Mucha e la bellezza al femminile
Alphonse Mucha è stato uno dei più importanti artisti dell’Art Nouveau, quel movimento artistico sviluppatosi tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento che influenzò tutte le arti nella ricerca della bellezza estetica per migliorare l’animo umano. Mucha, boemo di nascita, si formò artisticamente prima a Vienna, poi a Parigi e raggiunse alti livelli nel disegno di manifesti teatrali e pubblicitari, dirompenti di bellezza al femminile.
Alphonse Mucha (1860-1939) nacque in Boemia da famiglia povera, tuttavia riuscì a coltivare la sua passione per il disegno e le arti, prima a Praga, dove però ne sconsigliarono il proseguimento, poi a Vienna, quindi in Moravia dove i suoi ritratti catturarono l’attenzione del conte Belasi. L’incontro con il facoltoso conte Belasi fu una benedizione perché, oltre a commissionargli decorazioni nei suoi castelli, finanziò i suoi studi, prima all’Accademia di Monaco di Baviera, poi all’Acadèmie Julien di Parigi.
Alphonse Mucha arrivò a Parigi nel 1887 e qui l’incontro fortunato lo ebbe con l’attrice teatrale Sarah Bernhardt per la quale disegnò i bellissimi manifesti delle sue opere teatrali, per la prima volta disposti in verticale. Dopo i successi parigini, nel 1904 Mucha si trasferì per alcuni mesi a New York. Anche negli Stati Uniti ebbe un incontro fortunato, quello con un imprenditore americano che finanziò il suo progetto pittorico sull’Epopea Slava, realizzato poi in un appartamento nella Boemia occidentale. L’Epopea Slava è un ciclo di 20 grandi tele a cui Mucha si dedicò a partire dal 1911 e che furono poi donate alla città di Praga; esse sono l’espressione dello spirito patriottico di Mucha e della sua intenzione di “realizzare qualcosa di veramente bello, non per la critica, bensì per il miglioramento dell’animo slavo”.
A parte la fase patriottica che diede vita all’Epopea Slava, Alphonse Mucha è ricordato per un suo stile ben definito – le style Mucha – caratterizzato da composizioni armoniose, forme sinuose di bellezze femminili, riferimenti alla natura e colori pacati, che divenne sinonimo dell’emergente stile decorativo del periodo, l’Art Nouveau. Mucha realizzò disegni per manifesti teatrali e pubblicitari, ma anche per carta da parati e vasellame e si dedicò pure alla fotografia artistica. Assolutamente caratterizzanti il suo stile sono le decorazioni a Q, di grande eleganza e stile.
A Bologna, Palazzo Pallavicini, Via San Felice 24, fino al 20 gennaio 2019, sono esposte alcune opere di Alphonse Mucha; orari di apertura: da giovedì a domenica, dalle 11 alle 20.
Cinzia Malaguti