Castello di Galeazza
Castello di Galeazza è un insolito imponente castello circondato dalla fertile campagna bolognese, a pochi chilometri dal capoluogo di Crevalcore. Il Castello di Galeazza è privato, ma durante le giornate FAI è possibile visitarlo. La costruzione del castello, così come lo vediamo oggi, risale all’ultima metà dell’Ottocento ed è in stile neo-medievale, in quanto rappresenta un ampliamento della torre medievale trecentesca che è il nucleo intorno al quale il castello fu costruito. Il terremoto del 2012 lo danneggiò parecchio, ma importanti opere di ripristino e la volontà della proprietà attuale stanno permettendone una progressiva fruibilità da parte della collettività, per ora limitata alle giornate FAI. L’interno presenta dipinti a tempera ben conservati in diverse stanze, principalmente a soffitto, e la possibilità di salire sulla torretta con ampie vedute panoramiche a 360° sulla pianura e che spaziano fino ai Colli Euganei.



Il Castello di Galeazza è situato nell’omonima piccola frazione del comune di Crevalcore, Bologna. La località era un antico possedimento dei monaci nonantolani che la diedero in uso ad una nobile famiglia bolognese, i Pepoli. Nella seconda metà del 1300, Galeazzo Pepoli fece qui costruire una poderosa torre sormontata da un torrino e, in seguito, si trasferì in queste terre insieme con l’amata moglie Anna. In quel periodo, era una torre con annessa villa padronale e alcune abitazioni. Così rimase il luogo fino al 1870 quando molte proprietà dei Pepoli e la torre con il borgo, furono acquistate da Alessandro Falzoni Gallerani di Cento. Furono i Gallerani a volere il Castello, quale ampliamento della torre ed al posto della villa padronale, riprendendo in tutto e per tutto lo stile dell’epoca in cui fu costruita la torre, cioè medievale.



Il nucleo originario, dunque, è la torre a pianta quadrangolare su quattro livelli con coronamento a merli ghibellini, è alta 30 metri da cui si sviluppa un torrino più piccolo, di forme simili, su due livelli. Dal nucleo originario si sviluppa il Castello con le sue innumerevoli stanze. Le stanze del piano nobile furono dipinte a tempera da artisti dell’epoca tra cui il pittore Samoggia ed il decoratore Ravegnani. Il nuovo proprietario, Alessandro Falzoni Gallerani, era anche un appassionato di cavalli, così fece costruire anche delle scuderie che ospitarono Vandalo, cavallo purosangue e trottatore leggendario, le cui vittorie diedero orgoglio all’Italia appena unita. Il terremoto del 2012 danneggiò pesantemente il Castello, ma imponenti opere di recupero e di messa in sicurezza hanno permesso di poter ammirare ancora questo pezzo di storia del territorio emiliano.
Buona vita!
Cinzia Malaguti