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Intervista al subconscio

Cosa c’è nel subconscio?

La mente conscia contiene tutto ciò di cui siamo consapevoli, quindi contiene i desideri, le ambizioni, le aspirazioni. Il subconscio invece contiene gli istinti, le esperienze ed i programmi acquisiti.

Secondo i neuroscienziati cognitivisti, siamo consapevoli solamente del 5% della nostra attività cognitiva, mentre il 95% della nostra vita viene dai programmi del subconscio. Quando la tua mente vaga tra passato e futuro, tra paure ed ansie, quando non presti attenzione al momento presente, è il tuo subconscio con i suoi antichi programmi che prende il comando della tua vita.

Da dove viene la programmazione della mente inconscia?

E’ importante riconoscere che siamo limitati da programmi che abbiamo acquisito quando eravamo bambini.

E’ nei primi 6 anni di vita che si viene programmati dagli altri.

Nel feto già avvengono le prime impronte, ad esempio, se la madre è stressata, gli ormoni dello stress passeranno attraverso la placenta dalla madre al feto, sviluppando di più il suo cervello reattivo, anziché quello dei lobi frontali, più evoluto; il 50% della personalità del bambino è programmata alla nascita da come la madre vive l’ambiente che la circonda.

Lo sviluppo della mente conscia arriva dopo i 6 anni, cosicché fino a quell’età, il bambino osserva senza pensare e registra nella sua mente inconscia tutto ciò che vede, praticamente egli fa il download dei programmi della vita sulla base di quello che vede, in automatico, senza strumenti di conoscenza e consapevolezza che sono propri della mente cosciente non ancora sviluppata.

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Come riconoscere ciò che viene dai programmi del subconscio?

Le cose che ci vengono meglio sono registrate nel subconscio, anche se hanno per noi oggi un impatto negativo. Quelle su cui invece facciamo più fatica, derivano da un mancato allineamento tra mente cosciente (ciò che consciamente vorremmo) e mente subconscia (ciò che reattivamente siamo portati a fare). Se la mente conscia vaga tra passato e futuro, il presente è guidato dall’inconscio.

C’è però una bella notizia: i programmi dell’inconscio possono essere mutati.

Come possiamo riprogrammare i comportamenti automatici?

Innanzi tutto, occorre analizzare desideri, aspettative, insomma, cosa cercate, poi analizzare cosa c’è nell’inconscio; la rabbia, la depressione, l’infelicità sono comportamenti associati al subconscio.

Il subconscio è come un registratore a cassette, gridare a sé stessi, arrabbiarsi con sé stessi (o con gli altri) per le cose che di noi non ci piacciono, non serve, dovete insegnare al subconscio a cambiare. Ci sono diversi metodi:

  • le cassette subliminali: se ascoltate una cassetta di musica o di ciò che vi piace nella fase del dormi-veglia, in cui siete in una sorta di ipnosi naturale, quei contenuti introdurranno nuovi programmi nell’inconscio, se ripetuti nel tempo;
  • l’abitudine e la pratica alla consapevolezza, alla presenza mentale, all’attenzione focalizzata, insegnata con la pratica della mindfulness e che creerà l’abitudine nell’inconscio a mettersi da parte;
  • la pazienza che è necessaria per ottenere risultati apprezzabili nel cambiamento dei propri programmi autosabotanti la propria felicità.

Leggi anche Neuroplasticità e mindsight.

Cinzia Malaguti

 

Bibliografia:

B. Lipton, Supera i tuoi geni, Cesena, Gruppo Editoriale Macro, 2012

G. Amadei, Mindfulness. Essere consapevoli, Bologna, Il Mulino, 2013

 

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