I Medici, una dinastia al potere
I Medici – una dinastia al potere è il primo romanzo di una triologia che racconta l’ascesa di una delle famiglie più influenti del Rinascimento: i Medici. L’autore Matteo Strukul si concede solo poche e marginali libertà narrative rispetto alle fonti storiche, riportando i fatti e gli avvenimenti realmente accaduti e scegliendo quelli che rispondono meglio alla trama di un romanzo avvincente.
Il primo romanzo della trilogia è dedicato alla figura di Cosimo il Vecchio (Firenze 1389-Careggi 1464). Cosimo fu l’erede del Banco Medici dopo la morte del padre Giovanni che l’aveva fondato nel 1397. Giovanni, figlio di un venditore di lana del Mugello, fu il capostipite della famiglia di banchieri fiorentini, amata dal popolo e invidiata da altri nobili, primo fra tutti Rinaldo degli Albizzi. Albizzi, uomo ambizioso e spietato, fu uno dei maggiori avversari di Cosimo. Cosimo aveva un fratello minore, Lorenzo, a cui era molto legato e su cui poté sempre contare; Cosimo era più riflessivo ed analitico, mentre Lorenzo era più rapido ed irruente, insieme si compensavano. Durante la gestione di Cosimo, la famiglia Medici arrivò a gestire imponenti ricchezze, ma impiegò le eccedenze, rispetto ad una decorosa vita agiata, per abbellire la città di Firenze ed ascoltare le istanze del popolo, per quanto possibile. Fu Cosimo ad incaricare Filippo Brunelleschi della costruzione della famosa cupola della Cattedrale di Santa Maria in Fiore a Firenze. Le difficoltà che dovette gestire Cosimo furono molte; era il periodo della Repubblica di Firenze, retta da una oligarchia di nobili fiorentini spesso in conflitto tra di loro e sui quali Cosimo cercò di esercitare una qualche influenza politica, ma con molti problemi ed invidie. Cosimo non utilizzò mai le sue ricchezze per costruire ville principesche, mantenendosi sempre ad un livello di palazzi grandi ma sobri, esternamente modesti, probabilmente anche per non suscitare troppe invidie da parte degli altri nobili.
Del periodo di vita di Cosimo, il romanzo di Strukul, racconta diversi avvenimenti: la morte del padre Giovanni e quello della madre Piccarda, il suo mecenatismo culturale e artistico, il finanziamento della costruzione della cupola della Cattedrale di Santa Maria in Fiore, l’incarico a Filippo Brunelleschi, la peste a Firenze, l’assedio di Lucca e l’accordo con Francesco Sforza, l’accusa di tirannia e l’esilio a Venezia, il ritorno a Firenze e la sua accresciuta influenza politica, l’esilio del suo più acerrimo nemico Rinaldo degli Albizzi, l’alleanza di Firenze con Venezia contro Milano governata da Filippo Maria Visconti, le trame dell’Albizzi per spingere il Duca di Milano ad attaccare Firenze e riprendersi la città, il sostegno di Cosimo a Francesco Sforza affinché cacci il Visconti e gli subentri, il concilio ecumenico voluto a Firenze, la formazione della lega antiviscontea, l’alleanza papale, la battaglia di Anghiari, la morte del fratello Lorenzo, la pace a Firenze.
Il secondo romanzo della trilogia è dedicato alla figura di Lorenzo il Magnifico, nipote di Cosimo e figlio di Piero. Il terzo romanzo sarà, infine, dedicato a Caterina de’ Medici, regina di Francia.
La fiction televisiva ripercorre sostanzialmente lo stesso periodo della vita di Cosimo, ma lo fa prendendosi alcune libertà, dettate – io credo – da esigenze di audience e di spettacolo. Vediamo le principali differenze tra il romanzo-fatti storici e la fiction. L’amore per la moglie Contessina è nel romanzo fuori discussione, anzi direi esaltato e reciproco, diversamente da quello narrato nella fiction dove quel matrimonio è indicato come non voluto da Cosimo, ma dal padre per ragioni d’interesse (la variante è stata fatta probabilmente per non rendere la serie televisiva troppo mielosa). Un’altra grossa differenza riguarda Lorenzo, il fratello di Cosimo, che nella realtà storica, durante i fatti narrati, era sposato con Ginevra Cavalcanti ed aveva due figli, mentre nella fiction è un innamorato deluso, anche qui gli sceneggiatori si sono presi una libertà dettata da esigenze di spettacolo. Nel romanzo non c’è traccia dell’amante schiava veneziana che gli diede un figlio illegittimo, narrazione presente invece nella fiction. Il romanzo fa un’ampia descrizione della battaglia di Anghiari che segnò la vittoria della lega antiviscontea e consolidò il potere dei Medici, assente nella fiction.
I Medici – una dinastia al potere è un ottimo e affascinante romanzo storico, perché straordinaria ed affascinante è la storia della famiglia Medici.
Le ville ed i giardini medicei in Toscana sono riconosciute Patrimonio dell’Umanità Unesco.
Cinzia Malaguti
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