L’uomo e la giungla
La giungla, ricca e rigogliosa di vita, è un ambiente ostile per la vita dell’uomo; la folta foresta pluviale rende difficile procurarsi le proteine necessarie per vivere, la luce è scarsa ed i pericoli sono tanti. La giungla non si lascia addomesticare e punisce chi non vive seguendo le sue leggi, eppure ci sono piccole comunità che custodiscono i segreti per vivere in questo mondo selvaggio.
Le foreste pluviali tropicali coprono appena il 2 per cento della superficie terrestre ed ospitano la metà di tutte le specie del pianeta, ma c’è un problema: molte specie animali della giungla vivono in cima agli alberi, rendendo complicata la caccia da terra dell’uomo che deve procurarsi le proteine necessarie per vivere. I Matis vivono nell’Amazzonia in Brasile e sono abili cacciatori, ma spesso la caccia alle scimmie che vivono sugli alberi e che permettono alle famiglie di sopravvivere, non ha successo. Essi le studiano tutte per vincere la loro battaglia di vita nella fitta vegetazione, al punto da iniettarsi il veleno di una raganella che li rende più forti e veloci per la caccia ed instillarsi negli occhi il succo di una pianta tossica per rendere la loro vista più acuta; come arma usano una cerbottana lunga 4 metri e fanno leva sui richiami, imitati benissimo, per attirare le scimmie nel loro raggio d’azione. Se scovare le fonti di proteine che vivono fra gli alberi è complicato, anche procurarsi il cibo nel sottobosco non è facile; gran parte degli organismi che vivono rasoterra nella giungla sono velenosi.
Gli uomini che vivono nella giungla dipendono in tutto e per tutto dalla natura che li circonda, diventano parte della foresta e con la natura creano un legame straordinario. Gli Awa, ad esempio, che vivono nella Amazzonia orientale, adottano molti animali della foresta che tengono come animali da compagnia, arrivando addirittura ad allattare le piccole scimmie, come fossero loro figli. Gli Awa si nutrono delle scimmie adulte che catturano nella foresta, ma quando trovano dei piccoli, li adottano; essi ritengono di dover dare qualcosa alla foresta in cambio di ciò che le sottraggono.
Gli indigeni di Papua Nuova Guinea sono un esempio eccellente di come l’integrazione con la natura sia pervasiva. Ne è un’espressione evidente il Festival del sing sing, una festa in costume sul tema della giungla, dove gli uomini indossano piume variopinte, in particolare quelle di paradisea come ornamento più prezioso. Durante questa festa, gli uomini imitano gli uccelli e gli animali della foresta, sia nell’aspetto che nelle danze di corteggiamento; usano le penne per esibire forma fisica e bellezza, esattamente come fanno gli uccelli per conquistare le femmine.
I pigmei Baka vivono nel bacino del Congo in Africa e sono ispirati, soprattutto, dai suoni della giungla che imitano in ogni attività della loro giornata; per loro la musica è un grande dono della foresta, ma questa comunità ha una caratteristica particolare. I pigmei baka sono particolarmente ghiotti di miele e fanno di tutto per procurarselo, arrampicandosi sugli alti alberi e anche a rischio della loro vita. Il miele, per loro, è il bene più prezioso della giungla.
Nel resto del mondo, il bene più prezioso della giungla sono, invece, gli alberi che forniscono legname. Nella foresta pluviale al confine tra India orientale e Myanmar, si è creata una sinergia tra uomo ed elefante asiatico, nell’aiuto a trascinare i tronchi fuori dalla foresta. Il problema dello sfruttamento delle foreste è, comunque, serio perché in soli 50 anni è stata abbattuta la metà delle giungle del pianeta ed ogni giorno scompaiono così centinaia di specie, alcune nemmeno mai censite. Il problema, tuttavia, è noto e in paesi come il Brasile, dove ci calcola siano circa 70 le popolazioni che vivono isolate nella giungla amazzonica, sono diverse le associazioni che si occupano della loro tutela e difesa.
I Karowai, a Papua Nuova Guinea, sono un’altra tribù che vive libera e adattata nella giungla. Essi hanno una caratteristica che li distingue dalle altre comunità della foresta: costruiscono la loro casa sugli alberi. Questa scelta ha molti aspetti positivi perché è utile per sfuggire alle inondazioni e agli insetti velenosi che vivono sul terreno, offre protezione dai nemici e permette di vedere il sole e la sua piena luce; è anche fonte di prestigio perché più la casa è in alto, maggiore è il riconoscimento sociale.
La giungla è la natura nella sua forma più complessa, vigorosa e misteriosa, un ambiente estremamente difficile per la vita dell’uomo che, tuttavia, ha trovato il modo di adattarsi a viverci in sintonia. La giungla rimane un ambiente da difendere per preservare le piccole comunità che ancora lì vivono libere e incontaminate e per proteggere un importante ecosistema.
Cinzia Malaguti
Videografia: video documentario Human Planet – Giungle della BBC su Rai Play