Cattedrali della Cultura: Oslo Opera House
Oslo Opera House è il Teatro dell’Opera di Oslo, in Norvegia, una cattedrale bianca costruita sul ciglio del fiordo di Oslo, dal quale pare emergere per com’è fatto. C’è un po’ d’Italia in quest’opera di grande valore culturale ed architettonico: la facciata è in marmo bianco di Carrara ed un’opera d’arte di Monica Bonvicini galleggia intrepida su di una piattaforma.
Oslo Opera House ha una forma davvero particolare con quel suo tetto spiovente fino al livello del suolo, tale da invitare i pedoni a camminare verso l’alto e godere della vista panoramica su Oslo; è bianco per il granito di cui è coperto ed è bianco per il marmo della facciata, fatto arrivare da Carrara. L’atrio è circondato da alte vetrate di 15 metri ed il tetto è sostenuto da colonne angolari sottili, progettate anche per non interferire con la vista; visto da lontano pare uscire direttamente dall’acqua.
Il freddo colore bianco dell’esterno sfocia nel caldo colore del legno rovere dell’interno. L’auditorium principale è a forma di ferro di cavallo ed i sedili includono monitor per seguire i libretti d’opera in norvegese ed inglese, oltre alla lingua originale. La capienza è di 1964 posti.
Oslo Opera House è uno dei più grandi edifici culturali costruiti in Norvegia e sicuramente il più grande dell’età moderna; è stato inaugurato nel 2008 ed ha vinto due premi internazionali d’architettura: il premio della cultura al World Architecture Festival di Barcellona (2008) e il premio dell’Unione Europea (2009) per l’architettura contemporanea.
Esternamente, su una piattaforma galleggiante si trova l’opera d’arte She lies dell’artista italiana Monica Bonvicini; si tratta di una scultura costruita con pannelli in acciaio inox e vetro; galleggiando sull’acqua in movimento a causa delle maree e del vento, crea un volto mutevole dell’insieme. Potete notare la scultura She lies sulla destra della foto da me scattata, ma vi capiterà di vederla in un’altra posizione.
Cinzia Malaguti