Come si fa: la porcellana
La porcellana di cui sono fatte molte vostre stoviglie, teiere e vasellame vario, è stata prodotta per la prima volta in Cina vero l’anno 618. La porcellana è un tipo di ceramica, con una buona resistenza al calore, usata anche in odontoiatria per fare i denti finti.
Nel XVIII secolo, la porcellana è stata anche il materiale con il quale abili mani d’artista hanno prodotto oggetti d’arte, custoditi oggi nei musei, come le porcellane di Capodimonte.

La polvere necessaria per produrre la porcellana è formata da quarzo, caolino (argilla bianca) e feldspato (un altro minerale).
Nella produzione della porcellana si inizia con il disegno del pezzo, quindi viene costruito lo stampo madre che è il negativo in gesso del prodotto.
Si procede allo riempimento dello stampo con la polvere di porcellana e dopo un certo periodo di tempo si stacca il prodotto dallo stampo. Si procede nello stesso modo per le varie parti, ad esempio il beccuccio e il contenitore di una teiera sono lavorati separatamente. Per legare insieme i vari pezzi dello stesso prodotto si usa la barbottina che è un impasto ottenuto con acqua e argilla, quindi è argilla liquida. Alcuni pezzi sono ottenuti, anziché con uno stampo madre, con stampi a pressione.
A questo punto, il prodotto deve essere cotto in una fornace, necessaria per prepararlo all’assorbimento dello smalto, a cui seguono circa 12 ore di raffreddamento.
Dopo aver applicato lo smalto, il vostro prodotto in … quasi porcellana è sottoposto ad una seconda cottura, questa volta a 1400° C. che lo restringe del 15% circa.
Dopo aver applicato le decorazioni ed il marchio di fabbrica, la vostra porcellana ha bisogno del tocco finale che consiste in una terza cottura, questa volta a circa 200°.
La vostra porcellana è ora pronta per fare bella figura e contenere il tè per i vostri ospiti.
Cinzia Malaguti