Orchidee dal mondo
Quella delle orchidee è la famiglia di piante più numerosa; si calcola che ne esistano almeno 25.000 specie diverse in tutto il mondo. La diversità è data dalla loro straordinaria capacità di adattamento che persino Darwin studiò. Alcune spargono il polline al vento, altre attirano gli insetti; alcune lo fanno con il nettare, altre non lo producono affatto; alcune imitano l’ape femmina per attirare il maschio, altre sono completamente prive di foglie. Ci sono orchidee rare e straordinarie, meraviglie della natura.
Quella delle orchidee è una famiglia numerosa e variegata; la diversità nasce dall’adattamento e non è un caso che Charles Darwin, il famoso scienziato dell’evoluzione della specie, abbia studiato le orchidee prima di arrivare alla sua celebre teoria. Sopravvive la specie che meglio si adatta all’ambiente, niente è più vero per le orchidee, tanto che è la pianta più diffusa con ben almeno 25.000 specie diverse. Vediamole allora queste diversità, verso le piante di altre specie e verso le piante della propria specie.

Le diversità morfologiche delle orchidee
La maggior parte dei fiori delle altre piante ha petali identici, disposti intorno agli organi sessuali della pianta stessa, i fiori delle orchidee no. Nei fiori delle orchidee, ogni petalo è molto diverso, in particolare il petalo inferiore si è trasformato secondo un’incredibile varietà di forme. Si pensi che l’orchidea vesparia ha il petalo inferiore che ha assunto forma e colori di un’ape femmina per attirare il maschio impollinatore.

Lo scopo di tanta diversità è sempre quello di convincere efficacemente gli impollinatori a trasportare il polline da una pianta all’altra, quindi determinare la sopravvivenza della specie. Molte piante non orchidee si affidano al vento per l’impollinazione; esse fanno oscillare gli stami e spargono enormi quantità di polline al vento, ma è pura fortuna se qualche granello atterra su un fiore femmina della giusta specie. Le orchidee, invece, dipendono dagli insetti per spostare il loro pesante pollinario da una pianta all’altra.
Altra caratteristica importante è la necessità, per alcune orchidee, di vivere in simbiosi con i funghi per poter nutrire il seme, il quale al momento della dispersione è privo di albume e con embrione appena abbozzato.
Tra le orchidee più rare c’è l’orchidea cipripedio che cresce nella foresta pluviale del Borneo ed ha uno stelo floreale di quasi 1 metro di lunghezza. Il Borneo è il luogo più ricco di orchidee nel mondo, se ne contano circa 800 specie diverse.

Le diversità comportamentali delle orchidee
Le orchidee dipendono dagli insetti per l’impollinazione. Per attirare gli insetti, alcune orchidee come altre piante, usano un liquido zuccherino altamente energetico, il nettare, che è il carburante per il volo degli insetti stessi. I fiori rilasciano il nettare che scorre lungo il labbro come un fiume vischioso, attirando ogni genere d’insetto; quanto l’insetto arriva in cima al fiore, urta il pollinario e l’orchidea glielo attacca alla testa; l’insetto se ne andrà poi in cerca di altro nettare, magari su un’altra orchidea della stessa specie, effettuando così l’impollinazione incrociata.
L’orchidea ha sviluppato strategie per aumentare le probabilità che un insetto visiti un’altra orchidea della stessa specie con il suo prezioso carico di polline. Alcuni tipi di orchidea producono nettare in un punto tale che può essere raggiunto solo da insetti con una lingua lunga come le farfalle; dal momento che non deve competere con altri insetti per procurarsi il nettare da queste orchidee, è comprensibile che la farfalla voli verso altre orchidee profumate della stessa specie; così, per nutrirsi ancora, la farfalla spinge il polline precedentemente raccolto, nella parte femminile della nuova orchidea.

Non tutte le orchidee producono nettare
Orchidea morio non produce quel liquido zuccherino tanto amato dagli insetti, ma vive circondata da altre piante che lo producono; succhiando da un fiore all’altro, gli insetti finiscono per posarsi anche sull’orchidea morio; cercando il nettare, l’insetto raccoglie il polline ed il gioco per l’orchidea morio è fatto anche senza nettare.

Anche l’orchidea cefalantera maggiore non produce nettare; la sua strategia per attirare gli insetti si basa sulle macchie gialle che si trovano sul labello e che imitano il polline.

L’orchidea vesparia è poi ingannatrice nella sua tecnica. Per attirare gli impollinatori, il labello del suo fiore assomiglia e odora come la femmina dell’ape. Forma e colori non bastano ad ingannare l’ape maschio, così questa orchidea rilascia una miscela chimica simile a quella dell’ape femmina; è talmente uguale che i maschi impazienti si avventano sul fiore cercando di accoppiarsi, così facendo raccolgono il polline. Solo pochissime api cadranno due volte nello stesso trabocchetto, ma per l’orchidea vesparia basta.

Non tutte le orchidee hanno le foglie
L’orchidea nido d’uccello è completamente priva di foglie, produce solo pallidi fiorellini al culmine dell’estate. Questa orchidea utilizza le foglie degli alberi della foresta per nutrirsi e far germogliare i propri semi, ma attraverso le ife dei funghi. Succede che i funghi si nutrono dagli alberi e l’orchidea si nutre dai funghi.


Coltivare le orchidee
L’unica orchidea facile da coltivare è orchidea falena, ormai disponibile ovunque e a prezzi contenuti; le altre hanno caratteristiche così specifiche da essere di difficile riproduzione.
Cinzia Malaguti
Video grafia: video documentario Belle e cattivissime – Orchidee: sesso e bugie su Rai Play