In visita al castello Rocchetta Mattei: come, quando e perché
Rocchetta Mattei fu il castello del conte Cesare Mattei (1809-1896), letterato, politico e medico autodidatta che qui eresse la sua residenza e studio. La Rocchetta Mattei si trova sull’Appennino emiliano, in località Savignano, nei pressi di Riola di Vergato, percorrendo la statale Porrettana SS64 e poi deviando verso Riola sulla SP 62.


Rocchetta Mattei è davvero un castello originale, con le sue cupole e decorazioni moresche, con la sua riproduzione del giardino dell’Alhambra di Granada, con le sue maioliche originali di Siviglia, con i suoi multipli archi bianconeri, con le sue iconografie (leoni, ippogrifi, ecc.).

L’inizio della costruzione del castello Rocchetta Mattei risale al 1850 con i soldi provenienti dall’attività di passamaneria a Bologna. Cesare Mattei volle un castello che lasciasse il segno dell’originalità, unico, indimenticabile e ci riuscì perché Rocchetta Mattei divenne l’ombelico del mondo, soprattutto grazie alle sue attività di farmacologo e alchimista.

Cesare Mattei fu l’inventore dell’elettromeopatia, fondata sull’omeopatia; dopo la morte della madre per un tumore, il conte Mattei intraprese studi medici da autodidatta; le sue ricerche mediche erano basate sull’utilizzo delle erbe e sul principio dell’equilibrio energetico all’interno del corpo, secondo il quale la malattia è il risultato di uno squilibrio energetico. I suoi preparati ebbero successo e tutto il mondo, a fine Ottocento, li utilizzava. Centinaia di persone venivano al castello ogni giorno per sottoporsi alla sue cure in un ambiente “magico”; fu ospite della Rocchetta anche uno zar malato di cancro ed i preparati del conte Mattei, riconoscibili dall’iconografia del castello sulle confezioni, furono citati pure da Dostoevskij nel romanzo I fratelli Karamazov. Il triangolo, simbolo energetico per eccellenza, è una costante delle forme e delle decorazioni di Rocchetta Mattei.


La visita alla Rocchetta Mattei è possibile solo nei week-end; è consigliabile la prenotazione online, per evitare lunghe code. Per info e prenotazione vai sul sito ufficiale di Rocchetta Mattei.


La visita è guidata e vi porterà in un’atmosfera magica, dove nulla è ciò che sembra e dove la cura dei particolari e la suggestione delle forme hanno un ruolo determinante. Nulla è ciò che sembra: i mosaici non sono mosaici ma affreschi, gli arazzi non sono arazzi ma disegni, gli archi bianconeri non sono di pietra ma di legno, un soffitto non è rivestito di legno ma di cartapesta, ecc.


Il cortile dei leoni è una perfetta riproduzione dell’Alhambra spagnola ed i bellissimi rivestimenti in maiolica delle pareti del cortile sono originali di Siviglia.


La stanza degli archi bianconeri è spettacolare, il salone della musica con le sue pareti sbilanciate è straordinario, il pavimento in conchiglie del corridoio è eccezionale ed il soffitto in cartapesta dello studio, ad alto assorbimento acustico, è superlativo.

L’interno della Rocchetta Mattei è spoglio di mobili ed arredi in generale, andati persi, rubati o distrutti durante le due guerre del Novecento. La linea gotica passava molto vicina alla Rocchetta che, tuttavia, non subì gravi danni strutturali. Dopo un periodo di oblio, la Rocchetta Mattei fu presa in cura dal Comitato Gestore della Rocchetta Mattei c/o Pro Loco Riola che si è occupato del recupero funzionale e della valorizzazione di questo patrimonio storico-culturale unico. A seguito dei lavori di recupero, le visite sono state possibili solo a partire dall’8.8.2015 e solo di sabato e domenica, previa prenotazione online.

Sono stati ambientati alla Rocchetta Mattei due film: Enrico IV, anno 1984, di Marco Bellocchio e Balsamus, del 1968, di Pupi Avati. Nella letteratura, invece, troviamo ambientazione nella Rocchetta nel romanzo giallo di Loriano Macchiavelli, Delitti di gente qualunque, pubblicato nel 2009.
Per arrivare alla Rocchetta Mattei dovete percorrere la statale che collega Bologna a Pistoia, quindi all’altezza di Vergato, deviare verso Riola, dopo pochissimi chilometri troverete l’ingresso del castello sulla vostra destra.
Buona visita!
Cinzia Malaguti
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