Lago di Castel dell’Alpi
Lago di Castel dell’Alpi è un grazioso lago naturale a 740 m di altitudine sulle montagne dell’Appennino bolognese. Un bel sentiero circonda il lago permettendo una piacevole e facile passeggiata con viste panoramiche da varie angolazioni. Una panchina gigante ed alcuni pannelli interattivi rendono anche divertente la visita. Per completare la giornata, nei dintorni merita una tappa il borgo di Qualto in bella posizione panoramica con le sue case in pietra, ma anche Marzabotto con l’imponente Sacrario a ricordare l’eccidio nazista che avvenne da queste parti.
Lago di Castel dell’Alpi è un lago naturale che ha avuto origine da una frana che ostruì il corso del torrente Savena. Il 23 febbraio 1951 un’enorme massa di terra e detriti si staccò dal versante sinistro del Savena, un centinaio di metri prima della cima del Monte dei Cucchi. La gente vide sparire davanti ai propri occhi alcune case, la scuola, l’edificio della cooperativa e si attese che uguale sorte sarebbe toccata anche al vecchio complesso parrocchiale; invece, lo sperone di roccia su cui poggia il complesso parrocchiale resistette all’impeto della frana deviandola più a valle; fu così che la massa detritica si appoggiò alla sponda destra del Savena ostruendone il passaggio e creando il bacino lacustre che ha dato origine al Lago di Castel dell’Alpi che possiamo ammirare oggi.
Un’imponente lavoro di risanamento e ripulitura delle acque ha permesso di rendere fruibile al turismo la bellezza di questo lago caratterizzato da un’alta pescosità (lucci, trote, carpe, tinche, scardole, cavedani, persici sole, anguille) e dalla presenza di canneti in un profilo ondulato e discontinuo che lo rendono panoramico ed affascinante da varie angolazioni.
Il sentiero che lo circonda per intero è piacevole e facile e diversi sono i punti di attrazione: uno scalone permette una visuale dall’alto, una panchina gigante e pannelli interattivi offrono momenti di divertimento e conoscenza, una spada piantata nella roccia invita ad un viaggio di fantasia. Il percorso è adatto anche ai bambini che troveranno anch’essi un luogo bello e divertente.
Nei dintorni, merita una tappa il borgo di Qualto a 762 m di altitudine, in posizione panoramica con le sue case in pietra ed i tetti in arenaria. Il borgo di Qualto conserva in parte l’aspetto originario che risale al 1200. Inerpicandosi per le piccole viuzze si giunge alla piazza dove si trova la monumentale Chiesa di San Gregorio Magno costruita intorno al 1300; da qui, centro vitale del borgo, si può godere di una vista mozzafiato fino alle linee dei monti del Corno alle Scale.
Scendendo verso Bologna, è d’obbligo una tappa storica a Marzabotto per visitare l’imponente Sacrario a ricordo dell’eccidio nazista avvenuto in questi luoghi. Il Sacrario si trova in paese, ma i ricordi della più grande strage di civili nell’Europa occidentale ad opera dei nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale non finisce qui; a circa 4 km si trova il Parco Storico di Monte Sole dove è possibile camminare tra i resti dei borghi, delle chiese, delle case, nonché tra i paesaggi nei quali si consumò l’eccidio.
Buona vita!
Cinzia Malaguti