Val Rendena : Pinzolo, Madonna Campiglio, Cascate Nardis

La Val Rendena è una valle del Trentino Alto-Adige delimitata da due diverse catene montuose: le Dolomiti di Brenta ad est e l’AdamelloPresanella ad ovest. La diversa natura geologica di questi monti caratterizza il paesaggio nelle due sponde vallive e l’uso che l’uomo ha fatto del territorio. Da Pinzolo a Madonna di Campiglio alle Cascate Nardis, vi racconto qualcosa di questa valle che abbraccia il viandante con il suo verde lussureggiante e dove anche l’arte trova la sua parte.



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Val Rendena vista dalla Chiesa di Santo Stefano

La Val Rendena è una valle che segna il confine sud dell’area dolomitica, ossia di quelle montagne prodotte dall’accumulo di sedimenti marini (coralli, conchiglie, alghe, pesci) che movimenti tellurici (scontro tra placca europea e placca africana) innalzarono oltre i 3000 metri sopra il livello del mare. La rocce della zona dolomitica sono calcaree e, proprio questa natura, ha loro permesso di essere modellate dagli agenti atmosferici restituendoci contorni e paesaggi davvero spettacolari. Le Dolomiti di Brenta che guardano la Val Rendena hanno avuto questa orogenesi, erano un piccolo marginale atollo in quel mare primordiale, in cui la parte centrale delle terre emerse era ciò che oggi è il Gruppo del Sella.

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Dolomiti di Brenta dalla Val Rendena

La Val Rendena guarda ad ovest il gruppo dell’AdamelloPresanella e questo è un altro tipo di montagna. La roccia che costituisce l’Adamello non è dolomitica, bensì granitica e questo ha determinato differenze sostanziali nel paesaggio naturale. La roccia granitica è dura e gli agenti atmosferici (pioggia, vento, ecc.) non riescono facilmente a modellarla, tant’è che la pioggia non s’infiltra come nelle dolomie, bensì vi scorre intorno, formando splendide cascate e laghi. Una di queste cascate è la Cascata Nardis.

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Cascate Nardis nel gruppo Adamello-Presanella

Questa valle, geologicamente di confine, è caratterizzata dalla presenza di folti boschi che arrivano a lambire alcune vette, su entrambi i lati, regalando uno spettacolo verde. In Val Rendena, la roccia granitica viene da secoli utilizzata per la pavimentazione stradale e nelle vetrerie. La Val Rendena fu per secoli territorio di passaggio da nord a sud e viceversa; pure Carlo Magno passò di qua e ne sono testimonianza alcuni affreschi custoditi nelle due bellissime Chiese medievali di San Vigilio e di Santo Stefano. Durante il dominio asburgico, questa valle fu amata anche dalla principessa Sissi che adorava soggiornare a Madonna di Campiglio.

Val Rendena



PINZOLO

Pinzolo si trova a 754 m. s.l.m. ed è il maggior centro della valle, in quanto abitato durante tutto l’anno. Il suo centro è piccolo, ma è un paradiso per escursionisti che possono salire in quota con una rete di impianti che collega tutto il comprensorio, fino a Madonna di Campiglio. A Pinzolo, ma anche a Madonna di Campiglio, sarà un piacere scoprire le differenze naturalistiche e geologiche tra versante est (Dolomiti di Brenta) e versante ovest (Adamello).

Pinzolo

Pinzolo ha, però, anche una chicca culturale: la Chiesa di San Vigilio. La Chiesa di San Vigilio si trova sulla statale che prosegue lungo la valle e deve la sua celebrità alla Danza macabra di Simone Baschenis. La Danza macabra è un insieme di affreschi che rappresentano il tema della morte nei suoi aspetti universali e … democratici; questa pittura copre tutta la fascia superiore della parete sud, quella che – non a caso – domina il cimitero. La Danza macabra fu realizzata da Simone Baschenis nel 1539. Il tema della Danza macabra è un tema artistico-religioso piuttosto frequente nei paesi del Nord Europa, ma piuttosto raro al di qua delle Alpi; questa è la ragione per cui questi affreschi a Pinzolo hanno un rilievo storico ed artistico piuttosto grande.

Val Rendena
Pinzolo, Chiesa di San Vigilio

La facciata della Chiesa di San Vigilio dove si trova la Danza macabra ospita anche altri affreschi, di epoche precedenti, ma accomunati dal motivo della morte. Anche l’interno è splendidamente affrescato con pitture di tre diversi periodi di realizzazione (XIV, XV e XVI secolo) e vi si trovano pure frammenti di pitture di origine carolingia (X secolo), a dx dell’abside. Interessanti sono anche, sulla parete absidale, i ventisei episodi delle Storie di S. Vigilio, dalla nascita al martirio incontrato in Val Rendena, fino alle esequie; essi dovevano servire a rafforzare la popolazione nella propria fede e a contrastare la diffusione delle dottrine protestanti, che qui sfociarono nella rivolta contadina del 1525.

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Pinzolo, Chiesa di S. Vigilio, facciata con Danza macabra
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Pinzolo, Chiesa di S. Vigilio, interno

La Chiesa di San Vigilio è consacrata, ma viene utilizzata solo durante la celebrazione dei morti; per le visite è aperta solo d’estate.

Pinzolo, Chiesa di San Vigilio



Nei dintorni di Pinzolo

A Carisolo, 2 km da Pinzolo, si trova la Chiesa di Santo Stefano, a 862 mt di altitudine. Per raggiungerla dovete lasciare il paese e fare una breve passeggiata; questa deliziosa chiesa medievale si trova un po’ isolata su di una roccia, in posizione panoramica sulla vallata.

Carisolo, Chiesa Santo Stefano
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Carisolo, Chiesa di Santo Stefano

La Chiesa di Santo Stefano è una chiesa cimiteriale le cui origini – pare -siano molto antiche, anche se i primi documenti che ne attestano la presenza risalgono al 1244. Risale, tuttavia, al XV secolo la trasformazione dell’edificio antico nelle forme attuali, affreschi compresi.

L’accesso agli interni della Chiesa di Santo Stefano avviene attraverso una bella scalinata dal gusto gotico che si apre su una parete con tracce di affreschi. Gli interni sono deliziosamente affrescati con scene sui Profeti e sull’Ultima Cena; le forme pittoriche sono primitive e rudimentali, ma l’effetto scenico e mistico ha la sua parte.

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Carisolo, Chiesa di Santo Stefano, interni



MADONNA DI CAMPIGLIO

Madonna di Campiglio si trova a 1522 metri s.l.m. ed è chiamata la perla delle Dolomiti, esagerando un po’, secondo me. Madonna di Campiglio è, certamente, una località elegante e ricca d‘impianti di risalita, ma è una località prettamente turistica che si svuota nelle stagioni intermedie.

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Madonna di Campiglio

Madonna di Campiglio nacque alle fine del XII secolo, a seguito della fondazione di un monastero-ospizio rivolto all’assistenza del viandante. Dopo un lungo periodo di declino, coincidente con la soppressione dell’ospizio, Madonna di Campiglio risorse a nuova vita nel XIX secolo (Ottocento), durante il periodo asburgico. Fu, infatti, nell’Ottocento che lungimiranti imprenditori della valle videro le opportunità turistiche della località ed investirono in strutture alberghiere; fu l’inizio dello sviluppo di Madonna di Campiglio che vide tra i suoi illustri frequentatori anche l’imperatrice Elisabetta d’Austria, nota come Sissi. Sissi soggiornò all’Hotel Des Alpes in due distinti periodi di villeggiatura di fine Ottocento (nel 1889 e nel 1894).

Madonna di Campiglio

Di fianco allo storico Hotel Des Alpes, dove soggiornò l’imperatrice Sissi, si trova la Chiesa di Santa Maria Antica che risale a fine Ottocento; per la sua realizzazione, un contributo importante lo diedero proprio i reali asburgici. L’interno della Chiesa di Santa Maria Antica custodisce un pregevole altare con sportelli decorati che si possono chiudere a protezione delle statue in legno della Madonna, posate nelle nicchie.

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Madonna di Campiglio, Chiesa Santa Maria Antica, interno

Un ruscello ed un laghetto contribuiscono alla grazia e all’eleganza di questa località turistica.

Madonna di Campiglio



CASCATE NARDIS

Le Cascate Nardis si trovano in Val Genova, una piccola valle laterale della Val Rendena, nei pressi di Pinzolo, nel gruppo Adamello-Presanella.

Le Cascate Nardis sono immerse in un paesaggio affascinante e scendono da un’altezza di oltre 130 metri che le rende tra le più spettacolari di tutto l’arco alpino. D’inverno diventano luogo di arrampicate sul ghiaccio.

Cascate Nardis

Per raggiungere le Cascate Nardis occorre arrivare al paese di Carisolo, da qui una strada laterale conduce in Val Genova; dal parcheggio delle auto, basta una facile camminata di pochi minuti per trovarsi di fronte a questo spettacolo della natura.

Cascate Nardis

Buona vita!

Cinzia Malaguti