Elisabetta Farnese, dal ducato di Parma a regina consorte di Spagna
Elisabetta Farnese (1692-1766), duchessa di Parma e ultima della famiglia Farnese con questo titolo, divenne regina consorte di Spagna sposando Filippo V Borbone rimasto vedovo di Maria Luigia di Savoia. Elisabetta entrò alla corte di Spagna in tono dimesso, ma seppe attivarsi con efficacia per collocare in posizioni d’influenza i figli, Carlo (III) e Filippo (I), svantaggiati rispetto agli eredi di primo letto. Amore di madre.
Non era bella con quelle cicatrici lasciatele dal vaiolo e alcuni critici dell’epoca non la ritenevano nemmeno intelligente, ma la realtà è che, tra adattamenti ed opportunismi e complice la scarsa vocazione del re per il potere, Elisabetta Farnese seppe influire su molte scelte politiche con il fine di sistemare i figli.
Carlo, il primogenito, nel 1732, riprese possesso del ducato di Parma e Piacenza, dove rimase meno di due anni, ma lì non lasciò un buon ricordo perché quando si diresse alla conquista del Regno di Napoli portò con sé le opere d’arte che avevano abbellito i palazzi e le pinacoteche dei Farnese a Parma e a Piacenza, nonché il loro archivio. A Napoli, invece, Carlo (III) fu molto amato. Leggi l’articolo: Carlo III di Borbone amato re di Napoli. Alla morte del fratellastro Ferdinando, senza eredi diretti, la corona di Spagna passò a Carlo III che dovette rientrare a Madrid nel 1759. Incoronato il figlio e coronato il proprio sogno materno, Elisabetta morì nel 1766, ma prima vediamo cosa successe al suo secondogenito, Filippo.
Con Filippo I di Borbone, Elisabetta riuscì a riprendersi le terre del ducato di Parma, di nuovo sotto occupazione imperiale e ci riuscì grazie all’alleanza tra Francia e Spagna durante la guerra di successione austriaca. Il 15 settembre 1745 Filippo occupò Parma per divenire tre anni dopo il duca di Parma, Piacenza e Guastalla, primo del ramo Borbone-Parma.
Elisabetta Farnese riuscì ad assicurare posizioni di potere anche ad altri figli: Marianna Vittoria divenne regina consorte di Giuseppe I di Portogallo, Maria Teresa fu moglie del delfino Luigi Ferdinando di Borbone-Francia, Maria Antonia fu consorte del re Vittorio Amedeo III di Savoia.

La Reggia di Colorno fu una delle residenze di Carlo III Borbone nel ducato di Parma; si trova a nord della città capoluogo da cui dista meno di venti chilometri; esternamente è molto bella, elegante e con un bel giardino, ma internamente è spoglia! La costruzione passò nel 1731 a Carlo III di Borbone che spogliò il palazzo delle sue ricche collezioni per trasferirle nella sua nuova capitale a Napoli. Sarà poi suo fratello Filippo ad affidare all’architetto francese Ennemond Alexandre Petitot la ristrutturazione della reggia così come la vediamo oggi. La Reggia di Colorno subì un’altra spogliazione con l’arrivo delle truppe napoleoniche. Pur spoglia di mobili ed opere d’arte, la visita all’interno merita per ammirare i soffitti affrescati, gli stucchi e i pavimenti in marmo rosa, nonché la cappella ducale di San Liborio ed l’affascinante giardino storico. Quando passeggerete lungo i sentieri del giardino o all’interno delle stanze immaginatevi le dame e i signori di corte Farnese che nel XVII e XVIII secolo erano lì dove ora siete voi!
Cinzia Malaguti
Bibliografia:
Storica NG nr. 94/2017
G. Fragnito (a cura di), Elisabetta Farnese. Principessa di Parma e Regina di Spagna, Roma, Viella, 2009
M. Mafrici, Fascino e potere di una regina. Elisabetta Farnese sulla scena europea (1715-1759), Roma, Avagliano, 1999
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