La sclerosi multipla, cosa c’è di nuovo
La sclerosi multipla è una malattia infiammatoria di origine autoimmune che interessa la guaina mielinica di rivestimento dei nervi.
Sull’origine della sclerosi multipla, quello che si è scoperto fino ad oggi è che esistono persone che hanno una predisposizione genetica all’autoimmunità, ma anche le influenze ambientali possono provocare lo scatenamento del processo infiammatorio.
La sclerosi multipla è una malattia molto diffusa in Europa e in Nord America, mentre è meno frequente nelle altre popolazioni. La SM può avere inizio da una banale infezione virale: nell’individuo si scatena una risposta immune in parte diretta all’eliminazione del virus e in parte diretta erroneamente contro il sistema nervoso centrale. L’aggressione alla guaina di rivestimento dei nervi genera delle placche che alterano la trasmissione degli impulsi generandone dispersione. Per capire il funzionamento della sclerosi multipla ci è utile pensare ad un filo elettrico attraversato dalla corrente, se la guaina isolante del cavo elettrico è integra la corrente elettrica lo percorrerà senza dispersioni, arrivando potente a destinazione, ma se la guaina è bucata o difettosa, l’apparecchio elettrico ad essa collegato non potrà funzionare; la stessa cosa succede con la sclerosi multipla, al punto da impedire il normale funzionamento di gambe e braccia, ad esempio.
Ho avuto esperienza di sclerosi multipla essendone stato ammalato mio marito, una malattia bizzarra e imprevedibile, purtroppo in fase progressiva, trattata solo con cortisone. Oggi esistono migliori mezzi diagnostici e circa una decina di diverse terapie.

Strumenti diagnostici e terapie
E’ necessario riuscire ad avviare le cure il più precocemente possibile, prima che inizi la fase progressiva. Un valido supporto alla diagnostica clinica proviene dalla Risonanza Magnetica che “permette di evidenziare specifiche alterazioni – ricorda il Prof. Gianluigi Mancardi, Direttore della Clinica Neurologica dell’Università di Genova -. E’ lo strumento che meglio visualizza la placche d’infiammazione ed è importante per la diagnosi e per capire se la cura sul paziente sta funzionando. Se così non fosse, nella RM si evidenzierebbero nuove lesioni rispetto ad esami precedenti“.
Per quanto riguarda le terapie, circa una decina, alcune sono adatte alle forme iniziali, altre specifiche per curare l’elevata attività infiammatoria, quindi più aggressive. In Italia da qualche decennio si sta usando il glatiramer acetato, un trattamento con effetti collaterali quasi inesistenti ed efficace nel ridurre la frequenza delle ricadute. Recentemente è stata registrata in Europa una nuova formulazione di glatiramer acetato con somministrazione trisettimanale, permettendo così di evitate iniezioni giornaliere.
La ricerca prosegue e chissà forse un giorno la sclerosi multipla non sarà più fonte di preoccupazione e sofferenza per tante persone.
Ottima attività informativa e di sostegno è fatta dall’Associazione Italiana Sclerosi Multipla.
Cinzia Malaguti
Fonte:
Società Italiana di Neurologia, Neurologia, Ottobre 2015