Hokusai e Hiroshige , alle origini dell’Impressionismo
Hokusai e Hiroshige furono due artisti giapponesi vissuti nell’Ottocento, maestri di ukiyoe, disegni a stampa che andavano a ritrarre quel “Mondo Fluttuante” che è la Natura della Vita. Hokusai fu il padre della grafica paesaggistica ed Hiroshige ne ampliò le possibilità artistiche. Gli Impressionisti presero ispirazione dai loro disegni, tanto che Van Gogh esercitò il suo talento riproducendo due di queste meravigliose silografie policrome.

Cos’è ukiyoe. Ukiyoe è un tipo di stampa giapponese che si ottiene con una matrice base contenente i tratti del disegno e diverse matrici di colore. Ukiyoe inizia da un disegno dell’artista che viene incollato su una matrice di legno di ciliegio, quindi vengono incise le parti bianche del disegno in modo da lasciare in evidenza i tratti del disegno (il disegno originale dell’artista, o meglio ciò che ne rimane, viene poi buttato); a questo punto, la matrice viene inchiostrata e si procede con la stampa, producendo copie quasi uguali al disegno originale, quindi si passa ai colori. Utilizzando le stampe prodotte, per ogni parte che deve essere colorata si procede con l’incisione su legno di ciliegio, cosicché le parti che devono essere colorate rimangono in rilievo. A questo punto e in maniera distinta, cioè un colore alla volta, si procede alla stampa sul disegno base. Capite bene quanta precisione occorra per evitare un de-allineamento tra colori e figura.
Ukiyoe è una parola giapponese che significa “immagine del mondo fluttuante”, perché questa tecnica venne usata per rappresentare la Natura della Vita, cioè il mondo transitorio, fluttuante.
Hokusai (1760-1849) fu maestro di ukiyoe e, soprattutto, fu tra i primi artisti giapponesi a sdoganare il paesaggio e la natura nell’arte. Con Hokusai quel mondo fluttuante comincia ad assumere una connotazione positiva, non più triste per la sua transitorietà, bensì da godere e da ammirare proprio per quella sua transitorietà. Di Hokusai è famoso il ciclo delle 36 Vedute del Monte Fuji con le quali si affermò sul mercato delle immagini di paesaggio come grande maestro. Un’altra immagine famosa di Hokusai è quella che ritrae un’onda.
Hiroshige (1797-1858) divenne famoso con la serie di vedute sulla strada che collegava Edo (l’antica Tokyo) a Kyoto, dal titolo 53 stazioni di posta del Tokaido. Anche Hiroshige ha ritratto un’onda e mettendola a confronto con l’opera di Hokusai si possono subito notare le differenze di stile e di animo: Hokusai disegna un’onda turbolenta con una barca in pericolo, mentre Hiroshige la descrive pure minacciosa, ma la barca si trova in un posto sicuro. Hiroshige, a differenza di Hokusai, si è cimentato anche nel disegno specifico di pesci, fiori, uccelli, dame giapponesi.
Le silografie policrome di Hokusai e Hiroshige sono davvero molto belle e colpiscono per l’eleganza dei tratti e la delicatezza dei colori, oltre che per la bellezza dei paesaggi riprodotti. Alcuni talenti dell’Impressionismo trovarono ispirazione e guida negli Ukiyoe giapponesi; Van Gogh, ad esempio, ha letteralmente riprodotto su tela due ukiyoe di Hiroshige, ma anche Monet con il suo Ponte Giapponese. Molte stampe da opere di Hokusai e Hiroshige sono custodite al Museum of Fine Arts di Boston (USA).
Al Museo Civico Archeologico di Bologna, fino al 3 marzo 2019, potete ammirare 250 Ukiyoe di Hokusai e Hiroshige nella mostra intitolata Hokusai-Hiroshige, oltre l’onda. Orari: lunedì 9,00-19,30, martedì CHIUSO, da mercoledì a venerdì 9,00-19,30, sabato 10,00-22,00 e domenica 10,00-19,30.
Cinzia Malaguti