Ukiyo ovvero arte classica giapponese
Ukiyo è un genere di stampa artistica giapponese ottenuta con matrici di legno e fiorita a Tokyo, Osaka e Kyoto tra il XVII e il XX secolo. Ukiyo significa “immagini del mondo fluttuante” ed è proprio l’estetica della transitorietà delle cose che viene rappresentata con questa tecnica. Shunga e Surimono sono tipologie di Ukiyo ed hanno scopi e soggetti diversi, ma sono uniti da quel loro presentarsi all’osservatore come immagini in dissolvenza, appunto transitorie.
Shunga si traduce con “immagini della primavera” e sono disegni erotici in versione umoristica, conosciuti in tutto il mondo. Nella logica della transitorietà delle cose, l’imperativo è quello di goderne, così anche l’atto sessuale divenne oggetto di Ukiyo. La chiave umoristica è rappresentata da organi sessuali esageratamente inverosimili, da abbracci da far invidia ai migliori contorsionisti e da scenografie improbabili. Viene sottolineato il senso dell’umorismo e la propensione al gioco in un’elegante visione del sesso; l’invito è a sentimenti gioiosi e ludici, ben lontani da qualsiasi senso di peccato.
Surimono si traduce con “cosa sfregata” con riferimento al passaggio del tampone sul foglio di carta appoggiato sulla matrice inchiostrata. E’ una stampa privata augurale dove due linguaggi diversi, la poesia e l’arte figurativa, si fondono armoniosamente in un elegante e raffinato prodotto carico di suggestive atmosfere. Sui Surimoni prendono forma scene della poesia classica ed eroica giapponese e venivano commissionati privatamente quale biglietto augurale e di circostanza, ma di notevole fattura.
L’arte giapponese classica ha utilizzato ukiyo in diverse forme ed i più grandi artisti dell’Ottocento giapponese ne hanno fatto strumento per le loro opere. Tra i più grandi artisti dell’Ottocento giapponese ricordiamo Hiroshige, Utamaro, Hokusai, Kuniyoshi. I protagonisti delle loro opere sono suadenti geishe e leggendari samurai, animali fantastici, mondi visionari e paesaggi bizzarri.
A riscoprire l’arte classica giapponese ci ha pensato una bella mostra a Palazzo Albergati, Bologna, dal titolo Giappone, storie d’amore e di guerra, fino al 9 settembre 2018; orari: tutti i giorni dalle 10,00 alle 20,00 (la biglietteria chiude un’ora prima).
Cinzia Malaguti