AIRA Associazione Italiana Ricerca Autismo
E’ nata da poco tempo l‘AIRA, l’Associazione Italiana Ricerca Autismo, ma ha grandi progetti: promuovere la ricerca di qualità, raccogliere fondi, veicolare un’informazione corretta basata sulle prove, essere di supporto ai familiari e formare tutti gli attori coinvolti, sviluppare ausili tecnologici alle terapie, combattere il pregiudizio.
L’AIRA ha tenuto il suo primo congresso nazionale a dicembre 2015 esprimendo la ferma intenzione di diventare il punto di riferimento per ricercatori, familiari ed istituzioni, tramite l’impegno volontario dei maggiori esperti italiani del settore.
Ricerca, diagnosi precoce, ausili e comunicazione sono le quattro colonne portanti dell’Associazione Italiana Ricerca Autismo.
La comunicazione riveste un ruolo importante per un disturbo personalizzato e ad ampio spettro, dove è alto il rischio che se ne parli male, dando spazio a procedure non sostenute da prove scientifiche, come è successo con la questione dei vaccini. E’ pertanto importante veicolare informazioni provate e vagliate da un comitato scientifico multidisciplinare.

Un’altra priorità dell’AIRA è quella di ripensare i percorsi di diagnosi creando una rete di centri sul territorio e favorire un’adeguata formazione di tutti gli attori coinvolti (dalla famiglia agli insegnanti, dai pediatri ai neuropsichiatri infantili), in modo da riconoscere i segni precoci dell’autismo che devono indirizzare da un professionista e fornire adeguata assistenza.
Promuovere la ricerca di qualità è una delle mete di AIRA che vorrebbe essere per l’autismo ciò che AIRC è per il cancro: un’associazione che raccoglie fondi e finanzia ricerca di alto livello, basata sulle prove. AIRA nasce sorretta solo dalle quote di un centinaio di soci, ma per continuare e perseguire i suoi nobili scopi ha bisogno di finanziamenti privati.
Un’area della ricerca su cui AIRA intende puntare è anche lo sviluppo di ausili tecnologici alle terapie, sia software, dalle app per smartphone o tablet ai sistemi di osservazione con telecamere, che hardware, come i robot che stimolino il bambino a giocare e a interagire.
Le famiglie con bambini autistici hanno bisogno di non sentirsi sole e di trovare una rete di supporto che, favorendo la corretta informazione e la solidarietà, combatta il pregiudizio dell’ignoranza.
In bocca al lupo, AIRA!
Cinzia Malaguti
Bibliografia:
G. Sabato, Insieme per la ricerca, su Mente & Cervello nr. 134
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Le immagini sono tratte dal sito dell’AIRA