Itinerario marchigiano
Quello che vi racconto è un itinerario paesaggistico e culturale nelle Marche che abbraccia le province di Ancona e Pesaro-Urbino; dalle meraviglie costiere dei promontori del Monte Conero e del Parco del Monte San Bartolo alle vicine colline alla scoperta di Urbino, Patrimonio dell’Umanità Unesco, Camerano con la sua città sotterranea e Gradara con il suo castello.
Per questo itinerario ho scelto Fano per il pernottamento, piacevole località balneare, ma anche storica per essere stata un importante centro romano con ampie testimonianze architettoniche ed artistiche. Fano è deliziosa e tranquilla, dotata di un porto canale che divide la spiaggia sabbiosa da quella di piccoli e levigati sassetti, chiamata spiaggia sassonia. In zona porto si trova un’ottima ristorazione self service, Pesce azzurro, gestita da un’associazione di pescatori.
Parco naturale del Monte Conero
Il Monte Conero si trova nei pressi di Ancona ed è un promontorio che si affaccia sul mare Adriatico offrendo meravigliosi panorami e trekking insoliti. La sua altezza massima è solo 572 metri s.l.m., ma la sua posizione a picco sul mare, la sua ricca vegetazione, le sue suggestive insenature, le sue spiagge – raggiungibili attraverso sentieri che corrono giù per la montagna – ed il suo mare cristallino, ne fanno un luogo unico ed indimenticabile.
Due sono i principali gioielli della Riviera del Monte Conero: Portonovo e Sirolo.
Portonovo si trova a nord del promontorio, in una splendida baia immersa nel verde, alle pendici del Monte Conero. Napoleone Bonaparte vi fece costruire un fortino di avvistamento, essendo in strategica posizione difensiva del porto di Ancona; due laghetti, la presenza di boschi direttamente a contatto con la spiaggia e panorami aperti verso la mole maestosa del Conero, ne fanno una località di grande bellezza. La baia di Portonovo si formò in epoca preistorica, a seguito di una ciclopica frana staccatasi dal sovrastante Monte Conero. La strada che scende verso Portonovo offre, già all’inizio, una meravigliosa e scenografica panoramica sul Monte dei Corvi, sullo scoglio del Trave e sulla spiaggia di Mezzavalle.
Sirolo è una terrazza sul mare: dai suoi 125 metri di altitudine si affaccia sul mare offrendo vasti e spettacolari panorami. La piazza centrale del paese è un belvedere che ci riempie di meraviglia per la tanta bellezza che la natura qui ci regala. Prima di giungere alla piazza principale, quasi di fronte al parcheggio si trova il sentiero che scende alla bella spiaggia di San Michele; di fianco alla spiaggia di San Michele si trova la spiaggia Urbani, entrambe vi accoglieranno con il loro mare cristallino i cui colori mi hanno ricordato il mar dei Caraibi; vi consiglio di risalire a Sirolo dalla strada che si imbocca dalla spiaggia Urbani perché vi condurrà direttamente nella piazza centrale con relativo belvedere sulla Riviera del Conero.
Dalla strada provinciale del Conero, vicino a Sirolo, una deviazione porta sul Monte Conero con numerose possibilità di trekking per raggiungere altre spiagge (spiaggia dei Gabbiani, spiaggia delle Due Sorelle).
Il Parco naturale del Monte Conero è un’area naturale protetta.
Parco naturale del Monte San Bartolo
Il parco naturale del Monte San Bartolo si trova tra Gabicce mare e Pesaro, al confine con la Romagna, nella provincia di Pesaro-Urbino. Il Parco naturale del Monte San Bartolo è un promontorio a picco sul mare che emerge lungo e stretto tra le basse coste della Romagna e delle Marche e tra il mare e la statale adriatica; le poche spiagge sono strette e per lo più formate nei secoli da depositi di ghiaia franata dalle pareti sovrastanti.
Il Parco naturale del Monte San Bartolo è da vedere attraverso la comoda Strada panoramica che da Pesaro arriva a Gabicce Mare offrendo meravigliosi panorami che potrete ammirare fermandovi nelle aree di belvedere. A Fiorenzuola di Focara potrete raggiungere la spiaggia libera, ma attrezzata con bagnino di salvataggio e gabinetti chimici, in circa 20 minuti a piedi o, in alternativa, con l’apposita navetta a pagamento.
Molto bella e suggestiva è la vista del Parco naturale del Monte San Bartolo dal mare; dalla vicina Riccione partono gite in barca estive che dalla località romagnola arrivano fino a Pesaro fornendo una prospettiva d’insieme di questo tratto di costa adriatica.
Urbino
Arroccato sulle dolci colline marchigiane si trova un borgo rinascimentale rimasto straordinariamente inalterato: Urbino. Urbino visse un’epoca di grande splendore nel XV secolo, quando importanti artisti ed intellettuali del Rinascimento ne fecero un punto di riferimento per le arti e per il sapere di tutto il mondo allora conosciuto.
Un po’ di storia. Visitare Urbino significa fare un salto indietro nel tempo immersi nel fermento artistico ed intellettuale che il signore di Urbino nel ‘400, Federico da Montefeltro, volle per la sua città. Federico da Montefeltro fu figlio illegittimo di Guidantonio da Montefeltro, duca di Urbino che gli fornì, comunque, una raffinata formazione culturale; Federico divenne un abile condottiero e capitano di ventura che gli permise di guadagnare parecchio denaro; alla morte del padre successe alla guida del ducato il figlio legittimo di Guidantonio, Oddantonio da Montefeltro, ma si dimostrò maldestro e incapace al punto che una congiura popolare lo uccise ed al suo posto venne chiamato il più brillante Federico. Federico impiegò i denari guadagnati nella sua precedente attività d’armi per trasformare il piccolo centro d’origine romana nel cuore pulsante di un sistema urbanistico e culturale del rinascimento italiano, chiamando a sé gli uomini e gli artisti migliori del suo tempo tra i quali Piero della Francesca, Luciano Laurana, Leon Battista Alberti, Francesco di Giorgio; in questa culla della cultura mossero i primi passi Raffaello e Bramante. Dopo la grande stagione rinascimentale la città conobbe un buio periodo, specialmente con il passaggio alla Chiesa del 1631, ma visse nuovi splendori all’inizio del secolo XVIII, in seguito all’elezione a papa di Clemente XI che diede nuovo impulso all’edilizia civile e religiosa, grazie al mecenatismo della famiglia di appartenenza. Grande importanza nello sviluppo della città è da attribuire anche alla locale ed antica Università degli Studi. Il centro storico di Urbino è Patrimonio dell’Umanità Unesco.
Cosa vedere a Urbino. Il periodo di massimo splendore di Urbino risale al XV secolo, quello fu un periodo accecante per bellezza ed intraprendenza e numerosi monumenti tuttora ne testimoniano la grandezza e sensibilità. Ciò che colpisce è inoltre la fitta trama urbanistica nella quale si snodano stradine, saliscendi improvvisi, vicoli, scalinate, sottopassi, palazzi e chiese che formano, grazie anche al paesaggio, una scenografia davvero straordinaria. Vi consiglio di raggiungere a piedi il Parco della Resistenza, un belvedere davvero notevole su tutto il centro storico; lo si raggiunge da piazza della Repubblica. Il più importante edificio rinascimentale è il Palazzo Ducale, che con l’avvento di Federico da Montefeltro, cessò di essere solo una fortezza militare per divenire un palazzo rinascimentale ed una magnifica corte principesca. Il Palazzo Ducale di Urbino colpisce subito per la sua imponenza, vi consiglio di effettuare una visita guidata all’interno per poter apprezzare al meglio la storia di questo edificio, oggi sede della Galleria Nazionale delle Marche, che conserva importanti opere di Raffaello, Piero della Francesca, Tiziano, Bellini e Botticelli; la stanza più preziosa del palazzo è lo Studiolo del Duca, davvero incantevole con le sue tarsie lignee che coprono le pareti e creano effetti illusionistici di continuazione dell’architettura; rappresentativo del buon gusto del duca è anche la Cappella del Perdono; carini il giardino pensile della duchessa ed il balcone panoramico. Di fianco all’entrata al Palazzo Ducale si trova il Duomo, ricostruito in stile neoclassico dopo il terremoto del 1789. In via Raffaello Sanzio 57 si trova la casa natale di Raffaello che ospita alcune opere originali del pittore urbinate, quasi tutte giovanili. Per gli orari di apertura del Palazzo Ducale e della casa di Raffaello clicca qui.
Consiglio. Per avere una veduta d’insieme della città, oltre a raggiungere il Parco della Resistenza, vi consiglio un giro del centro storico a bordo del trenino, dotato di audio guida; il trenino si prende nella piazza del Palazzo Ducale o al Borgo Mercatale.
Grotte di Camerano
Quelle di Camerano sono grotte artificiali, ossia costruite dall’uomo, sono talmente estese, solo in parte scoperte, che si può tranquillamente parlare di città sotterranea. La città sotterranea di Camerano è davvero un luogo interessante da visitare. Camerano si trova in provincia di Ancona, a pochi chilometri di distanza da Sirolo e dalla Riviera del Conero, abbracciato su una collina a 231 metri sul livello del mare.
Un po’ di storia. La città sotterranea di Camerano si sviluppa sotto il centro storico e dall’analisi comparativa con altre realtà ipogee, così come dalla tecnica di costruzione, è possibile dedurre che l’ipogeo cameranense abbia antiche origini, persino risalenti alla preistoria. In un primo periodo, le grotte erano poco estese ed avevano un utilizzo prevalentemente idrico quali serbatoi di raccolta dell’acqua; si presume fossero utilizzate anche per l’estrazione di pietra arenaria a scopi edilizi o sepolcrali. In un secondo tempo, l’ipogeo fu esteso e soggetto ad un continuo riutilizzo fino ad ospitare luoghi di riunione per società segrete o cantine viticole nobiliari; durante la seconda guerra mondiale vennero utilizzate dall’intera popolazione come rifugio dai bombardamenti, circa 2000 persone per 18 giorni vissero nelle nicchie sotterranee riproducendo persino il sistema di vicinato di superficie.
La visita guidata della città sotterranea di Camerano porta il visitatore alla scoperta di queste grotte costruite dall’uomo dove trovano posto sale riunioni e luoghi di preghiera. L’accesso alle grotte è in via Carlo Maratti 37, nel centro del paese, la visita è guidata previa prenotazione telefonica al numero 071.7304018. Poco più avanti una terrazza panoramica offre un belvedere sulle colline e sul mare. Per ulteriori info e prezzi clicca qui.
Castello di Gradara
Il Castello di Gradara è una fortezza medioevale che si trova su una collina vicino a Gabicce Mare, nella provincia di Pesaro-Urbino.
Imponenti mura cingono la rocca ed il suo borgo presentando diversi scorci panoramici che spaziano su tutta la vallata fino al mare.
Un po’ di storia. La costruzione del Castello di Gradara ebbe inizio nel 1150, ma furono i Malatesta (signori di Rimini, Cesena e Pesaro) a decidere la costruzione delle due cinte di mura. I Malatesta riuscirono a difendere il possesso del castello da numerosi assedi come quelli architettati da Francesco Sforza nel 1446, ma dovettero arrendersi al duca Federico da Montefeltro (quello di Urbino) che assediò Gradara per conto della Chiesa. La fortezza venne così consegnata in vicariato dal Papa agli Sforza di Pesaro, fedeli alleati della Chiesa. Successivamente il Castello di Gradara passò di mano diverse volte ai vari signori del tempo (Della Rovere, Borgia, Medici) che lo impreziosirono, ma quando – nel 1641 – passò sotto il diretto controllo dello Stato della Chiesa, iniziò la sua lunga decadenza. Nel 1920 la famiglia Zanvettori acquistò la Rocca ridotta allo stato di rudere e ne finanziò il restauro. Oggi è proprietà dello Stato italiano.
Cosa vedere. Il borgo all’interno della cinta di mura è davvero incantevole; è possibile visitare l’interno della Rocca e percorrere un tratto del camminamento di ronda che offre una bella vista sulle colline fino al mare. L’interno della rocca merita la visita per l’arredamento e qualche affresco; curiosa è la sala delle torture, l’unico ambiente rimasto tale e quale com’era durante l’uso. Il Castello di Gradara è uno dei monumenti più visitati della regione Marche ed è di frequente teatro di eventi museali, musicali ed artistici. Per ulteriori info e prezzi clicca qui.
Consiglio. Davanti al Castello c’è la fermata del trenino che arriva a Gabicce Mare, ai piedi del Parco Naturale del Monte S. Bartolo, un divertente giro tra colline e mare del Montefeltro.
Buone visite!
Cinzia Malaguti
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Parco S. Bartolo e Gradara nelle Marche
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Brava Cinzia, ho molto apprezzato la tua esposizione. Grazie!
Grazie Paola!
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