con il generale macedone Tolomeo e finì con la conquista romana e la morte dell’ultima regina tolemaica, Cleopatra VII.
Tra gli usi e costumi degli Antichi Egizi, la costruzione delle Piramidi ed il rito della mummificazione sono quelli più caratteristici e distintivi. Gli Antichi Egizi erano ossessionati dal pensiero di vincere la morte; al riguardo, eressero monumenti colossali come le piramidi e tombe colme di ricchezze ed idearono il rito della mummificazione per raggiungere la vita eterna.
Il rituale della mummificazione durava 70 giorni ed era piuttosto complesso e costoso, così potevano usufruirne solo poche persone di rango economico elevato. Ecco come si svolgeva il rito della mummificazione. Il sacerdote, dopo aver pulito il defunto, praticava un’incisione sul costato sinistro, attraverso la quale venivano estratti fegato, intestino, stomaco e polmoni; le viscere estratte venivano imbalsamate, una ad una, e conservate in appositi contenitori chiamati canopi; il cervello veniva estratto con un uncino dalle narici, ma non gli si dava alcun valore, così veniva buttato via; dentro al corpo del defunto veniva lasciato solo il cuore, la sede dell’anima. Il vero segreto della mummificazione egizia era il Natron, un sale di sodio presente in alcuni laghi d’Egitto; esso veniva cosparso sul corpo del defunto ed aveva l’effetto di assorbire i liquidi ancora presenti nel corpo stesso, insomma ne prosciugava i tessuti, per bloccare la putrefazione. Dopo 40 giorni, il corpo del defunto veniva ripulito dal sale, quindi cosparso di oli e resine, poi lavato con vino di palma che, grazie al suo alto tasso alcolico, ne impediva la decomposizione; dopo questa operazione, nell’addome venivano introdotte delle bende impregnate di natron e segatura. Il corpo veniva, poi, strettamente avvolto in bende dentro le quali venivano lasciati oggetti ornamentali e amuleti; infine, la mummia veniva coperta con una maschera e depositata nel sarcofago. L’aspettava ora il giudizio della divinità egizia Osiride. A proposito di divinità egizie, al rito della mummificazione era necessaria la presenza di Anubis (un sacerdote che ne facesse le veci con tanto di maschera), il Dio dei morti, che accompagnava il defunto nell’Aldilà.
CHI ERA CLEOPATRA
Cleopatra fu l’ultima sovrana di un regno durato più di 3000 anni, l’Antico Egitto. 2000 anni ci separano da Cleopatra, 2500 anni separano Cleopatra dalle piramidi e l’ultimo vero Faraone era morto 500 anni prima di lei. La storia dei Faraoni finì con la conquista dei territori di quell’area da parte di Alessandro Magno; alla sua morte, le regioni conquistate e governate vennero suddivise in tanti spicchi ed affidate ai suoi generali; l’Egitto toccò a Tolomeo, fondatore della dinastia tolemaica che governò l’Egitto per alcuni secoli ; Cleopatra era appartenente a questa dinastia, quindi d’origine greco-macedone. Cleopatra, dunque, era greca non egiziana. Cleopatra succedette al fratello morto in battaglia e subito mostrò le sue doti strategiche e diplomatiche; anziché combattere gli eserciti di Roma che miravano alla conquista dell’Egitto, Cleopatra cercò un’alleanza e la trovò forte e chiara con Giulio Cesare, tanto forte e chiara che divennero pure amanti e fecero un figlio, Cesarione; Giulio Cesare voleva usare l’Egitto, con i suoi fertili terreni bagnati dalle inondazioni del Nilo, per sfamare il suo popolo ed i suoi legionari, Cleopatra poteva aiutarlo ad ottenere tutto questo. Il rapporto tra Giulio Cesare e Cleopatra fu così forte ed intenso che se la portò pure a Roma, dove – tuttavia – Giulio Cesare aveva una moglie; Giulio Cesare si faceva vedere in pubblico a volte con la moglie e a volte con Cleopatra, ma questo non deve stupire perché all’epoca la poligamia era normale e accettata pienamente, non era per questo che i romani non vedevano di buon occhio Cleopatra! Agli occhi dei romani, Cleopatra era una regina straniera che aveva sedotto l’uomo più potente di Roma per i propri scopi. Che sia vero o no, poco importa, rimane il fatto che Giulio Cesare aveva dei nemici, quegli stessi nemici che cospirarono contro di lui fino ad ucciderlo. Dopo la morte di Giulio Cesare, scoppiarono guerre fratricide a Roma tra i sostenitori della politica imperialista di Giulio Cesare ed i suoi detrattori; Cleopatra poteva essere presa di mira e così dovette ritornare in Egitto.
Dopo la morte di Giulio Cesare, l’Egitto venne affidato a Marco Antonio, mentre le regioni greche vennero governate da Ottaviano. Con Marco Antonio, di nuovo, Cleopatra sfoderò le sue armi seduttive e diplomatiche al punto che divennero prima amanti, poi sposi; la loro relazione durò 11 anni ed ebbero insieme 3 figli. Insieme, Cleopatra e Marco Antonio progettarono di dominare tutto l’Oriente, ma Ottaviano s’indispettì; accusando Cleopatra di minacciare il predominio di Roma, Ottaviano convinse i Romani a dichiarare guerra all’Egitto. La battaglia di Azio segnò una sonante sconfitta per Cleopatra ed Antonio. Dopo la vittoria, Ottaviano invase il Regno d’Egitto e, dopo una breve resistenza, entrò vittorioso ad Alessandria. Marco Antonio, per non essere torturato e fatto prigioniero da Ottaviano, si suicidò (30 a.C.), mentre Cleopatra si uccise facendosi mordere da una vipera.
Cleopatra (VII), cresciuta ad Alessandria d’Egitto, amante di scienze ed arte, poliglotta, fu donna di grande intelligenza, bellezza e fierezza, abile politica e ricamatrice di potere, la prima grande femminista in un mondo al maschile. Di Cleopatra conosciamo almeno due statue ed alcune monete, i lineamenti sono un po’ stilizzati, secondo i canoni artistici dell’epoca, ma il suo volto doveva essere – più o meno – quello. Una statua si trova al Altes Museum di Berlino ed una al Metropolitan Museum di New York, tuttavia anche in Italia si trova un busto raffigurante Cleopatra, anche se alcuni studiosi hanno dubbi che sia proprio Cleopatra VII la donna raffigurata; questo busto si trova al Museo Egizio di Torino.
Il Museo Egizio di Torino
Il Museo Egizio di Torino è secondo nel mondo solo a quello del Cairo, significa che è il più importante museo di egittologia al di fuori dell’Egitto. I reperti archeologici custoditi sono molti ed interessanti per il valore storico. Al Museo Egizio potrete vedere dal vero anche sarcofagi e mummie, una parrucca fatta con cappelli veri, oggetti e strumenti di trucco. Sapevate che uomini e donne in età egizia si depilavano completamente? Si depilavano completamente, poi si cospargevano il corpo di oli e unguenti emollienti, quindi si truccavano il viso; una teca al Museo Egizio di Torino, quella di Merit, espone proprio diversi oggetti utilizzati per la cura del corpo ed il trucco, perfettamente conservati.
Una piramide in Italia
I Romani erano affascinati dall’esotico, perturbante, misterioso. La passione per quel lontano paese contagiò l’élite romana, al punto da farsi costruire tombe a forma di piramide. Ne è rimasta una, la Piramide Cestia, una delle più antiche piramidi costruite al di fuori dell’Egitto. La Piramide Cestia si trova in via Persichetti a Roma.
Gli obelischi
Roma è la città che conta il maggior numero di obelischi al mondo, al di fuori dell’Egitto. Ogni faraone egizio costruiva obelischi per avere la protezione e la forza del Dio Sole o anche per ringraziarlo di una vittoria, altre volte veniva fatto costruire ed eretto quale simbolo di potere, del legame diretto tra faraone e Dio Sole. Le dimensioni ed il significato degli Obelischi non sfuggirono agli imperatori romani che li vollero portare a Roma come simbolo della grandezza del loro impero.
A Roma ci sono ben 13 obelischi antichi: in Piazza Navona, in Piazza di Spagna, in Piazza San Pietro, in Piazza dell’Esquilino, in Piazza San Giovanni in Laterano, in Piazza del Popolo, in Piazza del Quirinale, in Piazza Montecitorio, in Piazza della Minerva, in Piazza della Rotonda (Pantheon), in via della Terme di Diocleziano, in Viale dell’Obelisco – Pincio e alla Villa Celimontana sul Celio.
Gli obelischi antichi sono realizzati con granito rosa di Assuan, portano iscrizioni, per lo più lodi militari al faraone, ed in cima hanno una cuspide piramidale. Belli e simbolici, puntati verso l’immensità del cielo ed il potere del Dio Sole.
A presto!
Cinzia Malaguti