Latte e derivati di origine animale, meglio no grazie!
Sul latte ed i suoi derivati è stato costruito, grazie agli sforzi dell’industria, un vero e proprio falso mito. La realtà che viene a galla dai più recenti studi in materia di nutrizione e di nutrigenomica rilevano una serie di disturbi legati al consumo di latte e latticini ed affermano che è raro che a una persona non diano alcun fastidio.
Iniziamo con il dire che nessun organismo è fatto per bere latte di un’altra specie e che nessun animale dopo lo svezzamento continua a nutrirsi di latte, nemmeno di quello della propria madre. Il latte vaccino è fatto per i vitelli non per l’uomo ed il nostro organismo ce lo fa capire in mille modi, anche se, grazie agli sforzi dell’industria, sul latte è stato costruito un vero e proprio falso mito ed allora è difficile stabilire un collegamento dei disturbi con l’assunzione di latte. In realtà è normale non tollerare bene questi alimenti ed è raro che ad una persona non diano alcun fastidio.
La ricerca ha dato esiti piuttosto univoci: il latte ed i suoi derivati fanno ingrassare, fanno venire l’acne e l’osteoporosi ha un’incidenza molto più elevata proprio nei paesi dove si consumano più latte e derivati.
Per la salute delle ossa contano molto di più la vitamina D che si forma alla luce solare, una dieta ricca di sostanze naturali e fibra (da cui derivare calcio a sufficienza) ed esercizio fisico regolare. Inoltre, il latte ed i derivati sono cibi acidificanti che possono comportare, al contrario di quello che si pensa, un rilascio di calcio dall’osso; quindi più che apportare calcio, il latte ed i suoi derivati lo sottraggono.
Il latte vaccino ed i suoi derivati aggiungono inoltre una quantità elevata di grassi saturi e pro-infiammatori che contribuiscono pesantemente alla genesi delle malattie cardiovascolari.
A tutto questo si aggiunge che il latte che consumiamo oggi è molto diverso da quello di 100 anni fa. Oggi si stima che il latte contenga oltre 35 ormoni e 11 fattori di crescita; una molecola presente nel latte in notevole concentrazione è il fattore di crescita IGF-1 implicato nella crescita di numerosi tumori.
Il latte vaccino può essere sostituito con il latte di soia, di riso o di mandorla che oggi, nella maggior parte dei casi, è arricchito di calcio di origine vegetale.
Provate ad eliminare dalla vostra dieta il latte vaccino per un paio di settimane o un mese, e vedrete che il vostro organismo … vi ringrazierà!
Cinzia Malaguti
Bibliografia:
F. Ongaro, Mangia che ti passa, Milano, Edizioni Pickwick, 2013
M. Riefoli, Mangiar sano e naturale, Cesena, Macroedizioni, 2011
Pingback: Il latte e il cloruro di magnesio e l’Argento colloidale | Le Recensioni
Pingback: La nutrigenomica - Esperienziando Vitae