Castello di Serravalle
Castello di Serravalle è un incantevole borgo a mezza strada tra Bologna e Modena, in Valsamoggia. In cima ad una collina a quasi 200 metri di altitudine, si trova il borgo fortificato con la sua Rocca e gli antichi palazzi medievali, la Casa del Capitano e la Torre campanaria, la Torre colombaia, la chiesetta di San Pietro, gli antichi pozzi di raccolta dell’acqua piovana, un’antica porcilaia. Castello di Serravalle è un borgo medievale perfettamente conservato con le sue case in pietra che accompagnano le vie, mentre le mura lo abbracciano e lo difendono, segno di antiche contese per la sua posizione strategica. Passeggiare per le vie del borgo ha il sapore di antico, è un breve viaggio immersivo nel cuore medievale di questo territorio, qui aiutato anche dalla presenza di puntuali didascalie nei punti d’interesse turistico.

Castello di Serravalle è un borgo interamente visitabile a piedi in meno di un’ora e la cui fondazione risale al XIII secolo. Le sue caratteristiche distintive si possono così riassumere: 1. nelle dimensioni raccolte del borgo, 2. nella sua ottima conservazione e manutenzione, 3. nella quasi totale presenza di case in pietra che, pur ristrutturate ed ammodernate, mantengono l’aspetto antico, 4. nella particolare fortificazione d’ingresso, 5. nella presenza di strutture tipiche della vita quotidiana di tempi che furono, a testimonianza di antiche tradizioni, come la presenza di una Torre colombaia e di Pozzi per la raccolta di acqua piovana. Camminando per le vie del borgo, noterete anche la presenza di Madonnine agli angoli o sui muri delle case, a testimonianza dell’antica usanza medievale di proteggere così gli abitanti del paese.


Le fortificazioni medievali
Le fortificazioni medievali di Castello di Serravalle furono costruite nel XIII-XIV secolo a difesa del borgo conteso dai guelfi papali bolognesi e dai ghibellini imperiali modenesi. Sono giunte sino a noi la scenografica doppia Porta d’ingresso, l’ampia Rocca e parte delle Mura.


La Chiesetta di San Pietro
La Chiesetta di San Pietro è costruita nel punto più alto del paese. Non è sempre aperta, ma vale la pena salire la scalinata d’accesso per ammirare il panorama circostante. Osservandola, noterete che manca del campanile … non era necessario, per la sua funzione poteva essere utilizzata la vicinissima Torre della Casa del Capitano.

La Casa del Capitano e l’Ecomuseo della Collina e del Vino
La Casa del Capitano era l’abitazione dell’amministratore della giustizia del paese, mentre oggi è la sede dell’Ecomuseo della Collina e del Vino dedicato alla storia agricola del borgo ed in particolare alla produzione del vino dei colli bolognesi. Il museo è aperto solo la domenica ed i festivi, ad ingresso libero e gratuito. Una bella torre quadrangolare svetta sulla Casa del Capitano.

La Torre colombaia e rondonaia
La Torre colombaia e rondonaia si trova all’inizio di Via Boccadifferro, vicino al parcheggio. La funzione di queste torri era l’allevamento nel sottotetto di colombi e rondoni a scopo alimentare. I colombi entravano nel sottotetto attraverso la finestrella centrale e nidificavano in ceste appese alle pareti, collocate in modo da essere facilmente accessibili per il prelievo di uova e giovani piccioni. I rondoni, invece, avevano a disposizione i piccoli fori circolari collegati, attraverso un tubo cilindrico solitamente in terracotta, alle camere di nidificazione, da queste era possibile prelevare uova e rondinotti rimuovendo dalle pareti interne del sottotetto i “tappi” che proteggevano i nidi. Colombi e rondoni rappresentavano una fonte di sostentamento molto importante nei secoli passati e la gestione della torre colombaia e rondonaia era gestita con molta attenzione, sia per garantire una buona produzione sia per evitare che gli animali la abbandonassero a causa di un eccessivo prelievo di uova e piccoli da parte dell’uomo.

I pozzi di Serravalle
La presenza di pozzi in un borgo medievale fortificato era essenziale per poter disporre di acqua anche nei periodi di assedio. Data la particolare natura e morfologia del territorio era difficile costruire pozzi artesiani all’interno del borgo, quindi l’acqua era di origine piovana. Ancora oggi nel borgo sono presenti oltre 20 pozzi, molti dei quali all’interno delle case. Alcuni di questi erano di uso pubblico ed erano quindi provvisti di un doppio accesso: uno privato, nell’abitazione stessa, ed uno pubblico, verso la strada. Il pozzo di via Boccadiferro, che potrete osservare, è sempre stato di uso pubblico.

La vita rurale
Un piccolo edificio, sempre in via Boccadiferro, testimonia la vita rurale all’interno del borgo fino agli anni ’50 del secolo scorso: la porcilaia, legnaia, pollaio. Al piano inferiore si allevavano i maiali, mentre al piano superiore, adibito a legnaia, si riservavano alcuni spazi per il pollame.

All’interno del borgo, per una piacevole sosta gastronomica vi attende la Taverna del Borgo con specialità al cinghiale e della cucina emiliana.
A poca distanza dal borgo, sulla strada provinciale, si trova la barocca Chiesa di Sant’Apollinare di Serravalle, solitaria a punteggiare la bellezza della campagna e delle colline della Valsamoggia.

Buona vita!
Cinzia Malaguti