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Roma capitale della cristianità

Roma capitale della cristianità. Ti porto in un percorso romano tra i luoghi ed i monumenti che hanno fatto di Roma la capitale della cristianità. Partiremo dalla piccola Chiesa del Domine Quo Vadis, dove sarebbe cominciata la storia della Roma cristiana e arrivare al centro della cristianità, la Basilica di San Pietro in Vaticano, passando dalla Cattedrale di Roma, la Basilica di San Giovanni in Laterano, senza dimenticare la chiesa più ricca di reliquie, la Basilica di Santa Croce in Gerusalemme, e altre curiosità. Capiremo anche quando e perché iniziò la persecuzione dei cristiani.



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Roma, capitale della cristianità, mappa luoghi descritti

La persecuzione dei cristiani: quando e perché iniziò, quando finì

La prima persecuzione dei cristiani avvenne in età romana. Alla sua origine ci fu un clima di fanatismo e di esasperazione contro la comunità cristiana, avvertita come un corpo estraneo, che l‘imperatore Nerone alimentò per distogliere da sé le accuse di incendiario, dopo il violento incendio che nel 64 d.C. devastò Roma. Nerone fece in modo che ad essere incolpata fosse la comunità cristiana, il cui capo, Pietro, venne arrestato e crocifisso a testa in giù sul colle vaticano. Nerone sfruttò a proprio favore la diffidenza che i romani provavano per una nuova religione che non capivano; i cristiani apparivano stravaganti nei loro riti (si “cibavano” del corpo e del sangue del loro Dio), tra loro si chiamavano fratelli e sorelle e questo faceva sorgere il sospetto d’incesto. La religione dell’Antica Roma era politeista, ossia venivano onorate diverse divinità, ognuna in un campo specifico; la religione cristiana rigettava questo culto e ciò significava, minare alle basi lo stato. Anche la religione ebraica rigettava il politeismo, ma appariva meno pericolosa perché non si prefiggeva di fare proselitismo.

La persecuzione più feroce dei cristiani avvenne con l’imperatore Diocleziano il cui editto (303 d.C.) vietava loro di riunirsi. La fine della persecuzione dei cristiani porta la data del 313 d.C., quando l’imperatore Costantino sancì la libertà di culto.

Incendio di Roma (sullo sfondo Nerone e la città in fiamme) in un dipinto di Karl Theodor von Piloty

Chiesa del Domine Quo Vadis: dove tutto cominciò

All’incrocio tra la via Appia e la via Ardeatina, si trova la piccola Chiesa seicentesca del Domine Quo Vadis. Fu costruita nel luogo dove, secondo la tradizione, l’apostolo Pietro, mentre stava fuggendo da Roma per sottrarsi alle persecuzioni di Nerone, avrebbe incontrato in visione Gesù; secondo questo racconto, narrato negli Atti di Pietro, egli pose a Gesù la domanda: Domine, quo vadis? ovvero Signore, dove vai?, e alla risposta di Gesù Eo Romam iterum crucifigi, Vado a Roma a farmi crocifiggere di nuovo, Pietro capì che doveva tornare indietro per affrontare il martirio. Pietro, dunque, sarebbe tornato indietro per essere crocifisso sul colle vaticano e il luogo dove sarebbe stato sepolto è il centro della cristianità: la Basilica di San Pietro in Vaticano.



All’interno della Chiesa c’è una lastra di marmo con l’impronta di due piedi che, secondo la leggenda, sarebbe l’impronta lasciata da Cristo durante l’incontro con Pietro, ma – in realtà – si tratta dell’ex-voto di un antico pagano romano ad una divinità quale ringraziamento per essere ritornato salvo da un viaggio. Ciò, naturalmente, non toglie nulla alla sacralità del luogo.

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L’impronta del Quo Vadis nella Chiesa del Domine Quo Vadis (ft Lalupa da wikipedia)

Catacombe di San Callisto: il culto cristiano dei morti

Nei pressi della Chiesa del Domine Quo Vadis, sulla via Appia Antica si trovano le Catacombe di San Callisto, il cui utilizzo risale all’età dell’Antica Roma; furono il cimitero ufficiale della Chiesa di Roma nel III secolo. Si tratta di un complesso di ben quattro catacombe e si trovano fuori dalle Mura Aureliane in quanto la legge romana vietava le sepolture all’interno delle mura cittadine. E’ un luogo molto esteso e vi furono sepolti circa mezzo milione di cristiani, tra cui decine di martiri e sedici pontefici. Venivano qui sepolti solo romani cristiani perché essi, a differenza dei romani pagani, non cremavano i loro morti, li seppellivano in quanto credevano nella resurrezione delle carni e poi perché Cristo era stato sepolto.

La visita delle Catacombe di San Callisto è possibile solo con guida e permette di osservare sarcofagi in marmo decorati nella Cripta dei Papi, colonnati, pitture paleocristiane con interessanti rappresentazioni del battesimo di Cristo e della moltiplicazione dei pani e dei pesci, oltre a simbolismi religiosi come quello di uccelli (anime) che si posano su rami d’ulivo (salvezza). Nella Cripta di Santa Cecilia si vedano ancora pitture del V – VIII secolo che la abbellivano; vi si trova, inoltre, la copia della statua di Stefano Maderno che riproduce la posizione in cui venne ritrovata la salma della martire.

Catacombe di San Callisto, cripta di Santa Cecilia

Basilica di San Pietro in Vaticano: il centro della cristianità

La costruzione della Basilica di San Pietro in Vaticano attuale fu iniziata nel 1506 sotto il papa Giulio II e terminata nel 1626, durante il pontificato di papa Urbano VIII. Sorge su una chiesa preesistente risalente al IV secolo nel luogo dove la tradizione vuole che Pietro, il primo degli apostoli di Gesù, fosse stato sepolto dopo la crocifissione.

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Basilica di San Pietro in Vaticano

La Basilica di San Pietro in Vaticano è lunga oltre 218 metri ed ha una superficie di 22.000 mq; vi si trovano 45 altari, 11 cappelle, oltre 100 pilastri e molti capolavori artistici. Tra i capolavori d’arte ci sono 10.000 mq di mosaici, in frammenti talmente piccoli da sembrare affreschi; la cupola, di 117 metri e con un diametro di 42 metri, è rivestita da un immenso mosaico. La volta a botte è decorata con stucchi dorati.

Basilica di San Pietro, cupola e volte a botte

Pantheon: da tempio politeista a tempio monoteista

Il Pantheon fu costruito nell’Antica Roma quale tempio dedicato a tutte le divinità romane e fu il primo tempio pagano ad essere trasformato in tempio cristiano, dedicato ad un solo Dio. La sua trasformazione risale al 608 d.C. quando, caduto l’Impero Romano d’Occidente, papa Bonifacio IV lo riceve in regalo dall’Imperatore di Bisanzio (Impero Romano d’Oriente) e decide di farne un luogo di culto cristiano.

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Panoramica con Pantheon (al centro)

Il Pantheon politeista fu costruito per volere del console Agrippa tra il 27 ed il 25 a.C.; danneggiato da un incendio, fu restaurato da Domiziano nel 80 d.C.; le forme attuali sono frutto di un restauro voluto dall’imperatore Adriano tra il 118 e il 128 d.C.. Il luogo in cui sorge è mitico perché, secondo la leggenda, il fondatore di Roma, Romolo, fu qui afferrato da un’aquila e portato in cielo fra gli dei.

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Pantheon

Papa Bonifacio IV impreziosì gli interni. Oggi possiamo ammirare un monumento imponente dotato di 16 colonne egizie gigantesche in granito alte 15 metri e con un diametro di 1,5 metri, un portone d’ingresso originale di 7 metri e un pavimento originale. Notevole è la meravigliosa cupola, la più grande cupola in muratura nel mondo, con un diametro di 43 metri, uguale alla sua altezza, che poggia letteralmente su mura spesse ben 7 metri, un capolavoro d’ingegneria che non collassa grazie all’utilizzo di materiali di leggerezza diversa. Pare che anche Filippo Brunelleschi, prima di realizzare la famosa cupola della Cattedrale di Firenze, venne a Roma a studiare il Pantheon. Un’altra particolarità del Pantheon e della sua cupola è la presenza di un foro a cielo aperto del diametro di 9 metri; entra l’acqua quando piove, ma sono presenti ben 22 fori di scolo sul pavimento. Il Pantheon è giunto a noi quasi intatto, solo pochi marmi sono stati sostituiti perché danneggiati. Nel Pantheon si trovano le tombe dei primi re d’Italia, ma anche di personalità di spicco, come quella di Raffaello.

Pantheon, interno

La trasformazione di Roma pagana in Roma cristiana

Il Pantheon fu il primo tempio pagano ad essere trasformato in tempio cristiano, ma non fu l’unico. Roma cambiò il suo aspetto dopo che la religione cristiana divenne religione di stato con l’imperatore Costantino. Le Terme di Diocleziano ospitarono due chiese: San Bernardo e Santa Maria degli Angeli; vasche termali furono riciclate come fonti battesimali e colonne di templi divennero strutture portanti di chiese, come nella Chiesa di San Pietro in Vincoli. Il Colosseo fornì marmi per molti edifici e chiese; la colonna Traiana fu riconvertita collocando sulla sommità la statua di San Pietro e sulla colonna di Marco Aurelio fu posta quella di San Paolo.



Anche le feste pagane furono adattate e riconvertite; ad esempio, prima di diventare la festa cristiana del Natale, il 25 dicembre veniva festeggiato dai pagani romani in nome del Sole Invitto.

Colonna Traiana con in cima statua San Pietro

Basilica di San Giovanni in Laterano: il primo nucleo ufficiale della religione cristiana

Il primo nucleo ufficiale della religione cristiana è la Basilica di San Giovanni in Laterano dove si insediarono i primi papi. Dove si trova la Basilica di San Giovanni in Laterano, prima sorgeva un palazzo appartenente alla seconda moglie dell’imperatore Costantino che lo donò a papa Melchiade nel IV secolo; accanto al palazzo venne fatta erigere la Basilica, a ridosso delle mura per non urtare troppo la suscettibilità dei pagani romani. La Basilica venne edificata su parte di un terreno di proprietà dalla famiglia Laterano, da cui il nome.

La Basilica di San Giovanni in Laterano è la Cattedrale della città di Roma ed è la chiesa più antica ed imponente di tutto l’Occidente. Sulla sua facciata settecentesca si ergono 15 grandi statue; l’interno è a 5 navate e misura 130 metri di lunghezza; il soffitto è in legno e oro, il pavimento è in marmo e segue un geometrico stile cosmatesco; di età romana sono le porte provenienti dal foro e vi si trovano molte reliquie.



All’interno della Basilica di San Giovanni in Laterano si trova anche un affresco di Giotto che rappresenta il primo Giubileo indetto da Bonifacio VIII nel 1300; durante il giubileo, chi avesse visitato i luoghi di San Pietro e San Paolo, avrebbe conseguito il perdono dei peccati; inizialmente, il giubileo doveva tenersi ogni 100 anni, poi ogni 50, poi ogni 33 (gli anni di Cristo), ora ogni 25. Nel corso dei secoli, i giubilei sono stati un’occasione per cambiare il volto di Roma con la costruzione di nuove strade, nuove chiese, nuovi palazzi, nuovi commerci.

Basilica San Giovanni in Laterano

Nella piazza si trova un obelisco alto 45 metri che ha una storia curiosa; fu costruito 3500 anni fa in Egitto e portato a Roma per il Circo Massimo; durante il Medioevo fu abbattuto e nel corso del Rinascimento fu ritrovato spezzato in tre blocchi; i papi di allora decisero di rimetterlo in piedi e di collocarlo in piazza San Giovanni dove si trova da oltre 3 secoli.

Staccato dalla Basilica si trova anche il Battistero ottagonale; fu costruito per volere dell’imperatore Costantino sopra le terme nel II secolo e fu ricostruito da papa Sisto III nel V secolo, poi papa Urbano VII ne fece affrescare le pareti. La vasca battesimale attuale non è quella originale.

In piazza San Giovanni si trova un altro luogo simbolico per la cristianità: la Scala Santa. Si tratta di 28 gradini di marmo che la tradizione vuole sia stata la scala salita da Gesù per raggiungere l’aula dove avrebbe subito l’interrogatorio di Ponzio Pilato, prima della crocifissione. Li avrebbe portati a Roma da Gerusalemme la madre di Costantino, Elena, ma furono sistemati qui verso la fine XVI secolo; due secoli più tardi vennero rivestiti di tavole di legno noce per impedirne l’usura. La tradizione vuole che i pellegrini salgano i gradini in ginocchio, proprio per non calpestare ciò che sarebbe stato toccato da Cristo. Quando arrivano in cima alla scala, si trovano di fronte alla cappella di Santa Santorum; sull’altare c’è l’immagine di Cristo acheropita (non fatta da mano umana, secondo la tradizione).

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Basilica di San Giovanni in Laterano

Basilica dei Santi Quattro Coronati e Oratorio di San Silvestro: il rifugio dei papi

Oratorio di San Silvestro si trova nei pressi dell’entrata della Basilica dei Santi Quattro Coronati, sul colle Celio. Questa Basilica, situata a breve distanza da quella di San Giovanni in Laterano, residenza del papa, era il rifugio papale nei periodi critici e a cui era collegata tramite una galleria. Nell’adiacente Oratorio di San Silvestro si trovano pregevoli affreschi del Medioevo.

Basilica di Santa Croce in Gerusalemme: la chiesa più ricca di reliquie

La Basilica di Santa Croce in Gerusalemme è la Chiesa più ricca di reliquie e fu costruita nel 320; fu la madre di Costantino, Elena, a far trasformare il palazzo, costruito in epoca imperiale, in una chiesa, poi vi mise i resti sacri che aveva portato da Gerusalemme. Le reliquie più preziose sono conservate nel Santuario della Croce, una cappella annessa alla Basilica, dove si trovano frammenti della croce di Cristo, il titolo della croce, uno dei chiodi della crocifissione (lungo 12 cm), spine della corona, il dito di San Tommaso (l’apostolo che dubitava della resurrezione di Cristo); altre reliquie provengono dalle catacombe. Le crociate contribuirono alla raccolta e al trasferimento a Roma di reliquie provenienti dalla Terra Santa.

Le crociate. Le crociate furono delle guerre intraprese da cavalieri armati e pellegrini inermi per liberare la Terra Santa dall’Islam che l’aveva occupata dal 638. Le crociate iniziarono nel 1095 con il papa Urbano II che alimentò la foga religiosa affermando che chi partecipava avrebbe avuto la remissione dei peccati e la vita eterna. Le crociate furono in totale 8, durano ben 2 secoli e finirono nel 1291 con la caduta della città di Acri, a cui seguì il processo dei Cavalieri Templari e lo scioglimento dell’ordine.

Da tutta Europa e dall’Oriente, durante il Medioevo, quindi periodo delle crociate, i pellegrini accorrevano a Roma, luogo dove Pietro e Paolo avevano subito il martirio, per venerare le reliquie portate dai crociati e pregare sulle tombe dei martiri. Erano uomini e donne che volevano espiare dai loro peccati, si muovevano a piedi e molti morivano lungo la strada per stenti, malattie o aggressioni.

Basilica di Santa Croce in Gerusalemme

Il Rinascimento a Roma ed il Mosè di Michelangelo nella Basilica di San Pietro in Vincoli

Roma deve il suo aspetto predominante attuale al Rinascimento (XVI-XVII secolo), periodo in cui le grandi famiglie romane (e non solo) fanno a gara per mettere in mostra le proprie ricchezze e influenza, si fanno costruire residenze magnifiche in città e in campagna, le abbelliscono con opere d’arte, si fanno promotrici della costruzione o ristrutturazione di chiese alle quali il popolo possa associare il loro nome. I protagonisti di questa gara di sfoggio di ricchezza sono i Farnese, i Medici, i Della Rovere, i Panfili, i Borghese, i Barberini e ognuno cercò di portare un proprio rappresentante sul trono papale. Ogni papa fa di tutto per superare i suoi predecessori in magnificenza chiamando a Roma gli artisti più celebrati; tra i più attenti a lasciare traccia di sé, fu papa Giulio II (inizio XVI secolo), esponente dei Della Rovere, che si assicurò l’opera di Raffaello per le Stanze Vaticane e di Michelangelo per la volta della Cappella Sistina e per la propria monumentale tomba che si trova nella Basilica di San Pietro in Vincoli.



La monumentale tomba di Giulio II, la cui realizzazione fu affidata a Michelangelo, non fu portata a termine, in quanto richiese decine di anni ed egli fu occupato anche a realizzare gli affreschi nella Cappella Sistina. Questa monumentale tomba comprende una serie di statue imponenti, tra le quali un capolavoro di Michelangelo: il Mosè. Inizialmente, la collocazione doveva essere la Basilica di San Pietro in Vaticano, ma era troppo grande e, alla fine, pur ridimensionata nella sua versione finale, venne collocata nella Basilica di San Pietro in Vincoli.

Basilica di San Pietro in Vincoli, tomba monumentale di papa Giulio II

Il Mosè di Michelangelo è un capolavoro artistico e lo è ancora di più se si pensa che la figura di Mosè fu rilavorata da Michelangelo. Il Mosè, infatti, aveva una postura diritta, diciamo faraonica, ma poi la posizione di gambe e volto venne cambiata, per dare dinamismo alla figura. Sulla testa si trovano due specie di corna, simboleggiano due raggi di luce, ovvero l’illuminazione della fede. Le statue non finite che dovevano comporre la tomba monumentale di Giulio II sono esposte alla Galleria dell’Accademia di Firenze, insieme ad un altro capolavoro di Michelangelo, il David.

Mosè di Michelangelo, Basilica di San Pietro in Vincoli

Cripta dei Frati Cappuccini: decorazioni con ossa di 4000 frati cappuccini

La Cripta dei Frati Cappuccini si trova in Via Veneto ed è un luogo sorprendente. In questa cripta tutto e decorato con ossa, le ossa di 4000 frati cappuccini. Crani, femori, ossa di bacini, scapole, coccigi, clavicole formano decorazioni, fregi, lampadari, orologi. Questo luogo vuole ricordare ai fedeli che l’anima è più importante del corpo; il copro è solo un vestito e quando si è morti, lo si può utilizzare in altro modo.

Buone visite e buona vita!

Cinzia Malaguti

Alcune informazioni contenute in questo articolo sono tratte dal documentario di Alberto Angelo Ulisse: il piacere della scoperta, 2016, Rai Play