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Oltre la destra e la sinistra

Oltre la destra e la sinistra. Siamo ormai tutti più o meno consapevoli che le categorie politiche che si contrapponevano nel secolo scorso, la destra e la sinistra, non sono più adatte ad affrontare e risolvere i problemi di oggi. Le classi sociali sono sfumate, le diseguaglianze sono diffuse ed i problemi maggiori sono comuni alla maggioranza della popolazione: lavoro, sicurezza, salute. Allora, probabilmente dobbiamo imparare qualcosa dalla lezione francese di Emmanuel Macron, il neo-eletto Presidente della Repubblica: la soluzione è prendere il meglio dalla destra ed il meglio dalla sinistra. 

Cos’è la destra e cos’è la sinistra? Semplificando un po’, potremmo dire che per la destra è prioritaria la libertà e così sacrifica un po’ di eguaglianza, mentre per la sinistra è prioritaria l’eguaglianza e così sacrifica un po’ di libertà. Sia la libertà che l’eguaglianza, comunque, sono due valori che possono coesistere, opportunamente dosati, ma occorre aggiornare il significato di eguaglianza. Siamo tutti diversi in partenza, da quando siamo nati, per capacità, talento e predisposizioni che devono essere valorizzati, non appiattiti, al fine di liberare energie e creatività, utili a migliorare la vita delle persone e della società; occorre, allora, parlare di pari opportunità delle persone, cioè l’obiettivo politico dovrebbe essere quello di permettere a tutti di accedere ai blocchi di partenza, ma poi chi ha di più, per talento o per studio o per allenamento, deve poter avanzare di più. Libertà ed eguaglianza, allora, sono opportunamente dosati nel concetto di pari opportunità delle persone.

Emmanuel Macron, fondatore del movimento En Marche!
Emmanuel Macron, fondatore del movimento En Marche!

Emmanuel Macron, eletto Presidente della Repubblica Francese (maggio 2017) e fondatore del nuovo partito-movimento En Marche!, ha nominato Primo Ministro il repubblicano Edouard Philippe ed insieme hanno presentato la composizione del nuovo governo francese; esso è formato, oltre che da politici di En Marche!, anche da due ministri dei Repubblicani, il principale partito di centro-destra francese, tre di MoDem, il partito di centro che ha sostenuto ufficialmente Macron, quattro dei Socialisti, il partito dell’ex-presidente Hollande, e due del Partito Radicale della Sinistra. Se ha messo insieme il meglio della destra e il meglio della sinistra francese lo diranno i risultati, ma rimane l’importanza del messaggio politico.

Matteo Renzi, Segretario del PD (maggio 2017)
Matteo Renzi, Segretario del PD (maggio 2017)

In Italia, difficile vedere qualcosa di simile, perché il PD di Matteo Renzi che pure vorrebbe attingere voti sia a sinistra che a destra, in realtà pare fare l’occhiolino più a Berlusconi che a Bersani; certamente, però, Renzi è indirizzato su quella strada, anche se in maniera alquanto confusa. Il M5S non si proclama né di destra né di sinistra e, di fatto, raccoglie voti da entrambi i bacini elettorali, tuttavia viaggia in acque torbide, non ha una struttura di vertice democratica, non è europeista, è un movimento “contro” e non è né inclusivo né dialogante, insomma tutt’altro. Gli altri partiti italiani sono di vecchio stampo.

Cinzia Malaguti

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