JRR Tolkien, gli hobbit e l’anello
JRR Tolkien (1892-1973) è stato un fantasioso scrittore, accademico e linguista inglese; è famoso per aver scritto Il signore degli anelli, un racconto epico di oltre mille pagine, suddiviso in tre volumi, ambientato in un universo parallelo abitato da elfi, nani, umani e orchi. I suoi racconti nascono dal desiderio di omaggiare i grandi miti nordici ed evadere da un mondo moderno governato dalle macchine. Tra i giovani degli anni Cinquanta, furono simbolo della lotta per un mondo migliore.
JRR Tolkien nacque in Sudafrica nel 1892, ma presto si trasferì con la madre in Inghilterra. A Birmingham fece il college, studiò l’inglese antico e le storie medievali, sulle quali fantasticava; nel 1910 fu ammesso all’Università di Oxford nella facoltà di lingue e letterature inglese. Nel 1915 si arruolò ed andò in trincea, ma si ammalò e fu rimpatriato. Gli orrori della guerra lo spinsero ad immergersi, ancora di più, nel suo mondo immaginario. Divenne professore universitario, fino a che, nel 1938, cominciò a dedicarsi completamente alla stesura de Il signore degli anelli. Tolkien, comunque, non era nuovo al mondo della narrativa fantasy, in quanto aveva già scritto Lo Hobbit, una favola della buona notte, pubblicata nel 1937.
Dalla fantasia di JRR Tolkien nasce il popolo degli hobbit, esseri minuti e pacifici, dai piedi pelosi, che vivono in comode case sottoterra. Il signore degli anelli ne è la naturale evoluzione. Scritto in tre volumi, Il signore degli anelli, venne pubblicato tra il 1954 ed il 1955 ed ottenne subito grande successo, soprattutto tra i giovani che ne videro espressione simbolica della lotta per un mondo migliore. Il fenomeno di immersione in un mondo parallelo fu, tuttavia, principalmente strumento di evasione dalla realtà e da esso furono creati anche giochi di ruolo e videogiochi.
JRR Tolkien era un ardente cattolico e credeva fermamente nell’idea del paradiso perduto. Appassionato di saghe nordiche e della letteratura medievale inglese, nei romanzi di Tolkien serpeggia una tristezza per i miti del passato, per ciò che è andato perduto. Tolkien, infatti, disprezzava il mondo moderno e le sue macchine. La macchina suprema, in termini mitologici, è stata rappresentata proprio dall’anello. Alcuni lo hanno criticato perché racconta di popoli più nobili di altri, imputandogli sfumature razziste, ma credo non fosse nelle intenzioni dello scrittore.
La versione cinematografica della trilogia Il signore degli anelli è stata diretta dal regista neozelandese Peter Jackson ed ha vinto 4 Oscar nel 2002 quale migliore fotografia, miglior trucco, migliori effetti speciali e miglior colonna sonora. La saga cinematografica ha ottenuto un grande successo di pubblico ed è formata da Il signore degli anelli – La compagnia dell’anello (2001), Il signore degli anelli – Le due torri (2002) e Il signore degli anelli – Il ritorno del Re (2003).
Buona vita!
Cinzia Malaguti