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Jovanotti in concerto

Jovanotti in concerto è da vedere più che da raccontare, insomma le parole non bastano per dare l’idea dell’energia e della positività che trasmette questo campione dello spettacolo musicale. Pop, rap e funky ed un po’ di sano romanticismo declinano un concerto dove Jovanotti non si risparmia nel donare al pubblico tutta l’energia che ha in corpo. Un revival da disc jockey ed un finale su temi d’attualità sono il plus di questo concerto targato 2018.

Jovanotti, pseudonimo di Lorenzo Cherubini, nasce a Roma nel 1966 da una famiglia di origini toscane, di Cortona. Inizia la sua attività come disc jockey, non ancora diciottenne; il suo esordio musicale avviene nel 1987 con il singolo Walking e già con il nome di Jovanotti. Nato musicalmente con il genere rap, Jovanotti ha implementato la sua offerta musicale con il pop ed il funky, senza però mai tradire il suo primo amore che, peraltro, ha contribuito e non poco alla sua notorietà, sin dai primi anni. Notorietà e successi discografici che sono stati graduali ma costanti ed oggi riesce a fare sold out in tutti i suoi concerti.

A Bologna (aprile 2018) eravamo tanti, palazzetto pieno in una notte di vita ed energia. Oh, vita! è il nome del concerto ed anche quello del suo ultimo lavoro discografico. Vita, energia e libertà sono le parole d’ordine di un messaggio musicale che abbina una buona musica con un impegno civile, sociale e politico, le cui note sono evidenti nella parte finale del concerto. Nella parte finale del concerto, una voce fuori campo chiede a Jovanotti come si fa su alcuni temi d’attualità, dai migranti ai vaccini, dall’amore all’odio, le risposte sono semplici ma dettate da apertura al mondo e alla vita, da fiducia e positività, insomma in un messaggio di speranza e di volontà di trasmettere qualcosa di più di brani musicali.

Cinzia Malaguti