I 4 grandi carnivori africani
Sono 4 i grandi carnivori africani che possono pesare anche più di 50 kg: il leone, la iena maculata o ridens, il ghepardo e il leopardo; sono splendide, ma temibili creature, la cui presenza è indispensabile per mantenere in equilibrio l’ecosistema e disciplinare il numero dei prolifici e voraci erbivori. Qui vi racconto qualcosa della loro vita e delle loro abitudini.
Quando il clima divenne più secco, 5 o 6 milioni di anni fa, le foreste si diradarono ed apparvero le immense praterie, terreno ideale per la proliferazione degli erbivori che, in assenza di predatori, avrebbero depredato le risorse erbivore al punto da estinguersi essi stessi per carenza di cibo; la natura però pensò a tutto ed allora anche i predatori fecero la loro comparsa, disciplinando il numero degli erbivori di cui si nutrono e permettendo così la continuazione della specie di entrambi. Il leone esiste in Africa da almeno 3,5 milioni di anni e col passare del tempo ha assimilato le abitudini delle sue prede e loro hanno imparato a schivare i suoi attacchi, a volte con successo, altre volte no.
In Africa esistono 66 specie di carnivori, per lo più di dimensioni ridotte, perché i grandi carnivori sono un’eccezione; sono 4 i grandi carnivori africani che possono pesare anche più di 50 kg: il leone e la leonessa, la iena maculata o ridens, il veloce ghepardo e il forte leopardo.
Il leopardo è un carnivoro solitario con una vista eccezionale ed un olfatto sviluppato; quest’ultimo non gli serve tanto per cacciare, quanto per individuare i messaggi territoriali della sua specie e la presenza di femmine. Il leopardo trascorre la maggior parte del suo tempo a terra, ma si trova a suo agio anche sugli alberi, dove va per cercare refrigerio e per portare al sicuro le sue prede, onde evitare che qualche altro carnivoro gliela porti via. Il leopardo vive in un areale molto esteso, l’importante per lui è che vi sia vegetazione sufficiente per potersi riparare. La sua dieta è molto flessibile, dalle gazzelle, il suo cibo preferito, ai piccoli mammiferi, ai rettili, agli uccelli, agli insetti; contrariamente a quanto si dice, raramente attacca i babbuini. La riproduzione avviene ogni 2 anni con delle cucciolate da 1 a 3 piccoli che nascono ciechi e non pesano più di 500 gr; i cuccioli trascorrono le prime settimane di vita ben nascosti tra i cespugli, soprattutto se in giro ci sono altri carnivori; la madre dedica loro molto tempo, li allatta fino a 3 mesi, poi la dieta diventa carnivora, ma dovranno aspettare 1 anno prima di diventare predatori e cibarsi autonomamente.
Il ghepardo si distingue dal leopardo per la figura più slanciata, le zampe più lunghe, la testa più piccola e le caratteristiche macchie, meno fitte, sul mantello; a differenza del leone e del leopardo non ha artigli retrattili. Il ghepardo è agile e giocherellone; con le sue lunghe zampe ed il corpo slanciato può correre velocemente, ma ha un cuore piccolo così si stanca presto e ciò condiziona la sua vita da predatore. Il ghepardo caccia di giorno nelle grandi pianure e predilige prede di medie dimensioni; non è un animale solitario, preferisce far parte di coalizioni durevoli per meglio cacciare e per meglio difendere le cucciolate. Le cucciolate dei ghepardi vanno da 1 a 6 piccoli che devono rimanere vicini alla madre o nascosti per evitare di essere prede di leoni o iene, almeno fino a quando saranno in grado di cacciare autonomamente, non prima di 1 anno di età.
La iena maculata o ridens è un carnivoro sociale organizzato in clan matriarcali costituiti da più femmine con i loro piccoli e dove i maschi entrano solo in periodo di riproduzione; a differenza di altre specie, le femmine di questo tipo di iena allattano solo i propri cuccioli. Le iene partoriscono in qualsiasi periodo dell’anno ed i piccoli restano nella tana fino a più di un anno di età, questo spiega la presenza nei clan di individui di diversa età. Le iene maculate, caratterizzate dal loro mantello macchiato, sono dotate di grande resistenza e di un efficace olfatto che permette loro di sentire l’odore del sangue anche da molto lontano; anche l’udito è buono ed utile anche per sentire il trambusto dei branchi, spesso indice di buone prospettive alimentari. Le iene sono gli spazzini delle praterie visto che mangiano anche le ossa delle prede, importanti fonti di sali minerali, per loro.
Il leone è un animale sociale, vive in clan, ma di ordine matriarcale; ogni gruppo vive in un territorio ben definito ed è composto da femmine con i loro piccoli, i maschi (uno o più) entrano a far parte del gruppo solo nel periodo della riproduzione; solo i legami tra le femmine del branco sono solidi. Quando va a caccia, il leone deve avvicinarsi almeno a 30 metri dalla preda per avere qualche possibilità di successo e, comunque, di giorno le possibilità di successo sono basse perché il leone è troppo visibile con la sua stazza.
Come avete capito, questi 4 grandi carnivori africani hanno anche dei punti deboli che le loro prede sfruttano per schivare i loro attacchi.
Cinzia Malaguti
Videografia: video documentario Icone del continente africano – Predatori temibili su Rai Play