Elsa Morante
Elsa Morante è stata la prima scrittrice donna a vincere il Premio Strega, era il 1957 con il romanzo L’isola di Arturo. Fluida narratrice dotata anche di poetica, Elsa Morante dà voce agli ultimi e canta l’innocenza in tutte le sue opere, tranne l’ultima dove qualcosa si rompe. Scrisse 4 romanzi, 5 raccolte di racconti, 2 raccolte di poesie e alcuni saggi. Sposò lo scrittore Alberto Moravia.
Elsa Morante nacque a Roma, quartiere popolare di Testaccio, nel 1912. Nacque, professionalmente parlando, autrice di fiabe e racconti per bambini, tanto che, negli anni ’30, iniziò a collaborare con il Corriere dei Piccoli scrivendo racconti, alcuni dei quali poi confluirono nella raccolta Il giardino segreto, pubblicato nel 1941. Nel 1936 conobbe lo scrittore Alberto Moravia con il quale convolò a nozze nel 1941, ma non si può dire che fu un matrimonio felice. Il suo primo romanzo uscì nel 1948, Menzogne e sortilegio, mentre il secondo fu L’isola di Arturo pubblicato nel 1957 che gli valse il Premio Strega. Nel 1958 pubblicò la raccolta di poesie Alibi, nel 1965 tenne una conferenza dal titolo Pro o contro la bomba atomica e nel 1968 uscì un’altra raccolta di poesie, Il mondo salvato dai ragazzini e altri poemi. La storia, il suo terzo romanzo, venne pubblicato nel 1974, mentre su l’ultimo Aracoeli, tanto diverso dai precedenti, cominciò a lavorarci nel 1975 e venne pubblicato nel 1982. Il suo declino fisico e psichico cominciò a farsi strada quando, nel 1980, si ruppe un femore; nel 1983 tentò il suicidio, ma venne salvata dalla domestica; in ospedale le diagnosticarono una idroencefalia; morì nel 1985 a causa di un infarto.
Elsa Morante scrisse 4 romanzi, il primo dei quali fu Menzogna e sortilegio, pubblicato nel 1948. Fu scritto negli anni della riconquista della libertà dopo gli orrori del fascismo e vi lavorò in un piccolo appartamento romano di due stanze, in una scriveva lei, nell’altra Moravia, divenuto suo marito, scriveva La Romana. Il romanzo ruota intorno all’asse signori e cafoni, nobiltà e contadini, in una storia senza tempo dove vi si mostrano personaggi succubi del falso, della vanità, dell’illusione, dell’ascesa sociale a tutti i costi, uomini e donne che si auto-condannano all’innaturalezza e all’autodistruzione; l’unico a salvarsi è il gatto Alvaro, esso pare dire ad Elisa, voce narrante, che l’innocenza e l’amicizia dureranno finché dura il mondo. Un finale consolatorio.
L’isola di Arturo è il secondo romanzo di Elsa Morante, pubblicato nel 1957. Il romanzo inizia con l’apoteosi del paesaggio, descrivendo la suggestività dello sfondo da cui nasce la naturalezza infantile di Arturo. Una sorta di mondo ideale, un rifugio dall’innaturalezza e dall’autodistruzione. Un mondo consolatorio.
Il mondo salvato dai ragazzini è la raccolta di poesie più importante di Elsa Morante; la più significativa è La canzone dei felici pochi e degli infelici molti, un manifesto poetico.
La storia fu pubblicato nel 1974 con sottotitolo Uno scandalo che dura da diecimila anni; è la storia delle guerre che incombono sulle storie dei singoli protagonisti, la storia come entità dispotica che corre sulle nostre teste e decide delle nostre vite.
Infine, Aracoeli, l’ultimo romanzo, quello dove l’innocenza cantata nelle opere precedenti viene quasi profanata; non c’è più la luce dell’innocenza, persa anche quella, in una metamorfosi animalesca.
Tristi e malinconici, per lo più, i romanzi di Elsa Morante, ma di grande spessore e fascino narrativo.
Cinzia Malaguti
Videografia: video documentario I grandi della letteratura italiana – Elsa Morante su Rai Play