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Antilopi

Le antilopi sono una specie straordinaria perché differenziata in tante sottospecie diverse quale risposta adattiva ad una particolare nicchia ecologica; si pensi che solo in Africa, dove vive il maggior numero di antilopi, si contano ben 72 specie diverse, ognuna con proprie dimensioni, comportamenti ed esigenze alimentari. Andiamo a scoprirne alcune.

Giraffa protegge le antilopi che si abbeverano

Le antilopi hanno un incredibile registro comportamentale che varia a seconda della specie ed è più ricco in quelle territoriali, rispetto a quelle stanziali. Tutte le antilopi hanno gli occhi posti lateralmente per vedere anche dietro; inoltre, hanno quattro grosse dita, ma ne usano solo due, le altre sono atrofizzate, senza una funzione specifica. In alcune specie di antilopi (Alcelafo, Tsessebe) anche le femmine hanno le corna, anche se più piccole. Le corna delle antilopi iniziano a crescere poco dopo la nascita, sono di materiale osseo rivestito di cheratina; nel 50% delle sottospecie le hanno solo i maschi.

Antilope Dik dik

Le antilopi dik dik sono tra le più piccole, pesano solo qualche chilo, vivono nelle boscaglie delle zone aride dove trovano ombra, rifugio e cibo; grazie al loro muso allungato riescono a cogliere anche le foglie più piccole; questa specie vive in coppia, fatto raro per le antilopi; i maschi dik dik si riconoscono dalle piccole corna. La macchia nera sotto gli occhi che le caratterizza è in realtà una ghiandola, produce una sostanza odorosa che viene posata per marcare il territorio. Le antilopi dik dik sono animali territoriali; per via delle loro ridotte dimensioni, interessano parecchi predatori come serpenti, rapaci e sciacalli, ma queste piccole e bellissime antilopi hanno sviluppato una loro strategia: rimanere immobili in mezzo alla boscaglia, sperando di non essere individuati; a ciò si aggiunge anche il fatto che di rado si avvicinano ai punti d’acqua, quindi di rado si espongono, perché hanno bisogno di poca acqua che, generalmente, ottengono dalla vegetazione; queste strategie di sopravvivenza si sono rivelate di successo, visto che il tasso di predazione del dik dik è il più basso in assoluto tra le antilopi.

Antilope Dik dik

Le antilopi Kudu sono molto grandi, una delle più grandi specie di antilopi con i maschi che arrivano a pesare anche 200-300 kg. I maschi hanno le corna, lunghe e a spirale e la loro lunghezza indica l’età e la gerarchia; tollerano bene la presenza di altri maschi, anche se ci sono delle femmine; non vivono in coppia e si avvicinano alle femmine solo per accoppiarsi; fuori dal periodo riproduttivo, le femmine vivono tra di loro con i loro piccoli; non appena le corna dei giovani maschi superano le orecchie, questi sono costretti a lasciare il branco materno per unirsi al gruppo degli scapoli dello stesso sesso; i maschi adulti, invece, fanno vita solitaria. A causa delle lunghe corna, le più lunghe di tutte le antilopi, i maschi adulti sono molto lenti e pesanti, quindi facili prede per i leoni, ma anch’essi, come i dik dik hanno adottato la tattica della discrezione, aiutati dal colore del manto che si mimetizza bene tra gli arbusti; tuttavia, i maschi, essendo più lenti delle femmine, hanno una speranza di vita inferiore, pari a circa 9 anni, contro i 15 delle femmine.  Questa antilopi non sono tendenzialmente territoriali; si nutrono essenzialmente di foglie, ma durante la stagione secca devono spostarsi per trovare cibo, anche qui le femmine sono avvantaggiate perché, essendo più leggere, sprecano meno energia, quindi riescono a soddisfare più facilmente il loro fabbisogno alimentare quotidiano.

Antilope Kudu femmina

Questa notevole differenza morfologica tra maschi e femmine si riscontra anche nelle antilopi Tragelafo striato, di media taglia. Le femmine del tragelafo striato vivono solitarie con i loro piccoli nelle zone boschive lungo i corsi d’acqua. Il tragelafo striato, come il kudu, appartiene alla sottospecie delle antilopi con la corna a spirale. Il maschio dei tragelafi ha il manto più scuro di quello delle femmine e le sue corna arrivano anche fino a 30 cm, con torsione. A volte condivide il suo habitat con un’altra specie di antilopi, il Nyala.

Antilope tragelafo striato maschio

Le antilopi Nyala pesano circa 100 kg, sono stanziali e non territoriali; i maschi, a volte, fanno gruppo con altri maschi della specie, ma in modo sporadico e per poco tempo; quando i nyala strofinano le corna sul terreno, stanno mostrando la loro forza, si allenano al combattimento da soli. Anche le antilopi della specie Alcelafo si comportano allo stesso modo, ma a volte è segno di atteggiamento territoriale.

Antilopi nyala maschi

Nella sottospecie di antilopi Alcelafo, anche le femmine hanno le corna. L’alcelafo rosso vive nelle zone aride, il suo mantello folto e corto ha potere riflettente che riduce l’impatto con i raggi solari. La gobba sulle spalle e la schiena leggermente inclinata sono caratteristiche tipiche di questa sottospecie di antilopi.

Antilopi Alcelafi

Le antilopi Tsessebe hanno il mantello più scuro delle Alcelafi e le corna meno piegate. Le tsessebe hanno l’abitudine di bere in gruppo, ma alternandosi, così una parte vigila e l’altra si abbevera. Anche le femmine tsessebe hanno le corna, ma quelle dei maschi sono un po’ più spesse e vengono solitamente ricoperte di terra per farle sembrare più grosse ed impressionare così gli avversari; hanno l’abitudine di arrampicarsi sui termitai per sorvegliare i dintorni.

Antilopi Tsessebe maschi

Anche i famosi Gnu sono antilopi. Chi di noi non ha visto un documentario sulla migrazione di massa degli gnu?! Ogni anno, nello stesso periodo, centinaia di migliaia di gnu attraversano gli stessi territori dove li attendono gli stessi coccodrilli; questa migrazione di massa alla ricerca di nuovi pascoli, di erba più verde, parrebbe un suicidio, ma in realtà è una manovra efficace; in questa transumanza, la popolazione di gnu perde solo il 10%, percentuale decisamente bassa e possibile solo per la confusione creata dal muoversi in massa, d’altra parte, la fame ucciderebbe ben più gnu.

Antilopi gnu
Migrazione di massa gnu africani

Le antilopi Cobo, all’opposto dei Dik dik, sono molto dipendenti dall’acqua e ruminano anche adagiati sulla pancia; si riconoscono facilmente per il mantello ispido e folto e per l’anello bianco sulla parte posteriore; il pelo sembra unto e sprigiona un forte odore speziato; lo svezzamento dei piccoli avviene molto presto, tra i 6 e gli 8 mesi. Le antilopi kobo sono tra le più pesanti, si pensi che la femmina può arrivare a 160 kg ed il maschio anche a 250 kg con corna ad anelli lunghe anche di 1 metro.

Antilope Cobo

Anche le gazzelle fanno parte della famiglia delle antilopi ed hanno lungo zampe fatte per la velocità. La gazzella Orice ha un manto dai motivi unici, vive nelle zone aride, maschio e femmina sono molto simili, anche nelle corna.

Gazzella orice

Le gazzelle Springbok sono particolari perché saltano fino a 2 metri di altezza, per confondere i predatori o semplicemente per giocare. Le springbok bevono poca acqua ed il loro manto chiaro riflette il calore; ogni volta che possono si mettono all’ombra; maschi e femmine sono identici, hanno entrambi le corna, ma quelle delle femmine sono più sottili; vivono in branchi misti, in numero variabile; non hanno concorrenza per la ricerca di cibo, ma vivendo in territori aridi, cioè senza alberi dove nascondersi, sono esposti ai predatori; tuttavia, si riproducono facilmente e presto: a 1 anno le femmine sono già in grado di partorire, la gestazione dura solo 6 mesi ed i piccoli che nascono sono già formati e pronti per la corsa.

Gazzelle springbok all’ombra
Gazzella springbok con piccolo appena nato

Termino questa carrellata di antilopi con l’antilope Impala. I gruppi di impala hanno un maschio dominante circondato da numerose femmine che, durante la stagione riproduttiva, passa in rassegna per scegliere quella che più gli piace; quando l’ha trovata, mostra il suo grado di eccitazione attraverso un pennacchio bianco sulla coda; la loro organizzazione sociale è instabile, cambiando continuamente. L’impala ha una grande capacità d’adattamento sia a livello di habitat che di cibo; le femmine hanno l’abitudine di leccarsi a vicenda il collo per pulirselo e sono molto legate tra di loro.

Antilopi impala
Impala maschio con pennacchio bianco

Le antilopi sono una grande famiglia che, al suo interno, si è diversificata al massimo per affrontare, costi quel che costi, la sfida di essere una preda molto ambita.

Cinzia Malaguti

Videografia: video documentario Icone del continente africano – Le antilopi, su Rai Play

 

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