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Vincenzo Gonzaga e la prova di virilità

Studiando alcune biografie di personaggi in vista del Rinascimento italiano, ho “visto” di tutto: dai matrimoni combinati per creare alleanze politiche a quelli stipulati con infanti, dai tanti figli illegittimi ai delitti d’onore, ma c’è stato un fatto davvero inaspettato, paradossale, boccaccesco, tragicomico: la prova di virilità richiesta a Vincenzo Gonzaga per poter sposare Eleonora de’ Medici. Allora, veniamo ai fatti.

Anche il matrimonio tra Vincenzo Gonzaga ed Eleonora de’ Medici, allora sedicenne, fu deciso a tavolino dalle due nobili casate. Per far sposare Eleonora de’ Medici a Vincenzo Gonzaga, occorreva – però – rendere nullo il matrimonio che il Gonzaga aveva con Margherita Farnese; visto che non avevano ancora avuto figli, ecco pronta all’uso una scusa propizia per invalidare il loro matrimonio: Margherita non poteva dare figli a Vincenzo che doveva trasmettere lo scettro alla discendenza. Si opposero i Farnese accusando Vincenzo Gonzaga di essere lui responsabile dell’assenza di figli, in quanto impotente.

La spuntarono i Gonzaga, così il matrimonio tra Vincenzo Gonzaga e Margherita Farnese fu invalidato e la povera Margherita finì in un convento. I Gonzaga pensarono di essere così liberi d’imparentarsi con i Medici, ma non avevano fatto i conti con l’ostilità di Bianca Cappello, la bella veneziana divenuta moglie di Francesco I de’ Medici, quindi matrigna di Eleonora.

Bianca Cappello era decisa a creare problemi ai Gonzaga verso i quali aveva risentimento per questioni legate alla sua venuta a Firenze, che qui non vi sto a raccontare perché piuttosto lunghe e intricate. Insomma, per farla breve, Bianca sfruttò i sospetti dei Farnese, tanto da pretendere che Vincenzo venisse sottoposto ad una prova di virilità.

No, non una prova di forza o di destrezza o un combattimento di virile tenzone, bensì Vincenzo avrebbe dovuto dare pubblica prova di essere adatto al compito che tocca ad un uomo che sia uomo veramente, insomma doveva dimostrare, davanti ad una commissione all’uopo preposta, di non essere impotente. Mettetevi nei panni del povero Vincenzo, insomma non gli andò bene al primo appuntamento ed al secondo fu colpito da un gran mal di pancia. Ah, dimenticavo, per la prova fu scelta una vergine di sedici anni, ricompensata economicamente.

Mentre si attendeva che il duca Vincenzo fosse in perfetta forma per la sua performance sessuale, vennero compiuti accertamenti clinici sulla condizione del suo membro virile. Al terzo decisivo appuntamento, presenti i giudici nominati (prelati, medici, sorveglianti) avvenne, finalmente, l’accoppiamento.

I giudici non si limitarono ad osservare con discrezione il rapporto sessuale; come risulta dagli scritti di Belisario Vinta, fedele del duca Francesco e delegato a riferirgli puntualmente dei risultati, essi si avvicinarono per controllare che il duca fosse effettivamente penetrato nella donna. Tanto per non farsi mancare nulla, questi giudici ormai pruriginosi, interrogarono la ragazza chiedendole se aveva sofferto, se aveva provato gioia, se aveva sentito questo o quello, se aveva penato, se aveva riso. Alla fine stabilirono che il Duca di Mantova, Vincenzo Gonzaga, era a posto e che solo le maldicenze dei Farnese avevano messo in giro la calunnia della sua impotenza.

Matrimonio di Eleonora de' Medici e Vincenzo Gonzaga
Matrimonio di Eleonora de’ Medici e Vincenzo Gonzaga, di Jacopo Chimenti

Il 29 aprile 1584 venne celebrato il matrimonio tra Vincenzo Gonzaga ed Eleonora de’ Medici; la coppia ebbe sei figli. A proposito, la ragazza protagonista della prova di virilità rimase incinta e venne fatta sposare ad un giovane addetto di Casa Medici, con una buona dote e con l’assicurazione per lui di fare carriera.

Che storia boccaccesca!

Cinzia Malaguti

Bibliografia:

M. Vannucci, Le donne di Casa Medici, Roma, Newton Compton Editori, 2016

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