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La nuova via della seta e la guerra in Ucraina

La nuova via della seta è il progetto strategico della Cina per il miglioramento dei suoi collegamenti commerciali con l’Europa, attraverso la costruzione di infrastrutture e l’acquisizione di porti e di società. La nuova via della seta passerebbe dalla Russia e dall’Ucraina ed è per questa ragione che la Cina ha tutto l’interesse a far cessare la guerra in Ucraina, pur senza infastidire troppo la Russia. Gli Stati Uniti, invece, hanno tutto l’interesse a far saltare il progetto della prima potenza economica mondiale che ha soffiato loro il primo posto ed ha messo le mani in zone strategiche non solo dell’Europa, ma anche dell’Africa e del sud America. Gli Stati Uniti stanno davvero operando per far cessare la guerra? Quale ruolo può avere la Cina sulla fine del conflitto? La Russia, declassata a potenza mondiale minore, come gestirà il suo “colpo di coda” che ha ispirato la guerra a Putin? L’Europa, che ha investimenti russi e cinesi dappertutto, quale influenza può avere?

La Cina è una grande potenza economica formata da oltre 1 miliardo di cinesi che lavorano incessantemente per produrre beni per il consumo interno e per l’esportazione. L’espansione commerciale, la ricerca di nuovi mercati in cui vendere le proprie merci, è l’obiettivo del governo cinese. Investire in infrastrutture e acquistare porti all’estero serve a far arrivare i loro carichi di merci ovunque, attraverso una rete costruita da cinesi, gestita da cinesi e governata da cinesi, una globalizzazione cinese.

La nuova via della seta passa dalla Russia e dall’Ucraina, è – dunque – un problema la guerra in Ucraina per la Cina e per i suoi progetti commerciali. Vorrà davvero risolverlo oppure cambierà strategia? Di certo, non vorrà inimicarsi i russi, dai quali dipende per alcune forniture basilari e della cui collaborazione avrà, comunque, bisogno per mettere in pratica il progetto. Non credo che la Cina arrivi a fornire armi ai russi perché, contemporaneamente, non ha bisogno di inimicarsi gli europei, se vuole espandere la sua influenza commerciale. La Cina potrà, dunque, svolgere un ruolo per influenzare Putin su un accordo di compromesso, potrà fare un po’ di pressioni sulla Russia, ma senza spingere troppo sull’acceleratore.

Gli Stati Uniti, dal canto loro, si trovano in una posizione di competizione commerciale con i cinesi che hanno già messo le mani sul porto di Amburgo, hanno già acquisito quello di Malta ed altri porti del Mediterraneo del sud, mentre su quello di Trieste c’è stato il veto americano. Gli Stati Uniti vogliono ostacolare il progetto commerciale della Cina e questa guerra gli pone dei freni; ciò non significa che gli Stati Uniti vogliano questa guerra, ma certamente sono gli unici che ne hanno dei vantaggi. Quindi, USA e Cina possono contribuire alla fine della guerra in Ucraina se scenderanno entrambi a compromessi, ma non sul profilo militare che sarà solo una conseguenza di quello economico.

La Russia di Putin ha smania di recupero del potere geopolitico di un tempo, ma non è così pazzo da fare terra bruciata intorno a sé. Gli è di supporto l’amicizia della Cina, ma tra di loro c’è un rapporto di interdipendenza che rischia di tenere l’asticella nel mezzo, senza quindi incidere in maniera decisiva sulla fine della guerra. Di certo, ha più interesse la Cina sulla fine delle ostilità in Ucraina che la Russia e forse questo aspetto può giocare un ruolo non indifferente. Putin vuole un’Ucraina neutrale e le ultime dichiarazioni di Zelensky, il presidente ucraino, di non adesione alla NATO vanno nel verso giusto, un passo avanti per la pace. Le sanzioni occidentali economiche e finanziarie verso la Russia possono dare solo risultati minimi per fermare la guerra, ma danno gravi penalizzazioni a tutto il mondo occidentale che le ha volute, per via del blocco delle importazioni e delle esportazioni con conseguenze sul rialzo dei prezzi e sull’aumento della povertà. Poi ci sono le migliaia di profughi che scappano dalla guerra e la cui accoglienza da parte degli altri paesi europei non è così scontata, quando i numeri sono grandi. Cosa e chi fermerà Putin? Difficile fare previsioni, ma credo che la “partita” decisiva si giochi al tavolo con USA e Cina.

L’Europa ha molti interessi cinesi e russi sul suo territorio, quindi le sanzioni non supereranno certi limiti, già ora non possiamo fare a meno del gas russo che paghiamo regolarmente in valuta pregiata, finanziando indirettamente la guerra stessa. Dopo l’Ucraina, l’Europa occidentale è la vera colpita da questa guerra che paga su molti versanti, quello economico, quello finanziario, quello sociale; ma l’Europa occidentale non è libera dalle influenze americane e cinesi e allora, ancora una volta, la vecchia carta Europa è ostaggio delle superpotenze. Sì, sono sempre più convinta che la partita decisiva per la fine della guerra tra Russia ed Ucraina si giochi tra USA e Cina.

Buona vita!

Cinzia Malaguti