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Alla scoperta dei grandi mammiferi erbivori

Elefanti, rinoceronti, ippopotami sono i grandi mammiferi erbivori sopravvissuti e giunti sino a noi senza aver subito cambiamenti, come reliquie animali; questo è il tratto che li accomuna di più, al di là della pelle nuda, del regime vegetariano e della struttura massiccia; per il resto sono diversi, cioè non provengono dalla stessa famiglia, non hanno la stessa organizzazione sociale e non hanno lo stesso stile di vita. Impariamo a conoscerli meglio.

Elefante
Rinoceronti

Gli elefanti

Gli elefanti hanno una caratteristica in comune con gli esseri umani: possono sopravvivere in qualsiasi habitat, a patto che ci sia acqua e cibo; la loro capacità di adattamento è pari a quella dell’uomo. L’elefante è il più grande mammifero terrestre, sopravvissuto alle epoche ed agli sconvolgimenti climatici, grazie al fatto che mangia tutto ciò che trova, a patto che sia vegetale, anche la corteccia legnosa degli alberi. Durante la stagione secca, infatti, mangia essenzialmente delle piante legnose, come alberi e arbusti, prediligendo il legno del baobab. L’elefante dedica almeno 16 ore al giorno ad alimentarsi perché deve mangiare una quantità di vegetali pari al 4-6% del suo peso, ciò significa che un maschio adulto arriva a ingoiare anche 300 kg di cibo al giorno. Parrebbe distruggere la vegetazione, ma in realtà restituisce in parte ciò che distrugge; l’elefante, infatti, non rumina, pertanto la sua digestione è incompleta; esso utilizza meno della metà del cibo che mangia, il resto finisce integro nello sterco, ricco di semi intatti che, quando non vengono mangiati dagli uccelli, possono germogliare dando vita a nuove piante; si pensi che l’elefante evacua 150 kg di sterco al giorno. Gli elefanti, oltre a mangiare tanto, devono bere molto, da 100 a 200 litri di acqua al giorno, spesso in una sola volta.

Elefante che mangia
Baobab rosicchiato da elefanti

Gli elefanti hanno la pelle nuda, non possiedono né ghiandole sebacee, né sudoripare, così essi amano rotolarsi nel fango, una protezione contro gli insetti e una difesa da potenti raggi solari. Gli elefanti sono animali sociali, gli piace stare in compagnia e tutti i componenti si sottomettono alla disciplina del gruppo. Gli elefantini rimangono a lungo accanto alla madre, nel suo gruppo, dove si notano elefanti di varia età, riconoscendola in base all’altezza; i più piccoli passano sotto la pancia della madre, ma in un anno crescono di ben 20 cm.

Elefanti
Elefanti in marcia

Proboscide e zanne sono gli elementi caratteristici dell’elefante. La proboscide è un braccio prensile, ma è anche uno strumento per comunicare l’umore del momento, è anche il naso attraverso il quale l’animale respira, è anche la sede dell’olfatto, è anche l’organo del tatto ed è anche l’appendice polivalente che aspira o polverizza a seconda della necessità. Le zanne, invece, sono incisivi superiori, iniziano a spuntare a circa 2 anni di età e a 10 anni pesano da 1 a 3 kg; successivamente crescono in fretta nei maschi per via della presenza del testosterone, ma la loro crescita dipende anche dall’habitat e dall’alimentazione, visto che la presenza di sali minerali incide tantissimo. In generale, comunque, la lunghezza delle zanne è un buon indicatore del sesso e dell’età degli individui. Anche i padiglioni auricolari dell’elefante sono particolari, tanto sono grandi, sventolandoli si rinfresca.

Elefanti
Elefante

I rinoceronti

Labbro prensile e tagliente, occhi piccoli disposti molto in basso sul viso, i rinoceronti sono animali abitudinari e solitari. Il rinoceronte mangia da 20 a 30 kg di erba al giorno, è poco per la sua stazza, ma è comprensibile considerando il fatto che è un animale con un metabolismo lento, ha poco dispendio energetico, al punto che appare quasi apatico, comunque poco reattivo.

Rinoceronte femmina con piccolo
Rinoceronte

Il rinoceronte è un animale solitario, fa coppia solo durante il periodo della riproduzione, ma le femmine restano raramente da sole, anche quando non hanno piccoli, pertanto stanno con altre femmine e i loro piccoli. I rinocerontini rimangono con la madre a lungo, anche per 2 o 3 anni, ben oltre lo svezzamento.

Rinoceronte

Gli ippopotami

Gli ippopotami hanno la stessa antica origine del maiale. Questi animali hanno la pelle molto sottile, si disidrata molto facilmente, pertanto hanno bisogno di avere dei corsi d’acqua vicini in cui potersi immergersi al bisogno. Spesso ippopotami e coccodrilli convivono, in quanto prediligono lo stesso ambiente: acque di fiumi e laghi, a patto che siano calde ed abbiano le sponde piatte ed aperte. Gli ippopotami odiano, però, i fondali melmosi ed è necessario per loro che, in alcuni punti, l’acqua sia alta almeno 1,5 metri, per potersi immergere totalmente.

Ippopotamo
Ippopotamo con coccodrilli

Gli ippopotami vivono in gruppi composti da 12 o più individui sotto la guida di un maschio dominante; di giorno amano stare insieme nell’acqua, ma di notte si avventurano da soli sulle rive, in cerca di cibo.

Ippopotami in acqua
Ippopotamo

Elefanti, rinoceronti, ippopotami, grandi mammiferi erbivori sopravvissuti intatti alle ere geologiche, quando i grandi mammiferi carnivori e diversi grandi cugini erbivori si sono invece estinti.

Cinzia Malaguti

Videografia: video documentario Icone del continente africano – I grandi mammiferi erbivori su Rai Play

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