Perù, 2 bellezze della natura a 4000 metri
Mi è capitato di vedere un video sulla natura delle Ande in Perù, Sud America; un roditore che ha trovato il suo habitat a 4300 metri ca. di altitudine e una pianta che vive a lunbgo ma fiorisce solo una volta, ha subito attirato la mia attenzione e curiosità: la Viscaccia peruviana e la Puya Raimondi, straordinari esempi di bellezza e di adattabilità. Scopriamoli insieme.

La viscaccia peruviana
La viscaccia peruviana vive sulle Ande tra la linea degli alberi e il piano nivale, a circa 4000 – 4300 metri di altitudine. E’ un roditore, assomiglia allo scoiattolo, ma è più grande, ha le orecchie più lunghe ed una folta lunga coda; è di colore grigio.


Le viscacce peruviane sono animali territoriali; i maschi marcano il territorio rotolandosi ed impregnando il terreno con il loro odore. Dopo il tramonto, escono dalla loro tana per mangiare vigorosamente; ognuno di loro divora, a ogni pasto, quasi 2 kg di vegetazione, al fine di immagazzinare energia sufficiente per combattere il freddo di quelle altitudini.


Le viscacce peruviane si divertono a fare salti frenetici per intimorire i loro rivali e per sedurre le femmine. Le femmine vanno in calore solo una volta l’anno e la gravidanza è molto lunga (per questo tipo di animali), durando ben 150 giorni.


La Puya Raimondi
La Puya raimondi è una pianta straordinaria, endemica delle Ande, anche chiamata la regina delle Ande. Questa pianta cresce nelle zone alte delle Ande, tra i 3200 ed i 4800 metri di altitudine, può raggiungere i 10 metri di altezza con l’infiorescenza. L’infiorescenza si sviluppa a pinnacolo dal centro della pianta.
La Puya raimondi è una pianta longeva, vive tra i 40 ed i 100 anni, cresce su terreni poveri e soleggiati, ma fiorisce una volta soltanto, poi muore. Straordinaria! Il nome di questa Puya deriva dal cognome del botanico italiano, Antonio Raimondi, immigrato in Perù e che per primo le ha studiate.

Visto che difficilmente potrete vederli dal vivo perché arrivare a 4000 metri sulle Ande è impresa rara, non vi (ci) resta che ammirarli in fotografia.
Cinzia Malaguti