Populismo 2.0
Populismo 2.0 e dintorni. L’ideologia comunista del Novecento era quella che si ergeva a difesa e rappresentanza del popolo sfruttato dal potere economico industriale. Il popolo era la massa, uniforme e informe, accomunata da un unico grande obiettivo: il riscatto di classe. I suoi rappresentanti politici dicevano di parlare in nome del popolo e la propaganda era uno strumento quotidiano di consenso.
Il fascismo usava le stesse logiche massificanti, ma ponendo l’accento sui concetti di Patria e di riscatto nazionale. I rappresentanti politici fascisti dicevano di parlare in nome del popolo e la propaganda era uno strumento quotidiano di consenso.
Il comunismo ed il fascismo sono falliti nel Novecento, ma non il populismo sottostante che si è adattato alla modernità e che possiamo chiamare Populismo 2.0 .
I populisti dicono di parlare a nome del popolo, anche quando sono eletti da una minoranza, ma più si richiamano al popolo e più chi si sente solo “popolo” li acclama. I populisti hanno a cuore il consenso del popolo, così portano avanti solo idee popolari, sbagliate o giuste che siano, perché è il popolo che guida e gli eletti sono solo incaricati, refrattari a qualsiasi ruolo formativo o impopolare.
M5S e Lega di Salvini si sentono orgogliosamente populisti e gli auguro pure di fare bene in questo governo italiano, ma che sia chiaro quanto segue:
- prima di affermare di parlare in nome del popolo, sciacquatevi la bocca;
- il popolo è fatto di individui, ognuno con la propria cultura, le proprie idee, bisogni, aspettative, desideri, storia e caratteristiche personali, quindi non mescolate capre con cavoli in un generico popolo;
- assumetevi le vostre responsabilità senza scorciatoie e, soprattutto, senza scaricarle sul popolo;
- gli italiani amano sognare, ma sono pronti a scaricare chi li prende in giro, legandoselo al dito.
Per non cambiare in peggio!
Cinzia Malaguti