Val d’Orcia ed è subito bellezza
Val d’Orcia è un luogo dal fascino ammaliante, t’incanta sin dai primi istanti. Qui l’uomo ha disegnato sulle colline un paesaggio dove le linee sono date dalle file di cipressi e i punti dalle fattorie sparse e dai borghi che vegliano dall’alto, mentre tutt’intorno campi estremamente curati completano la scenografia di questo territorio dalla bellezza idilliaca. Le strade panoramiche che l’attraversano sono perfette per ammirare questo paesaggio che l’Unesco ha voluto premiare inserendolo nel Patrimonio dell’Umanità. I borghi più belli sono Pienza e Castiglione d’Orcia, ma anche gli altri fanno la loro bella figura, da San Quirico d’Orcia a Monticchiello, da Montalcino a Bagno Vignoni, dalle acque termali libere di Bagni San Filippo a Radicofani. Imperdibile è l’Abbazia di Sant’Antimo nei pressi di Montalcino e, se avete tempo, fate anche una tappa fuori dalla Val d’Orcia, per visitare la vicina Abbazia di San Galgano. Prima di lasciare la Val d’Orcia fermatevi alcune ore a visitare il borgo di Montepulciano, ai confini tra la Val d’Orcia e la Val di Chiana, una tappa imperdibile per chi si trova in zona.


IL PAESAGGIO STORICO
La Val d’Orcia era una terra incolta e selvaggia fino a poco prima dell’anno 1000 quando la strada che l’attraversava, da nord a sud, divenne importante. Sì perché da lì passava la via Francigena che portava pellegrini, mercanti e crociati verso Roma, poi da lì in Puglia, dove vi erano i porti d’imbarco verso la Terrasanta. La via Francigena che passava per la Val d’Orcia divenne così sempre più frequentata, nacquero pievi ed abbazie, locande e ostelli, castelli e borghi fortificati che ancora oggi caratterizzano il paesaggio. La via Francigena facilitò lo sviluppo di Siena che dal 1200 iniziò a controllare tutta la val d’Orcia. I ricchi mercanti senesi vi comprarono terre ed incominciarono a trasformarle per creare delle aziende agricole efficienti e redditizie, ma anche esteticamente belle, a immagine degli ideali di equità, di buon governo e di vita in armonia con la natura tipici dell’epoca post-feudale dei Comuni. Per la prima volta in Europa, il paesaggio viene consapevolmente modellato con una finalità anche estetica. Dopo la fine della Repubblica di Siena nel ‘500 e la progressiva perdita d’importanza della via Francigena, per la val d’Orcia inizia un processo d’impoverimento che la porterà ad uno stato di marginalità e profonda miseria nel ‘900. Solo a metà degli anni ’60 del ‘900 con le riforme agrarie e di recente con l’esplosione del turismo, questo territorio si è risvegliato dal lungo sonno, riprendendo a mostrare la sua straordinaria bellezza. Dal 2004, la Val d’Orcia è bene protetto dall’Unesco quale Patrimonio dell’Umanità.


I punti panoramici
Percorrendo le strade che collegano i vari borghi della Val d’Orcia, avrete modo di ammirare il paesaggio. In particolare, spettacolare è la strada panoramica nel tratto da Poggio Rosa a Castiglione d’Orcia che percorrerete provenendo dall’Abbazia di Sant’Antimo. Belli sono anche i punti panoramici più famosi come quello tra San Quirico e Torrenieri (un gruppo di cipressi raccolti in cima ad un colle), la Cappella della Madonna di Vitaleta che si può ammirare anche dalla strada provinciale (una chiesetta tra due cipressi in cima alla collina) e i cipressi a zig zag nei pressi di Monticchiello. La Cappella della Madonna di Vitaleta la potete vedere anche da vicino attraverso una lunga strada sterrata che s’imbocca nei pressi di Pienza.


I BORGHI DELLA VAL D’ORCIA
Pienza

Pienza è uno dei borghi più belli della Val d’Orcia. Osservatelo nel suo insieme dalla strada panoramica che lo collega a Monticchiello, ne sarete affascinati. Un altro punto di grande bellezza è la camminata panoramica a cui si accede di lato alla Cattedrale, davvero superlativa e very romantic come un turista americano ha ben sottolineato; da qui la vista spazia sulla Val d’Orcia, come quella di un navigatore che guarda l’orizzonte infinito. Per conoscere Pienza dovete perdervi lungo i suoi vicoli e le sue stradine acciottolate per farvi poi accogliere dalla sua piccola piazza Pio II con la Cattedrale, il palazzo Piccolomini, detto anche Palazzo Pontificio, e il palazzo comunale con la sua torre civica.


Pienza, come la vediamo oggi, nasce dalla volontà del suo cittadino più illustre, Enea Silvio Piccolomini divenuto Papa Pio II a metà del ‘400, di trasformare il suo paese natio, Corsigliano, in una città ideale, d’impronta rinascimentale, costruita a misura d’uomo. Il progetto prese forma in pochi anni, dal 1458 al 1464, con la costruzione della Cattedrale, del Palazzo Piccolomini e degli altri edifici, tra cui i palazzi che i cardinali furono obbligati a costruire. I lavori si interruppero alla morte di Pio II e la città tornò ad essere un tranquillo borgo di campagna, addormentato, ma preservato nei secoli. Fu così che nel 1996 l’Unesco riconosce Pienza quale Patrimonio dell’Umanità e questo ha contribuito a dare una spinta notevole al turismo.


Monticchiello

Monticchiello è un piccolo borgo fortificato a pochi chilometri di distanza da Pienza. Dalle mura ai piedi della torre della fortezza, si può godere di una bellissima veduta panoramica. Monticchiello ha un valore storico per i suoi abitanti perché fu una delle ultime fortezze ad arrendersi ai Fiorentini, ben quattro anni dopo la caduta di Siena, a metà del XVI secolo. I suoi abitanti hanno una tradizione di coscienza civica maturata nei secoli. Per 5 secoli, fino al 1777, ogni famiglia aveva un rappresentante nel Consiglio comunale, mentre oggi, ovvero dal 1967, l’impegno popolare ed il senso di comunità sono espressi nel Teatro Povero. Cos’è il Teatro Povero? Ogni anno, a cavallo tra luglio ed agosto, gli abitanti riuniti in una cooperativa portano in piazza uno spettacolo teatrale elaborato collettivamente, giorno dopo giorno, durante la stagione invernale e nel quale la gente di Monticchiello recita sé stessa.


San Quirico d’Orcia

San Quirico è un grazioso piccolo borgo che potrete scoprire camminando lungo i suoi vicoli, tra le case in pietra e le stradine acciottolate; queste caratteristiche, peraltro, sono comuni a tutti i borghi della val d’Orcia, ma non pensate che visto uno li avete visti tutti perché ognuno di essi vi offre una prospettiva diversa, un punto di vista specifico e unico sulla val d’Orcia.
A San Quirico è imperdibile la visita agli Horti Leonini. Gli Horti Leonini sono splendidi giardini, aperti tutti i giorni dalle 8 alle 19,30, con ingresso gratuito; sono giardini all’italiana risalenti al XVI secolo e prendono il nome dal proprietario originario del terreno, Diomede Leoni; oggi sono proprietà del comune di San Quirico. Gli Horti Leonini sono divisi in due parti: una inferiore, recintata da muri e lecci, con numerose aiuole triangolari, e una superiore che è più naturale; dalla parte superiore, dall’alto della scalinata, si possono ammirare le geometrie della parte inferiore, create dalle siepi bassi molto ben rifinite e curate. D’estate il parco degli Horti Leonini ospita anche interessanti opere d’arte.


Montalcino

Montalcino si trova sugli ultimi colli della val d’Orcia che degradano verso la Maremma. Montalcino è famoso per la produzione del suo vino Brunello e di vigneti ne vedrete tanti sulla strada per l’Abbazia di Sant’Antimo. Il borgo storico offre alcuni scorci di viuzze, scalinate e chiese, mentre dall’antica Fortezza lo sguardo si apre sulle colline verso Siena e verso Grosseto.


Abbazia di Sant’Antimo
L’Abbazia di Sant’Antimo si trova a circa dieci chilometri dal centro di Montalcino, in località Castelnuovo dell’Abate. E’ indubbiamente una delle più belle abbazie romaniche per la sua eleganza e semplicità. E’ un ex convento benedettino risalente al XII secolo, utilizzato fino al 1500 e poi abbandonato dai monaci fino a pochi anni fa. L’Abbazia è stata più volte modificata e ampliata nel corso dei secoli; oggi, dell’antica abbazia rimane la cappella Carolingia e i resti della sala capitolare. L’intero complesso comprende anche una grande chiesa abbaziale ed un chiostro.


Castiglione d’Orcia

I dintorni di Castiglione d’Orcia offrono i panorami più belli di tutta la val d’Orcia, più precisamente da Poggio Rosa sulla Sp323 fino all’incrocio con la SR2, la strada scollina più volte mostrando panorami spettacolari. Il borgo di Castiglione d’Orcia poi, oltre ad essere grazioso, offre una vista a 360° dall’alto della sua Rocca Aldobrandesca. L’ingresso alla Rocca è a pagamento, ma la vista panoramica è impagabile.


Bagno Vignoni
Bagno Vignoni è davvero molto piccolo. Il borgo si sviluppa intorno alla sua piazza principale, piazza delle Sorgenti, dove si trova una grande vasca cinquecentesca, in cui però è vietato fare il bagno; al suo interno sgorga acqua termale calda, che fuoriesce da una falda sotterranea.

Bagni San Filippo
Bagni San Filippo è una frazione del comune di Castiglione d’Orcia ed è un centro termale posto a 524 metri di altitudine sulle pendici del Monte Amiata. Le sue acque termali sono sulfuree e ricche di carbonato di calcio. Parcheggiate l’auto in via Fosso Bianco e raggiungete a piedi il ruscello termale che forma vasche naturali di acqua calda in cui bagnarsi liberamente. L’acqua fuoriesce dalle cavità della Terra a 48° C.. Bello a vedersi l’enorme ammasso calcareo della Balena Bianca, così chiamata per la sua forma. Scendendo al torrente, sulla destra ci sono diverse piccole e medie vasche termali ad ingresso libero, mentre proseguendo sulla sinistra, altre vasche più grandi richiedono l’accesso con un piccolo pagamento (2 euro).

Radicofani
Radicofani è posto su di un antico cratere vulcanico ed è il borgo più alto della Val d’Orcia con i suoi 814 m.. Radicofani ha sempre avuto un ruolo strategico fra lo Stato Pontificio e il Granducato di Toscana, come testimonia la possente Rocca. La Rocca domina il paese ed offre il suo panorama di crete e calanchi.

Cosa mangiare e dove mangiare in Val d’Orcia
I prodotti tipici della val d’Orcia sono il pecorino di Pienza, la carne chianina, la carne di cinta senese, i pici, il vino Brunello. I piatti tipici sono i pici cacio e pepe o con il ragù di chianina, la tagliata di chianina o di cinta senese, i crostoni con prosciutto locale e pecorino di Pienza.
I ristoranti dove abbiamo mangiato e siamo usciti soddisfatti sono: a Pienza, ristorante griglieria Al Fierale – a San Quirico d’Orcia, ristorante trattoria Osenna – a Castiglione d’Orcia, ristorante il Ritrovino – a Monticchiello, ristorante Bronzino – a Montepulciano (vedi sotto), Osteria del Borgo.


NEI DINTORNI
Abbazia di San Galgano
Nel comune di Chiusdino, tra boschi, colline, vigneti e cipressi si erge la sagoma di un’abbazia senza tetto, l’Abbazia di San Galgano. E’ una maestosa abbazia cistercense duecentesca di cui sono rimaste solo le mura e l’abside della chiesa. Entrando nella chiesa con il cielo per tetto, l’effetto spettrale che era da fuori, diventa suggestivo ed affascinante. Ingresso a pagamento.


Dal fianco dell’Abbazia inizia un sentiero sterrato che sale in pochi minuti all’Eremo di Montesiepi, già in bella vista dall’Abbazia. Fu edificato alla fine del 1100 nel luogo in cui si trovava la capanna dove San Galgano visse l’ultimo anno della sua vita. L’Eremo è noto anche con il nome di Rotonda di Montesiepi perché originariamente venne costruito in forma circolare; oggi della vecchia forma rimane poco in quanto, nei secoli successivi, fu inglobato all’interno di una struttura più ampia dedicata al culto di San Galgano. All’interno si trova “la spada nella roccia“; la tradizione vuole che il primo dei 19 miracoli di San Galgano fu quello di piantare una spada in una roccia, oggi custodita al centro dell’eremo di Montesiepi.


Montepulciano

Montepulciano si trova al confine tra la val d’Orcia e la val di Chiana su una collina all’altezza di 605 metri. Il borgo di Montepulciano ha origini dal popolo degli Etruschi; l’aspetto e la struttura urbanistica attuali sono, però, medievali nelle strade acciottolate e nei vicoli stretti, nonché nella presenza di fortificazioni, ma anche rinascimentale nell’eleganza dei palazzi presenti nella sua piazza centrale, Piazza Grande. In Piazza Grande si trovano, infatti, gli edifici più interessanti ed architettonicamente pregevoli della città, come il Duomo, il palazzo del Comune ed alcuni palazzi nobiliari.


La torre civica del palazzo comunale è visitabile, ossia si può salire fino in cima attraverso alcuni stretti ed alti gradini; la veduta panoramica da lassù è impareggiabile, a 360° sul borgo, sulla val d’Orcia (un po’ da lontano) e sulla val di Chiana. Un altro consiglio per vivere al meglio la visita di Montepulciano è di salire sul mini-pulmino turistico che fa il giro della città con audioguida, in 30 minuti; la fermata del pulmino è in Piazza Grande oppure al maestoso Tempio di San Biagio, fuori dalle mura della città.
Per pranzare o cenare tanti sono i locali, ristoranti e osterie, io vi posso dire che ho pranzato con soddisfazione all’Osteria del Borgo in Piazza Grande, su una meravigliosa terrazza panoramica.


Buona vita!
Cinzia Malaguti