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Montagne in movimento

Montagne in movimento. Le catene montuose hanno una radice antica nei fondali oceanici, ma c’è una caratteristica, ancora più sorprendente, delle montagne di tutto il mondo: sono in perenne e continuo movimento. Esse hanno fatto decine, a volte centinaia, di chilometri prima di arrivare nel posto in cui si trovano, cioè hanno iniziato la loro formazione in una certa zona e poi si sono spostate nel corso della loro genesi. Vediamo insieme come avviene questo fenomeno delle montagne in movimento.

Immaginiamo un bacino marino, strati più antichi in profondità, strati più giovani in superficie, ad un certo punto i blocchi cominciano ad entrare in compressione, così quel pezzo di crosta si restringe, si accorcia, si sposta fino a sovrapporsi una parte all’altra, in un accavallamento che può essere molto alto. Sono le faglie mosse dai movimenti tellurici ed esse stesse attivano terremoti. Tutto questo processo porta ad un accorciamento della crosta a disposizione e al movimento di queste catene montuose.

Vengono chiamate falde di ricoprimento perché sono sostanzialmente delle rocce piegate e deformate che si spostano sopra altre rocce e possono fare decine o centinaia di chilometri in questo modo, com’è accaduto sulle Alpi, grossomodo a partire da 50 – 70 milioni di anni fa. Sollevandosi vengono aggredite dagli agenti atmosferici e, piano piano, livellate verso il basso, ma – se la spinta prosegue – la montagna continua a crescere e a spostarsi.

Noi – alla scala del tempo dell’uomo – non possiamo accorgerci di questi movimenti perché avvengono su tempi lunghissimi, centinaia di migliaia o milioni di anni. Ecco perché non riusciamo a vedere quel movimento. Insomma, le Alpi erano molto più a sud di dove si trovano oggi, così come l’Appennino era molto più a ovest di dove si trova oggi, così come avviene per tutte le altre catene montuose del mondo.

Buona vita!

Cinzia Malaguti

Videografia: Sapiens – Un solo pianeta di Mario Tozzi, RaiPlay, 2022