Le Donne di Bologna
Dopo un insolito tour con l’Associazione Succede solo a Bologna dal titolo Le Donne di Bologna, vi racconto qualcosa di sette Donne bolognesi che, nel corso dei secoli, dal Cinquecento al Novecento, hanno “rotto” schemi e consuetudini vigenti, aprendo – in un certo senso – la strada a conquiste più collettive che, però, non dobbiamo mai dare per scontate.
Properzia De Rossi
Properzia De Rossi (1490-1530) fu una scultrice che lavorò nel cantiere della Basilica di San Petronio a Bologna; sono suoi i bassorilievi marmorei che dovevano decorare la facciata della Basilica (rimasta incompiuta). Le formelle di Properzia sono custodite al Museo di San Petronio, accessibile dall’interno della Basilica. Non fu facile per Properzia farsi valere, nonostante l’indubbio talento, ma alla fine anche i più tradizionalisti dovettero arrendersi all’evidenza delle sue capacità ed accoglierla al cantiere di San Petronio.
Elisabetta Sirani
Elisabetta Sirani (1638-1665) fu una pittrice di grande spessore artistico. Il padre era un affermato pittore bolognese (Giovanni Andrea Sirani), assistente di Guido Reni; Elisabetta studiò pittura alla scuola del padre, dimostrando subito talento e realizzando i primi ritratti già all’età di diciassette anni. Elisabetta morì all’età di 27 anni per cause ancora incerte, forse per avvelenamento e per il quale fu accusata la governante, poi scagionata; probabilmente, Elisabetta morì a causa di un’ulcera fulminante, ma l’ipotesi dell’avvelenamento non scomparì mai. La morte della Sirani fu molto sentita dai bolognesi che la adoravano; fu sepolta nella Basilica di San Domenico a Bologna, insieme al maestro Guido Reni.
Elisabetta Sirani fu la prima donna ad avere una bottega di pittura e si era specializzata in ritrattistica; insegnò a dipingere ad altre donne ed aveva pure uno studente maschio. Elisabetta era, indubbiamente, dotata di un talento innato che ebbe modo di esprimere grazie all’influenza paterna ed alla sua lungimiranza.
Laura Bassi
Laura Bassi (1711-1778) fu una donna appassionata allo studio, tanto che fece scrivere nell’atto matrimoniale che lei non avrebbe fatto “l’angelo del focolare”, come consuetudine per quei tempi, bensì avrebbe continuato a studiare. Laura Bassi si laureò in filosofia, si laureò in fisica ed insegnò all’Università di Bologna, pur con molte postille imposte in quanto donna. Insegnò anche in casa a molte donne che non potevano accedere agli studi accademici. Fu sepolta nel Monastero del Corpus Domini a Bologna, insieme ad un altro scienziato: Luigi Galvani.
Anna Maria Morandi Manzolini
Anna Maria Morandi Manzolini (1714-1774) fu un’anatomista e docente di anatomia all’Università di Bologna. Anna Maria studiò disegno e scultura, poi imparò a riprodurre parti anatomiche con la cera, grazie all’attività del marito, professore di anatomia; quando il marito si ammalò, Anna Maria lo aiutò alacremente nella dissezione di cadaveri e nella riproduzione in cera di parti anatomiche, fino allora sconosciute. Dopo la morte del marito, venne nominata modellatrice in cera presso la Cattedra di Anatomia dell’Università di Bologna. Anna Maria realizzò anche busti in cera con finalità puramente artistiche. Anna Maria fu la prima ceroplasta dell’Università di Bologna ed alcuni suoi lavori sono esposti nelle sale di Palazzo Poggi a Bologna.
Clotilde Tambroni
Clotilde Tambroni (1758-1817) fu una studiosa, linguista e poetessa; particolarmente portata per le lingue, arrivò a tradurre testi dal greco antico e ad avere una Cattedra all’Università di Bologna, pur non essendo laureata. Invidie, gelosie e clima politico la indussero ad andare ad insegnare in Spagna; all’inizio dell’Ottocento, Napoleone la richiamò perché non c’era un collega maschio bravo come lei, così Clotilde riconquistò la sua cattedra universitaria.
Irma Bandiera
Irma Bandiera (1915-1944) fu una combattente partigiana, insignita della Medaglia d’Oro al valor militare. Dopo che il fidanzato fu preso dai tedeschi e di lui non si seppe più nulla, Irma iniziò ad interessarsi di politica e ad iscriversi al Partito Comunista. Si dedicò, senza risparmiarsi, alla lotta partigiana, ma venne arrestata dai fascisti che la torturarono per sei giorni e sei notti, quindi la finirono con alcuni colpi di pistola. Fu una martire della lotta per la Liberazione.
Mirella Bartolotti
Mirella Bartolotti (1931-2015) fu la prima Assessore donna in Emilia Romagna. Mirella proveniva da una famiglia di forti tradizioni antifasciste e la madre volle farla studiare per principio, consapevole che dall’ignoranza non poteva venire nulla di buono. Mirella entrò in politica, si unì alle cellule comuniste, nel 1956 – a soli 25 anni – divenne Assessore ai problemi delle donne, oggi si direbbe alle Pari Opportunità, la prima in Italia.
L’Associazione Succede solo a Bologna effettua periodicamente un tour insolito, Le donne di Bologna, per le vie che ci ricordano queste figure femminili: dalla Basilica di San Petronio all’Archiginnasio, dalla Chiesa di San Domenico al Santuario del Corpus Domini, dalla Piazza del Nettuno a Palazzo d’Accursio.
Cinzia Malaguti