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Rimedi omeopatici non contengono ingredienti attivi

Il medico statunitense Oliver Wendell Holmes, nel suo saggio del 1842, demolì completamente la teoria omeopatica elaborata dal medico tedesco Samuel Hahnemann, secondo la quale ciò che provoca un determinato sintomo in una persona sana, in dosi estremamente diluite, cura una persona che ha quel sintomo. Sono passati oltre 150 anni, ma sono milioni gli adulti ed i bambini nel mondo che ogni anno assumono rimedi omeopatici, ossia privi di alcun principio attivo, per la maggior parte acquistati nelle farmacie.

I sostenitori dell’omeopatia affermano che ci sono studi pubblicati che dicono che l’omeopatia funziona, ma si può trovare uno studio a sostegno quasi di qualunque cosa; gli studi credibili sono quelli eseguiti con rigore scientifico e nel rispetto dell’intero iter di ricerca, questi hanno costantemente concluso che non funziona meglio di un placebo; in altre parole, se ci sono problemi seri, non basta la suggestione del credere che funzioni per guarire o migliorarne i sintomi.

Vediamo il caso dell’Oscillococcinium, un rimedio omeopatico contro i sintomi dell’influenza, che ho visto proprio oggi e in bella vista sugli scaffali di una farmacia. L’ingrediente attivo è Anas barbarie 200 CK HPUS, cioè anatra muschiata (cuore e fegato) che hanno diluito 1:100 e poi hanno ripetuto l’operazione per 200 volte, ogni volta sottoponendo la soluzione a “succussione”, ossia scossa, non mescolata. Cosa pensate sia rimasto di quell’ingrediente?! La memoria dell’ingrediente nell’acqua di diluizione è una delle bufale più antiche del mondo! L’Oscillococcinium è in commercio sotto forma di palline di zucchero, di certo c’è che è lo zucchero più caro al mondo!

Harriet Hall, medico, tra i fondatori e redattrice del blog Science based medicine, ce lo dice chiaramente su Scientific American (Le Scienze, in edizione italiana, nr. 582/2017): “Basta studiare un po’ di chimica e conoscere il numero di Avogadro per calcolare che alla 13a diluizione la probabilità che rimanga anche solo una molecola dell’anatra è solo del 50 per cento e alla 200a diluizione l’anatra non c’è più da un pezzo. Resta il pollo.

omeopatia.La cosa più scandalosa è che i prodotti omeopatici vengano venduti nelle farmacie, dandogli così una patina di serietà e, addirittura, utilizzati in certi ospedali. Io non voglio vietare l’uso di questi prodotti placebo, ma sarebbe auspicabile che nelle confezioni di ogni prodotto ci sia un’etichetta che avverta, in maniera esplicita e con grandi caratteri, che non contiene principi attivi e che è utilizzabile solo per intrattenimento.

E’ necessario un intervento delle istituzioni preposte, anche europee, affinché venga resa obbligatoria per le aziende che producono prodotti omeopatici l’applicazione di un’etichetta sulle confezioni che avverta che il prodotto non contiene ingredienti attivi. Tale etichetta è, peraltro, già resa obbligatoria per i prodotti venduti negli Stati Uniti.

Cinzia Malaguti

 

Bibliografia e sitografia:

H. Hall, L’omeopatica non ha alcuna base scientifica, su Le Scienze nr. 582/2017

H. Hall, Homeopathy and its Kindred Delusions

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