Da Vergato a Borgo La Scola a Campolo con sorprese
Da Vergato a Borgo La Scola a Campolo è un bel itinerario sull’Appennino bolognese. Le sorprese sono due; ti anticipo che una è artistica, l’altra è naturalistica. Nelle vicinanze c’è la famosa e stravagante Rocchetta Mattei.
Vergato
Vergato si trova a 193 metri di altitudine a sud di Bologna, dalla quale dista circa 40 km. A Vergato c’è la prima delle sorprese di questo itinerario, quella artistica. Si tratta della statua-fontana di Luigi Ontani, artista di fama nato proprio a Vergato. Questa statua-fontana è stata molto discussa e criticata per la prorompente nudità delle figure rappresentate; il fauno (il fiume Reno), attraverso il suo membro eretto dà vita alla fontana, mentre ai suoi piedi, il tritone (l’Appennino), attira l’attenzione con il suo imponente seno, sulle spalle del fauno c’è un putto che rappresenta il fiume Vergatello. L’utilizzo di materiali e colori diversi, nonché l’eleganza delle forme, ne fanno un’opera molto bella. La statua-fontana di Ontani si trova nella piazza della stazione ferroviaria.
Date un’occhiata anche al Palazzo Comunale, ovvero al Palazzo dei Capitani di Montagna; in origine casa quattrocentesca, poi sede del Capitanato della montagna, si presenta oggi con tracce di antichi splendori con le sue bifore ed i suoi stemmi in bassorilievo sulla facciata.
Borgo La Scola
Il Borgo La Scola si trova nel comune di Grizzana Morandi (Bo), a circa 70 km da Bologna e 54 km da Pistoia; è uno dei borghi medievali più caratteristici del territorio e tra i meglio conservati. Il primo nucleo abitativo risale al 1200, ma aveva unicamente scopo di avvistamento. Solo nel XIV secolo, quando venne meno lo scopo difensivo, cominciarono gli insediamenti abitativi con la costruzione di case in pietra, loggiati, vie acciottolate, giardini.
Oggi, passeggiare per le vie di Borgo La Scola significa immergersi in un’atmosfera fatata dal sapore antico. E’ presente, e ancora prospero, un cipresso monumentale dell’età di 700 anni.
Campolo
Pochissimi chilometri separano Borgo La Scola da Campolo. A Campolo si trova l’altra sorpresa, questa volta naturalistica: la Falesia degli Scalpellini. 20 minuti di passeggiata nel bosco, aiutati da un bastone per il sentiero a tratti impervio e in salita, portano al cospetto di una parete rocciosa verticale di arenaria amata dagli arrampicatori sportivi. Protetta ed immersa nel bosco, la Falesia degli Scalpellini ti appare improvvisamente e ti sembra lo scherzo di una mano burlona che ha lanciato quel enorme sasso in mezzo al bosco. La sua posizione, che riceve l’ombra del bosco, e l’altitudine del luogo fanno di questa parete di roccia il posto ideale per le arrampicate estive. La Falesia di Campolo è ideale per le scalate data la presenza di sporgenze naturali e chiodi.
La Falesia degli Scalpellini è così chiamata perché era una cava utilizzata da artisti e costruttori (scalpellini) per la raccolta della pietra arenaria necessaria alle loro opere abitative o artistiche.
Naturalmente, non perdetevi la visita alla Rocchetta Mattei, di cui potete leggere alcune info qui.
Buona vita!
Cinzia Malaguti