Trekking al Parco Abbazia di Monteveglio

Trekking al Parco Abbazia di Monteveglio. In Valsamoggia, sulle colline a ovest di Bologna, si trova il Parco Regionale Abbazia di Monteveglio. Il luogo è caratterizzato da uno spettacolare intreccio di rilievi collinari boscosi, piccole valli e grigi calanchi che si estendono intorno al Castello di Monteveglio Alto. I sentieri sono ben segnalati e si snodano in posizione panoramica. Il Parco Abbazia di Monteveglio dà il meglio di sé in primavera per le meravigliose fioriture ed in autunno quando il foliage colora il paesaggio come fosse un pittore impressionista. Parcheggia l’auto nei pressi del Centro Visite, all’inizio di Via Abbazia, e prosegui a piedi tra prati luminosi e boschi rigogliosi, fino ad arrivare al Cimitero di Monteveglio Alto, punto di partenza dei due panoramici sentieri che vado ad illustrarti.

Sentiero Natura – Il Colle della Cucheria

Il sentiero è ad anello e percorre il versante nord-ovest dello storico colle di avvistamento medievale, ne risale il crinale per una lunga scalinata che si addentra in un querceto con rare fioriture. Una volta raggiunta la panoramica cima (296 m) del rilievo, segnata da interessanti affioramenti rocciosi, si scende a lato di un vecchio vigneto ancora produttivo, che è utilizzato dal Parco per l’attività didattica. Lungo il tracciato ci sono cinque stazioni che segnalano i punti di maggior interesse. Tempo di percorrenza: circa 45 minuti

Sentiero Natura – I Calanchi dell’Africa e i vecchi coltivi

Il sentiero è ad anello e coincide nel primo tratto a quello che porta al Colle della Cucheria, per poi scendere nell’ampio bacino calanchivo, dal quale ha origine il Rio Ramato. Lasciata l’area calanchiva, il percorso segue per un breve tratto la valletta di un affluente del Rio Ramato, per poi inoltrarsi in un lembo di bosco tipicamente collinare, il cui sottobosco custodisce preziose fioriture di orchidee (in primavere ed estate) e specie erbacee rare e protette. All’uscita dal bosco si apre il paesaggio dei vecchi coltivi, terreni che fino a qualche decennio fa erano coltivati o adibiti al pascolo. All’interno dell’area si trova anche un piccolo stagno artificiale, realizzato negli anni ’90 a servizio dell’attività di educazione ambientale. Dall’area dei vecchi coltivi il sentiero risale costeggiando altri campi abbandonati e, in parte, già riconquistati dalla vegetazione spontanea, per poi sbucare nei pressi del cimitero, a pochi passi dalla torre di accesso al borgo. Tempo di percorrenza: circa 60 minuti.

Buona vita!

Cinzia Malaguti