Van Gogh, anima socialista
La vigna rossa è l’unico dipinto che Vincent Van Gogh riuscì a vendere in vita; egli dipingeva il lavoro, la fatica, pertanto era snobbato da quanti ricercavano dipinti che ritraessero la classica bellezza aristocratica. Quale nobile avrebbe voluto arredare la propria casa con figure segnate dal duro lavoro nei campi!? Attraverso il suoi dipinti possiamo allora affermare che Van Gogh ha dato voce e dignità agli umili, anima socialista. Fino a 8 aprile 2018, Vicenza ospita l’interessante mostra Van Gogh – Tra il grano e il cielo.
Vincent Van Gogh, pittore olandese nato nel 1853 e morto nel 1890, era un autodidatta. Autore di ben 864 tele e più di mille disegni, è una delle firme più famose dell’Impressionismo, tendenza artistica nata a Parigi nella seconda metà dell’Ottocento.
Vincent Van Gogh era un autodidatta, i suoi primi dipinti contengono errori prospettici grossolani, ma la mano talentuosa era già evidente; egli è cresciuto artisticamente osservando e provando, copiando a volte, ma aggiungendo sempre qualcosa di suo, di unico, di personale. Il legame con il fratello Theo, mercante d’arte, era forte, tanto che Vincent poté esercitare l’arte pittorica grazie al suo sostegno economico perché di quadri in vita ne vendette solo uno, La vigna rossa. Anima molto inquieta, Vincent Van Gogh oscillò artisticamente spesso tra impressionismo ed espressionismo; con i suoi dipinti impressionisti egli ritrasse la realtà osservandola, piazzava il cavalletto e la tela e, all’aria aperta, dipingeva ciò che vedeva, da spettatore, ma con i suoi dipinti espressionisti Vincent era come dentro alla scena, esasperava il lato emotivo della realtà, rispetto a quello percepibile oggettivamente. Per Van Gogh dipingere era anche una terapia contro i disturbi mentali che lo tormentavano, tanto che nel periodo dei suoi ricoveri psichiatrici nel sud della Francia, gli fu prescritto di dipingere almeno una tela al giorno; purtroppo questa terapia non bastò perché Vincent Van Gogh morì suicida, a Auvers- sur-Oise il 29 luglio 1890.
A Vincent Van Gogh piaceva dipingere il lavoro nei campi, la fatica degli umili e in questo suo slancio io lo trovo molto socialista, non gli interessava assecondare le richieste di ricchi committenti, egli voleva rappresentare la realtà e le emozioni, il lavoro e la fatica.
Devo dire che ho potuto osservare questa prospettiva nell’arte di Van Gogh visitando la mostra Van Gogh – Tra il grano e il cielo; questa bella mostra è esposta nella Basilica Palladiana, Vicenza, fino al 8 aprile 2018.
Cinzia Malaguti
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Cosa intendiamo per periodo del socialismo di V. V G?
Grazie
E’ il periodo in cui dipingeva, facendone il focus, il lavoro e la fatica nei campi, dando voce e dignità agli umili.