Come fare ...

Palloncini, come si fanno

I palloncini sono simbolo di festa, gioia per i bambini ed allegria per gli adulti, sono decorativi e per lo più presenti in occorrenze speciali come i compleanni.

Un tempo, molto tempo fa, erano fatti di budella di animali, come vescica o stomaco; è dal XIX secolo che i palloncini cominciano ad essere fatti con la gomma ed è dagli anni ’30 che avviene la produzione di massa, industriale.

I palloncini, ancora oggi, sono realizzati in lattice, che è una sostanza completamente naturale, essendo la linfa degli alberi della gomma (Hevea brasiliensis).

Dopo essere stato raccolto, il lattice viene messo in grandi contenitori ed inviato alle fabbriche che lo trattano e lo colorano con sostanze naturali.

Il lattice viene trattato e colorato in grandi vasche dove un agitatore meccanico mescola la miscela per evitare che si formino coaguli.

A questo punto, un dispositivo mette una serie di stampi a forma di palloncini sgonfi nella vasca con il lattice trattato e colorato, affinché si creino le pellicole che verranno utilizzate per fabbricare il prodotto finito.

Dopo un determinato periodo di tempo, gli stampi vengono estratti e fatti passare in una macchina che, con delle spazzole rotanti, forma l’anello necessario per gonfiare i palloncini.

In seguito, gli stampi vengono immersi in acqua calda per circa 16 minuti per pulire il lattice, poi vanno in forno 20-25 minuti per vulcanizzare il materiale e renderlo così più elastico e resistente, ma anche per eliminare l’albumina responsabile delle allergie.

A questo punto, i palloncini sono pronti per essere tolti dai loro stampi, ciò avviene con getti d’aria o d’acqua.

I palloncini così prodotti vengono ora immersi in una soluzione per la pulitura, quindi viene completata la vulcanizzazione in forno caldo a circa 71° C.

I nostri palloncini sono quasi pronti per essere venduti, ma prima occorre effettuare le ultime verifiche di tenuta gonfiatura e controllo imperfezioni.

Ora sono pronti per decorare e rallegrare le nostre feste.

Cinzia Malaguti

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