Cos’è il burnout
Il burnout è una sindrome da stress relazionale in ambito lavorativo che, nella sua accezione estesa, non riguarda più solamente le professioni di aiuto (medico, infermiere, assistente sociale, assistente per anziani, ecc.), perché può subentrare in ogni ambito lavorativo, in presenza di determinati fattori di rischio.
Le cause che predispongono alla sindrome del burnout sono diverse, ma tutte hanno in comune un rapporto deteriorato con il lavoro e dove la componente sociale ha un ruolo decisivo.
La sindrome di burnout si esprime con una riduzione dell’impegno, dell’entusiasmo e dell’efficienza sul lavoro, con una forte componente di alienazione psicologica rispetto al lavoro stesso ed alla sua funzione. Le conseguenze della sindrome di burnout sono lo sviluppo di atteggiamenti negativi, oltre che verso il lavoro, anche verso sé stessi, verso i clienti/utenti e verso la vita con conseguenze peggiorative della qualità della vita personale e dello stato di salute.
Nel più comune dei casi viene colpito da burnout chi lavora troppo duramente senza riposare a sufficienza o chi si sente deluso perché il proprio lavoro non dà i risultati sperati o per un profondo senso d’ingiustizia o perché i capi non esprimono apprezzamento.
Lavorare in un ambiente dove la conflittualità tra colleghi è elevata è un altro elemento di forte predisposizione allo sviluppo della sindrome di burnout; lavorare in un contesto ostile, infatti, fa perdere la capacità di concentrazione che, a sua volta, genera il senso d’inefficienza, l’esaurimento psicofisico e il menefreghismo.
Tre sono, dunque, le componenti fondamentali della sindrome: l’esaurimento psicofisico, il cinismo e il senso di inefficienza. Già la presenza di una di queste componenti pone il soggetto a rischio di sviluppare la sindrome di burnout.
A causa della crisi economica e della tendenza delle aziende a spremere i dipendenti, è facile che si verifichino paure, tensioni e conflitti che stressano i dipendenti e li costringono sulla difensiva. Questo è il terreno fertile per lo sviluppo della sindrome di burnout.

4 cose da fare per prevenire la sindrome di burnout. Il burnout, però, si può prevenire aumentando la nostra capacità di resistenza. La prima cosa da fare è mantenersi in forma combinando un sufficiente esercizio fisico ad una corretta alimentazione e ad una buona qualità del sonno; si risulta così meno esposti all’esaurimento psicofisico. La seconda cosa da fare è curare l’aspetto sociale e i rapporti con i colleghi con atti di gentilezza, sempre in grado di fornire buone vibrazioni tonificanti. La terza cosa da fare è il job crafting, che consiste nell’identificare gli aspetti più tediosi del proprio lavoro e quelli più appaganti, dopo di che cercare di dedicare più tempo ogni giorno a questi ultimi; si evita così il senso d’inefficienza e si migliora l’entusiasmo. La quarta cosa da fare è dedicare più momenti di svago durante la propria giornata lavorativa, ad esempio alzandosi dalla sedia e fare due passi, magari guardando il fiorire della natura fuori dalla finestra: un ottimo modo per rilassarsi un po’.
Cinzia Malaguti
Bibliografia:
M. P. Leiter e C. Maslach, Vincere il burnout, su Mente & Cervello, aprile 2016