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Orvieto e il tufo

Orvieto e il tufo sono un binomio indissolubile. Orvieto sorge su di un altopiano di tufo, la roccia di origine vulcanica originatasi dalla cementificazione di polveri e ceneri vulcaniche. Tra i 280 ed i 325 metri di altitudine della rupe di tufo, la città di Orvieto sfida la sua fragilità geologica incantando i visitatori con i suoi monumenti, in primis il suo spettacolare Duomo, simbolo della città, e il Pozzo di San Patrizio, luogo unico nel mondo.

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Duomo
Ingresso Pozzo di San Patrizio

Orvieto si trova in Umbria, provincia di Terni, a pochi chilometri dal Lago di Bolsena, il lago d’origine vulcanica, originatosi dall’esplosione del vulcano su cui poggiano le sue acque ed il cui materiale piroclastico (ceneri e lapilli), cementificatosi, ha formato le masse di tufo su cui si erge Orvieto, ma anche le vicine Civita Bagnoregio e Pitigliano. La rupe di Orvieto, così come quella di Pitigliano, sorge su una piana di terreno stabile, a differenza di Civita Bagnoregio (la cosiddetta “città che muore”) che poggia su terreno argilloso, facilmente erodibile.

Uno po’ di storia. La rupe di Orvieto fu abitata sin dalla preistoria, poi dagli etruschi, poi i romani la distrussero e trasportarono a Roma oltre duemila statue razziate dai santuari orvietani etruschi. Solo nell’alto medioevo, la città fu rifondata e tornò a rifiorire intorno all’anno 1000. Successivamente, fu sede residenziale di corti pontificie e libero comune alleato di Firenze. I secoli XIII e XIV furono il periodo di massimo splendore di Orvieto che divenne una potenza militare e vide nascere sul suo territorio palazzi e monumenti. Orvieto era una città guelfa (papale) e qui governarono vescovi e cardinali. Orvieto faceva parte dello Stato Pontificio e rimase sotto l’influenza papale sino all’annessione al nuovo stato italiano unificato (1860).

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Veduta panoramica dalla Fortezza Albornoz

COSA VEDERE

Di luoghi e monumenti da vedere a Orvieto ce ne sono parecchi, ma due su tutti primeggiano: il Duomo e il Pozzo di San Patrizio. Per il resto, passeggiate per la città, scoprendo vicoli e chiese, piazze e palazzi, negozietti di maiolica e ristorantini. Fatevi poi incantare dalle vedute panoramiche, la più ampia e suggestiva delle quali si può ammirare dalla Fortezza Albornoz. Inoltre, in Piazza della Repubblica, di fianco alla Chiesa di Sant’Andrea, s’innalza imponente la suggestiva Torre dodecagonale, cioè avente dodici lati e dodici angoli.

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Chiesa di Sant’Andrea e Torre Dodecagonale
Maioliche orvietane

Duomo e Cappella di San Brizio

Il Duomo è il simbolo di Orvieto con quella sua facciata mosaicata spettacolare e che custodisce all’interno, nella Cappella di San Brizio, un ciclo di affreschi, altrettanto spettacolari, sul Giudizio Universale, realizzato da Luca Signorelli tra il 1499 e il 1504.

Il Duomo di Orvieto è un gioiello dell’architettura romanico-gotica italiana, la cui costruzione ebbe inizio alla fine del XIII secolo per volontà del Papa Nicolò IV. La sintesi e l’armonia degli stili romanico e gotico si sublima nello slancio verticale e nello splendore dei mosaici della facciata, opera di Lorenzo Maitani.

All’interno, spiccano le massicce colonne fatte di tufo ricoperto di travertino bianco e basalto nero, gli stessi rivestimenti delle fiancate esterne. Imperdibile è la visita alla Cappella di San Brizio affrescata con uno dei maggiori cicli pittorici del Rinascimento. Questi affreschi, iniziati da Beato Angelico, sono opera di Luca Signorelli e sono una rappresentazione artistica del Giudizio Universale, secondo la moda del tempo e con ampio sfoggio di colori e figure, a tutta parete.

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Duomo, facciata mosaicata
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Affreschi Cappella di San Brizio, Duomo

Pozzo di San Patrizio

Si arriva all’ingresso del Pozzo di San Patrizio da Piazza Cahen, imboccando una breve stradina che giunge in Piazza di San Patrizio dove si trova il Pozzo.

Il Pozzo di San Patrizio è un pozzo scavato nel tufo profondo 62 metri, capolavoro dell’ingegneria rinascimentale. Fu costruito nel 1527 da Sangallo il Giovane per ordine di Papa Clemente VII.

Il Pozzo di San Patrizio è accessibile grazie a due scalinate elicoidali indipendenti, una per scendere e una per salire, ognuna di 248 gradini. Fu costruita per i rifornimenti d’acqua in groppa agli asini che, grazie alla doppia scalinata indipendente, non si scontravano. Lo volle il Papa Clemente VII affinché la città non rimanesse senz’acqua in caso di assedio.

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Pozzo di San Patrizio, scalinata
Pozzo di San Patrizio

Dove parcheggiare

Avete due possibilità: parcheggiare in Piazza della Pace, a Orvieto Scalo, e poi prendere la funicolare per salire sulla rupe, oppure parcheggiare alla Caserma Piave (una caserma dismessa adibita a parcheggio pubblico, Piazza d’Armi), vicina a Piazza Cahen, dove arriva la funicolare e a due passi dal Pozzo di San Patrizio; da qui potete incamminarvi a piedi nel centro storico.

Buona vita!

Cinzia Malaguti