Louvre, storia di uno dei musei più visitati al mondo
Louvre di Parigi è uno dei musei più visitati al mondo con i suoi 10 milioni di persone che ogni anno vanno ad ammirare una delle più ricche collezioni d’arte di tutti i tempi. Pochi, però, conoscono la storia travagliata e curiosa di questo museo. E’ un piacere per me raccontarti i principali episodi che hanno caratterizzato la sua presenza nel panorama mondiale.
Alla fine del XII secolo, il re Filippo Augusto ordinò di proteggere Parigi dalle possibili incursioni inglesi con la costruzione di una cinta muraria di cui facevano parte torrette di avvistamento ed un castello fortificato, il castello del Louvre. L’espansione della città, tuttavia, richiese la costruzione di una nuova cinta muraria che, nel 1364, prese forma esternamente alle prime fortificazioni, con un perimetro più ampio che fece perdere la sua valenza difensiva al castello del Louvre, divenuto ormai interno alla città fortificata. Fu così che Carlo V decise di trasformare la fortezza in una residenza reale.

Carlo V intervenne sulla struttura del castello del Louvre moltiplicando le torrette, creando giardini ed aprendo tante finestre. Gli interventi dovettero, però, interrompersi con l’arrivo della guerra dei 100 anni che mise la Francia in ginocchio e vide l’occupazione di Parigi da parte degli inglesi. Il castello del Louvre cadde nell’oscurità fino all’arrivo di Francesco I. Nel 1546, Francesco I commissionò al miglior architetto dell’epoca una struttura grandiosa con sale da cerimonia. Enrico II portò avanti il progetto del padre e, anche se non riuscì a portarlo a termine, diede vita al palazzo così come lo conosciamo oggi.
Fino alla metà del XIX secolo, ogni sovrano francese fu ossessionato dall’idea di completare quel progetto grandioso pensato da Francesco I. Nel 1699, Luigi XIV autorizzò nella galleria del Louvre l’esposizione dei migliori artisti, ne seguirono altre, ma la loro visione era riservata ai nobili. Nel 1765, gli illuministi reclamarono la trasformazione del Louvre in museo ed il re Luigi XVI accettò l’idea di rendere le collezioni accessibili a tutti.
Nel 1789 scoppiò la rivoluzione francese e, da quel momento, tutti i cittadini, non solo i nobili, poterono ammirare le opere d’arte esposte al Louvre. Progressivamente, le collezioni si arricchirono di opere confiscate agli aristocratici, agli espatriati e al clero; il dilagare dell’armata rivoluzionaria e poi dell’esercito napoleonico ingrossò il bottino. La sconfitta di Napoleone Bonaparte a Waterloo nel 1815 fece pagare un pesante tributo al Louvre. Successe, infatti, che i vincitori di tutta Europa vollero immediatamente la restituzione delle opere depredate dalle armate napoleoniche; fece eccezione l’opera del Veronese, Le nozze di Cana, perché troppo voluminoso, così restò al Louvre. Smantellato, il museo venne provvisoriamente chiuso.
Durante la restaurazione, Luigi XVIII ricompose le collezioni grazie ai donatori. Nel febbraio del 1848, un’insurrezione infiammò Parigi e la II Repubblica portò al potere Luigi Napoleone che presto ne cambiò la natura creando un regime autoritario. Divenuto Napoleone III, decise di terminare la costruzione del Louvre in conformità al disegno di Enrico IV; tra il 1854 ed il 1857, la facciata venne abbellita da decorazioni, rilievi, statue. Nel 1870 scoppiò la guerra franco-prussiana che si concluse qualche mese dopo con la sconfitta della Francia e la caduta di Napoleone III. Il governo si rifugiò a Versailles, ma la popolazione decise di resistere, nacque la Comune di Parigi, ma venne assediata ed affamata, tanto che l’esercito di Versailles ebbe la meglio. Prima della resa, però, gli insorti diedero alle fiamme molti edifici simbolo dell’Ancien regime, compreso il Palazzo delle Tuileries che comprende il Louvre.

Solo con la fine della grande guerra, il Louvre riprese vita con un nuovo allestimento di collezioni. Con l’inizio della Seconda guerra mondiale venne organizzata l’evacuazione dei tesori del Louvre, oltre 4000 opere lasciarono il museo in pochi giorni e vennero nascoste in tutto il paese per poi rientrare dopo la Liberazione nella loro sede parigina.
Oggi il Louvre ospita collezioni d’arte inestimabili e di ogni epoca, molte di artisti italiani.
Buona vita!
Cinzia Malaguti