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Letteratura – J. Dicker: La verità sul caso Harry Quebert

La verità sul caso Harry Quebert dello scrittore svizzero Joel Dicker è un romanzo del genere poliziesco con protagonisti principali due scrittori che hanno a che fare con la scomparsa di una ragazzina quindicenne.

Il resti di una ragazzina quindicenne, Nola, trovati nel cortile della villa di uno scrittore, Harry, trentatre anni dopo la sua scomparsa, sono al centro delle indagini dell’amico giovane scrittore ed ex-allievo, Marcus; Marcus, cercando di aiutate l’amico, aiuta anche sé stesso, trovando materiale sufficiente per scrivere il suo secondo libro.

La verità sul caso Harry Quebert è la storia di un amore proibito tra uno scrittore trentenne ed una quindicenne, ma è anche la storia di un ragazzo talentuoso la cui vita è stata rovinata da un gruppo di ricchi teppisti ed è anche la storia di fatali ambizioni.

I fatti si svolgono nel New Hampshire, Stati Uniti d’America, e per lo più nel 2008 con numerosi flashback al 1975, anno della scomparsa di Nola.

La trama scorre veloce ed appassiona il lettore con uno stile narrativo semplice, ma intrigante, con intrecci leggeri, ma al posto giusto e con colpi di scena dosati con sapienza che arrivano all’exploit finale, imprevedibile.

La verità sul caso Harry Quebert è scritto in capitoli numerati in ordine decrescente, cioè il primo capitolo è il numero 31, mentre l’ultimo è il numero 1, ed ognuno è anticipato da consigli per diventare un buon scrittore. I 31 consigli di Harry a Marcus che aprono ogni capitolo sono consigli per gli scrittori, ma anche consigli di vita; non c’è alcun dubbio che affermazioni come quella d’imparare ad amare i propri fallimenti perché saranno loro a formarti, saranno loro a dare sapore alle tue vittorie, sono anche consigli di vita. Come non sorridere di piacere all’affermazione che i libri sono come la vita, non finiscono mai del tutto! Certo per chi vuole scrivere un libro di successo è utile sapere che, se il primo capitolo è importante perché trattiene il lettore nella lettura, l’ultimo capitolo deve essere il più bello perché al lettore deve dispiacere quando finisce; quello scrittore d’altra parte deve anche sapere che “La scrittura è un dono non perché ti permette di scrivere correttamente, ma perché ti permette di dare un senso alla tua vita”.

Complessivamente lo ritegno un romanzo di piacevole lettura, nonostante le sue 770 pagine.

Cinzia Malaguti

 

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