Umbria insolita
Umbria insolita è un itinerario che ho apprezzato nella provincia di Terni, fuori dai percorsi turistici classici di questa verde regione. L’itinerario tocca due bellissimi borghi annoverati tra i più belli d’Italia, Acquasparta e Sangemini, per poi immergersi nel fascino storico della zona archeologica di Carsulae; si prosegue con la bellezza di Narni, disposta a mezza costa su una delle colline umbre, per poi sorprenderci a Dunarobba dove si trova la foresta fossile di tronchi di legno mummificato, databili 2 milioni di anni fa. Anche la “visita” alle specialità gastronomiche umbre ha il suo gustosissimo “perché”.

ACQUASPARTA
Acquasparta fa parte del club I borghi più belli d’Italia. E’ un grazioso borgo d’impronta medievale collocato su una collina a 320 metri s.l.m., in provincia di Terni. I suoi vicoli pittoreschi, i suoi scorci panoramici, i suoi palazzi nobiliari ne fanno un luogo ameno, attraente. La storia urbanistica ed architettonica medievale ha, poi, integrato alcuni palazzi rinascimentali tra i quali spicca Palazzo Cesi.


Palazzo Cesi risale alla seconda metà del XVI secolo e fu la residenza del duca Federico Cesi, cofondatore dell’Accademia dei Lincei. Federico Cesi fu uno studioso aperto all’espansione del sapere e della conoscenza e l’Accademia dei Lincei, che aveva sede proprio a Palazzo Cesi, ne fu strumento e motore; anche Galileo Galilei fu ospite in questo storico palazzo. Gli interni di Palazzo Cesi conservano interessanti affreschi dal contenuto simbolico mitologico, ma anche scene di avvenimenti storici o rappresentativi. Sul retro si apre un ampio giardino con bella vista sulla vallata. Palazzo Cesi è aperto alle visite il sabato e la domenica (h. 11:00 / 13:00 – 15:30 / 18:30), mentre dal lunedì al venerdì solo su prenotazione.


SANGEMINI
Anche Sangemini è inserita nella lista dei borghi più belli d’Italia. Sangemini ha un centro storico medievale raccolto e ben conservato. Il borgo sorse sui resti di un piccolo insediamento d’epoca romana, lungo il tracciato dell’antica via Flaminia che conduceva a Roma. Sangemini è anche conosciuto per la presenza di una fonte di acqua minerale. Disposto in cima ad una bella collina a 337 metri s.l.m., Sangemini affascina, ancor più di Acquasparta, per i suoi vicoli pittoreschi e gli scorci panoramici incantevoli.




ZONA ARCHEOLOGICA DI CARSULAE
A circa 4 km da Sangemini si trovano i resti del centro abitato in epoca romana di Carsulae. Disposto sull’antica via Flaminia, rotta commerciale verso l’Adriatico, il sito romano di Carsulae si distingue dagli altri per l’assenza di sovrapposizioni in quanto fu abitato solo in epoca romana, poi abbandonato. Questo sito archeologico conserva un tratto dell’antica via Flaminia in condizioni straordinariamente buone; notevoli, inoltre, le presenze di una parte dell’Arco di San Damiano e del Mausoleo adiacente; l’Arco di San Damiano segnava l’accesso settentrionale in città nei pressi di un’area funeraria.


NARNI
Narni più che un borgo è una cittadina. Affascinante per la sua posizione a mezza costa sulla collina, da cui svettano diversi campanili, ma anche per quella sua ampia architettura medievale di cui si nota l’abbondanza di costruzioni in sasso. Narni, infatti, raggiunse un periodo di grande splendore in epoca medievale, finché non venne sottomessa da Federico Barbarossa. La cittadina conserva un ricchissimo patrimonio accumulato in tremila anni di storia: dell’epoca romana rimangono il grandioso ponte di Augusto e tratti di un acquedotto, dell’epoca medievale spiccano le chiese in stile romanico e la bella piazza dei Priori, dove si trova il duecentesco Palazzo del Podestà costruito dall’unione di tre case torri.


Narni riserva sorprese emozionanti anche nel sottosuolo dove si trova una chiesa rupestre del XIII secolo, completamente affrescata, oltre ad un mosaico bizantino e a locali utilizzati dall’Inquisizione con enigmatici graffiti lasciati da uno dei tanti prigionieri. Narni sotterranea è visitabile solo accompagnati dalle guide, il sabato, domenica e festivi dalle 10 alle 17,30, mentre nei giorni feriali vengono effettuate visite guidate alle 11, 11:30, 12, 15, 15:30, 16.

FORESTA FOSSILE DI DUNAROBBA
La foresta fossile di Dunarobba è un sito davvero speciale. Si tratta della presenza di tronchi di antiche sequoie, risalenti a circa 2 milioni di anni fa, il cui legno si è perfettamente conservato grazie all’argilla che le ricoprì durante le varie vicissitudini geologiche. Il sito venne scoperto per caso sul finire degli anni Settanta, durante degli scavi per estrarre argilla da una cava. Si estende su un’area di circa 8 ettari ed è costituita da 50 enormi tronchi verticali, piegati di lato e spezzati ad un’altezza variabile di 5-8 metri.

L’eccezionalità di questi tronchi è che il legno ha mantenuto le sue caratteristiche originarie, ossia non si è trasformato in pietra, è rimasto legno, grazie all’argilla che li ricopriva. Per questa ragione, si parla di legno mummificato, non pietrificato. Esistono nel mondo solo quattro siti di foreste fossili con queste caratteristiche: due si trovano in Italia (Umbria e Piemonte), una in Ungheria e una in Canada. Secondo gli studi, le piante della foresta di Dunarobba risalgono all’era geologica del Pliocene, databile tra i 3 e i 2 milioni di anni fa e probabilmente appartengono ad un tipo di conifera estinta con caratteristiche che si avvicinano moltissimo alla sequoia.


La foresta fossile di Dunarobba è visitabile con guida interna. I tronchi fossili sono protetti da tettoie in lamiera che riducono notevolmente l’effetto scenico dell’area, ma il sito merita attenzione per il valore storico e paleontologico che riveste.


RISTORAZIONE
Umbria insolita. Ti segnalo due ristoranti che mi sento di consigliare perché provati personalmente e con soddisfazione. Ad Acquasparta: Vigna del Borgo in via Bentivenga 4; meraviglioso lo spazio all’aperto, ben ombreggiato e con i tavoli posti sotto una bella tettoia fatta con la vite; gastronomia umbra a base di carne; imperdibile la faraona alle olive. Nei pressi di Todi, in frazione Collevalenza: Ristorante Torre Sangiovanni con cucina umbra in leggera commistione con quella veneta.
Buona vita!
Cinzia Malaguti