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Il Patrimonio della Umanità nel Lazio

In questo viaggio ti porto a scoprire i siti Patrimonio della Umanità nel Lazio. Sono luoghi di grande valore storico, artistico, architettonico, naturale riconosciuti da UNESCO, ma conoscerai anche quelli che la Regione ha candidato per un prossimo riconoscimento, affinché anch’essi vengano protetti e valorizzati. Ti parlerò, dunque, del centro storico di Roma, di Villa Adriana e di Villa d’Este a Tivoli, delle necropoli etrusche di Cerveteri e Tarquinia, ma anche della Villa Gregoriana a Tivoli e di Civita di Bagnoregio.



Centro storico di Roma, proprietà extraterritoriali della Santa Sede nella città e Basilica di San Paolo fuori le mura

Roma, con i suoi edifici risalenti all’antica Roma, al Medioevo, al Rinascimento, al Barocco e al Neoclassico, rappresenta un museo a cielo aperto unico al mondo e questo è il motivo per il quale il Centro storico di Roma, le proprietà extraterritoriali della Santa Sede nella città e la Basilica di San Paolo fuori le mura sono Patrimonio della Umanità nel Lazio. Vi racconto qualcosa dei principali monumenti di Roma per i quali la visita è imperdibile.

La prima zona dichiarata Patrimonio della Umanità è stato il centro storico compreso all’interno delle Mura Aureliane, dove si trovano i monumenti più significativi dell’antichità. Successivamente, sono stati inclusi anche i beni della Santa Sede nella Città del Vaticano e le sue proprietà extraterritoriali, tra le quali vi è la Basilica di San Paolo Fuori le Mura.



Sono numerosi gli edifici che ci raccontano l’età di splendore dell’Impero Romano, come il Foro Romano con l’arco di Costantino e la casa delle Vestali, i Fori Imperiali con la colonna Traiana e il Palatino con i resti dei palazzi imperiali. Il Foro Romano vide le sue prime costruzioni intorno al VII secolo a.C., quando venne dato l’avvio all’edificazione di edifici adibiti alla vita politica, giudiziaria, religiosa, commerciale e sociale della città; tra le rovine sono presenti numerosi templi, basiliche, tribune e archivi.

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Roma, Foro Romano

Il Colosseo, inaugurato nell’80 d.C., è un gigantesco anfiteatro con un perimetro di oltre 500 metri, che fu lo scenario dei combattimenti tra gladiatori. E’ in grado di contenere tra i 50.000 e i 75.000 spettatori ed è stato edificato in epoca Flavia, a partire dal 72 d.C., sotto il regno di Vespasiano, e inaugurato da Tito nell’80 d.C.. Davanti al Colosseo si trova l’Arco di Costantino eretto nel IV secolo per commemorare la vittoria di Costantino I il Grande su Massenzio, nella battaglia del Ponte Milvio (312); alcuni elementi decorativi provengono da monumenti anteriori, com’è il caso dei medaglioni (i cosiddetti tondi adrianei).

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Roma, Colosseo
Roma, Colosseo

Secondo il mito, Roma fu fondata da Romolo e Remo sul colle Palatino ed è sul Palatino che gli imperatori romani costruirono i loro sontuosi palazzi. E’ possibile visitare le rovine della Domus Augusta, residenza del primo imperatore di Roma, con i suoi affreschi in ottimo stato di conservazione; tra essi colpiscono, in particolare, quelli della Stanza delle Maschere.

Il famoso Pantheon, costruito intorno al 120 d.C., è stato il modello al quale si ispirarono per i loro progetti i più grandi architetti nelle epoche successive. E’ un tempio a pianta circolare, eretto da Agrippa in età Augustea, ma ricostruito sotto l’imperatore Adriano, dopo essere stato danneggiato da alcuni incendi. L’edificio era dedicato a tutte le divinità passate, presenti e future.

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Roma, Pantheon

Dopo la caduta dell’Impero Romano, Roma divenne il centro della cristianità. I Papi iniziarono ad ampliare la città e realizzarono, con la collaborazione dei più grandi artisti della loro epoca (Michelangelo, Raffaello e Bernini, per citarne alcuni), magnifiche Chiese e splendidi palazzi in stile rinascimentale e barocco, che racchiudono straordinari capolavori d’arte.

La piazza del Campidoglio, che sorge sull’omonimo colle, fu progettata da Michelangelo ed ha una pianta leggermente trapezoiodale, per sottolineare la prospettiva verso il Palazzo Senatorio. Al centro vi è la statua equestre dell’imperatore Marco Aurelio; in realtà, è una copia, l’originale è ai Musei Capitolini.



Nella zona della porta nord delle Mura Aureliane sorge Piazza del Popolo, realizzata in stile neoclassico, presieduta dalle “chiese gemelle“, Santa Maria dei Miracoli e Santa Maria in Montesanto. Il nome della piazza deriva dal latino populus, ovvero pioppo, perché secondo la tradizione nella zona sorgeva un boschetto di questi alberi.

La famosa Piazza di Spagna deve il suo nome al Palazzo di Spagna, sede dell’ambasciata spagnola presso la Santa Sede. Una bellissima scalinata unisce la piazza alla Chiesa di Trinità dei Monti; ai suoi piedi si trova la celebre Fontana della Barcaccia, in stile barocco, scolpita da Pietro Bernini e dal figlio, il più noto Gian Lorenzo.

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Roma, Piazza di Spagna

La Fontana di Trevi è la più grande e famosa tra le monumentali fontane barocche di Roma. Disegnata da Nicola Salvi e terminata da Giovanni Pannini, la fontana è adagiata su un lato di Palazzo Poli e si trova nel punto finale dell’Acquedotto Vergine, uno degli acquedotti più antichi che forniscono acqua alla città.

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Roma, Fontana di Trevi

In Piazza Colonna si trova ancora la colonna di Marco Aurelio, eretta per celebrare le vittorie dell’imperatore nelle guerre marcomanniche. Sul lato est della piazza si apre la Galleria Alberto Sordi (in precedenza Galleria Colonna), realizzata nel 1914 in stile modernista, mentre sul lato nord della piazza si trova Palazzo Chigi, sede del Governo italiano.

Palazzo Barberini, Palazzo Colonna e Palazzo Doria-Pamphilj sono tre storiche dimore ricche di tesori artistici. Palazzo Colonna è uno dei più importanti e antichi palazzi privati di Roma; la sua costruzione, iniziata nel XIV secolo, si è protratta per cinque secoli e ciò ha comportato la sovrapposizione di diversi stili architettonici; il palazzo appartiene alla nobile famiglia dei Colonna. Info visita: la Galleria Colonna è visitabile al sabato dalle ore 9 alle ore 14. Nella Galleria Doria Pamphilj, cuore espositivo dell’omonimo palazzo, è conservata la maggior parte della collezione privata della famiglia dalla quale prende il nome; la storia dei Doria-Pamphilj è il risultato di alleanze multiple tra famiglie aristocratiche di ogni parte d’Italia. Info visita: la Galleria Doria Pamphilj è aperta tutti i giorni dalle ore 9,00 alle ore 19,00. Palazzo Barberini è un elegante palazzo barocco; al piano nobile si trova un grande salone il cui soffitto è affrescato con un’opera di Pietro da Cortona, Il trionfo della Divina Provvidenza (1632-1639). Info visita: la Galleria di Palazzo Barberini è aperta dal martedì alla domenica, dalle ore 8,30 alle ore 19,00.

Due Chiese da non perdere: Chiesa di Sant’Ignazio di Loyola in Campo Marzio e Chiesa Santa Maria sopra Minerva. La Chiesa di Sant’Ignazio di Loyola in Campo Marzio è una chiesa barocca dedicata al fondatore della Compagna di Gesù ed edificata a partire dal 1626, terminata nel 1722; il suo interno appare più alto di quanto non sia in realtà, grazie alle quadrature di Andrea Pozzo, che sul soffitto realizzò affreschi in pittura prospettica, con architetture illusorie. La Chiesa di Santa Maria sopra Minerva è forse l’unica chiesa gotica in una Roma dove dominano il Romanico e il Barocco; questa Chiesa ha delle bellissime volte azzurro-indaco e custodisce le spoglie di Santa Caterina da Siena e di Beato Angelico; deve il suo nome alla credenza secondo la quale la chiesa fosse sorta sopra il tempio di Minerva Calcidica.



Piazza Navona è un’altra meta imperdibile; questa piazza sorge su quello che in epoca antica era lo Stadio di Domiziano, riservato alle competizioni atletiche (corsa, lotta, pugilato); nel centro della piazza si trovano tre fontane, quella del Nettuno, del Moro e dei Quattro Fiumi, quest’ultima è opera di Gian Lorenzo Bernini.

Castel Sant’Angelo è uno dei simboli di Roma ed ha una storia complessa. In origine fu mausoleo dell’imperatore Adriano, poi fu rimodellato per divenire baluardo difensivo del Papato; durante l’Inquisizione fu utilizzato come prigione, nella quale furono rinchiusi Giordano Bruno, Galileo Galilei e Cagliostro; deve il suo nome ad una visione avuta da papa Gregorio Magno.

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Castel Sant’Angelo

Per quanto riguarda le proprietà extraterritoriali della Santa Sede a Roma e la Basilica di San Paolo fuori le mura, vi invito al leggere l’apposito articolo Città del Vaticano e San Marino: le enclave in Italia.

Villa Adriana e Villa d’Este a Tivoli

Villa d’Este si trova a Tivoli (provincia di Roma) ed è un capolavoro del Rinascimento, in particolare i suoi giardini; il parco, con le sue oltre 500 fontane dagli splendidi giochi d’acqua, è stato uno dei primi “giardini delle meraviglie” a essere realizzato. Queste sono le ragioni che hanno portato Villa d’Este ad essere inserita nella lista del Patrimonio della Umanità nel Lazio.

Villa d’Este, viale delle 100 fontane
Villa Adriana

Nel 1550, il cardinale Ippolito II d’Este, appartenente alla famosa dinastia che governava Ferrara e figlio di Lucrezia Borgia, fece di un vecchio e scomodo convento, annesso alla Chiesa di Santa Maria Maggiore, un magnifico palazzo residenziale. Alcuni saloni dell’edificio sono decorati da bellissimi affreschi, opera di artisti del Manierismo romano come Livio Agresti e Federico Zuccari. Ippolito d’Este incaricò Pirro Ligorio e Alberto Galvani di creare un parco con un esteso sistema di fontane: i “giardini delle meraviglie“. L’impressionante concentrazione di fontane, ninfei, grotte, giochi d’acqua e musiche idrauliche sono un modello più volte emulato nei giardini europei del Manierismo e del Barocco. Il successore, il cardinale Alessandro d’Este, nel 1605 diede il via ad alcuni lavori di rinnovamento del parco. Altri interventi, tra il 1660 e il 1670, videro il coinvolgimento di Gian Lorenzo Bernini, al quale è attribuita la fontana del Giglio, detta anche del Bicchierone.

Villa d’Este, la palazzina
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Villa d’Este, il parco

La fontana dell’Organo Idraulico deve il suo nome al meccanismo ad acqua presente al suo interno, che faceva sì che si udissero dei motivi d’organo; questa imponente fontana è formata da un grande edificio d’ispirazione barocca, disegnato da Pirro Ligorio, e da una vasca ovale; successivamente, nella nicchia centrale, fu aggiunta l’armoniosa edicola, o piccolo tempio, realizzato dal Bernini per proteggere l’organo idraulico; il congegno fu realizzato dal francese Claude Venard. Dopo un periodo di decadenza, nel 1851 la villa venne rinnovata dal cardinale Gustav Adolf von Hohenlohe-Schillingsfurst, divenendo un luogo d’incontri sociali. Per un certo periodo vi soggiornò Franz Liszt, che alla villa si ispirò per alcuni brani delle sue opere. Per la tua visita a Villa d’Este leggi anche Giardini bellissimi nel Lazio a Tivoli e Bagnaia.

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Villa d’Este, Fontana di Nettuno e Fontana dell’Organo
Il giardino di Villa d’Este

Villa Adriana è situata nei pressi di Tivoli e fu l’idilliaca residenza privata dell’imperatore Adriano; è un meraviglioso esempio di opulenza ed eleganza dell’architettura romana, anche se ciò che possiamo vedere sono solo delle rovine, ma che danno l’idea della magnificenza del luogo. Questo è il motivo per il quale Villa Adriana è stata inserita nella lista del Patrimonio della Umanità nel Lazio.

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Villa Adriana

L’imperatore Adriano fu un grande amante dell’arte e anche un instancabile viaggiatore. Attraverso la sua personale esperienza poté conoscere i popoli e le culture del suo impero, soprattutto Grecia ed Egitto. Dietro sua iniziativa furono costruiti nuovi e spettacolari edifici, come Castel Sant’Angelo (nato come suo mausoleo), il Pantheon (da lui fatto ricostruire) e il Vallo di Adriano in Britannia. L’imperatore fece costruire la sua residenza al di fuori della città di Roma, tra il 118 e il 134. Gli edifici, che comprendevano una villa più antica, del I secolo a.C., si estendevano su circa 120 ettari e divennero più una città imperiale con giardini che una dimora tradizionale.

Villa Adriana
Villa Adriana

Villa Adriana era formata da una serie di edifici collegati tra di loro, ciascuno dei quali aveva una precisa funzione. Nella sua dimora, inoltre, l’imperatore volle riprodurre luoghi e monumenti che lo avevano affascinato durante i suoi innumerevoli viaggi, in particolare in Grecia. Il complesso comprende un Teatro Marittimo, alcune terme e il Canopo, la replica di un canale egizio. L’isola del Teatro Marittimo, anticamente, era collegata con il portico da due ponti lignei girevoli (oggi vi è un ponte in muratura, di epoca tardo-antica); sull’isola sorge una sorta di residenza in miniatura, dove l’imperatore amava ritirarsi. Il Canopo è un replica del canale egizio che collegava l’omonima città e Alessandria; l’ampio specchio d’acqua è circondato da colonne e statue, copie di originali greci; su un lato si trovava una sala per banchetti; un complesso meccanismo idraulico pare azionasse una fontana a cascata che, alimentata da una cisterna, simulava la piena del Nilo. Per la tua visita a Villa Adriana leggi anche Giardini bellissimi nel Lazio a Tivoli e Bagnaia.

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Villa Adriana, Canopo
Villa Adriana, Canopo

Necropoli etrusche di Cerveteri e Tarquinia

Le necropoli di Cerveteri e Tarquinia, situate nelle odierne province di Roma e Viterbo, sono datate tra il IX e il I secolo a.C. e sono i siti archeologici più famosi della civiltà etrusca. Cerveteri e Tarquinia sono due necropoli le cui sepolture testimoniano la grande complessità e varietà dei riti funerari di una delle prime civiltà sviluppatasi nel Mediterraneo settentrionale, quella etrusca, e anche della sua cultura quotidiana. Queste sono le ragioni per le quali le necropoli etrusche di Cerveteri e Tarquinia sono state inserite nella lista del Patrimonio della Umanità nel Lazio.

La necropoli di Cerveteri, nota anche come Banditaccia, colpisce soprattutto per la disposizione delle tombe, che seguono un tracciato quasi urbano e il cui interno riproduceva quello delle dimore etrusche. Si riconoscono varie forme di sepoltura, tra le quali tombe a pozzetto (simili a un pozzo scavato nella terra o nella roccia e poi ricoperto), a tumulo (tombe rotonde formate da un corridoio che portava a diverse camere e ricoperte esternamente con terra, a formare una pseudocupola) e tombe ipogee o a camera (scavate nella roccia, con una o più camere). La decorazione tendeva ad imitare gli interni delle abitazioni: colonne, finestre, letti, ecc.; per questo, le tombe rappresentano una preziosa testimonianza della cultura urbana etrusca. Parte delle estese necropoli è organizzata come una città sotterranea, con vie e piazze.

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Necropoli etrusca di Cerveteri

La necropoli di Tarquinia brilla in particolare per la decorazione pittorica delle sue tombe, che si può apprezzare in quasi tutta la necropoli, dove sono state rinvenute circa 200 tombe dipinte. I dipinti parietali, di influenza greca, raffigurano soprattutto motivi legati alla vita della classe aristocratica etrusca, con scene di banchetti, di danza e di caccia.

Candidatura – Valle dell’Aniene e Villa Gregoriana a Tivoli

Villa Gregoriana, ovvero il Parco di Villa Gregoriana, è di proprietà del FAI (Fondo Ambiente Italiano) che si è occupato del recupero dopo anni di abbandono. Il Parco di Villa Gregoriana è un’area naturale che si trova nella valle scoscesa tra la sponda destra del fiume Aniene e l’antica acropoli romana. La Valle dell’Aniene e Villa Gregoriana a Tivoli sono candidate ad entrare nella lista Unesco del Patrimonio della Umanità nel Lazio.

Parco di Villa Gregoriana, cascate della grotta delle Sirene

Passeggiare all’interno del Parco di Villa Gregoriana è un’esperienza di grande interesse naturalistico; da segnalare sono: la grande cascata, le cascate della grotta delle Sirene, la grotta naturale di Nettuno ed i resti della villa romana di Manlio Vopisco. Devo dire che il FAI ha fatto qui un ottimo lavoro! Armatevi di scarpe ed abbigliamento comodi per affrontare i 4 chilometri di sentiero (ben tenuto) tra discese e salite. Per la tua visita nella Valle dell’Aniene e alla Villa Gregoriana a Tivoli leggi anche Giardini bellissimi a Bagnaia e Tivoli.

Parco di Villa Gregoriana

Candidatura – La Via Appia

La Via Appia fu una delle principali strade dell’Impero Romano perché collegava Roma e il porto commerciale di Brindisi, porta di accesso al Mediterraneo Orientale e al Vicino Oriente. La Via Appia attraversa il parco degli Acquedotti, dove si trova l’acquedotto Claudio (Aqua Claudia), uno dei più importanti dell’antica Roma.

Via Appia a Roma

Candidatura – Civita di Bagnoregio

Civita Bagnoregio si trova in provincia di Viterbo ed ha dell’incredibile! Erosione e frane nel corso dei secoli hanno plasmato un territorio dove materiali tufacei e lavaci di origine vulcanica, si sono sovrapposti a materiali argillosi più fragili di origine marina, lasciandoci un pugno di case in equilibrio instabile su di uno sperone di tufo: Civita Bagnoregio. I calanchi alle sue spalle sono lì a ricordarci quanto fragile e mutevole sia questo territorio, non a caso Civita Bagnoregio è anche chiamata “la città che muore“, ma ora è viva e spettacolare. Civita di Bagnoregio è candidata ad essere inserita nella lista Unesco del Patrimonio della Umanità nel Lazio.

Civita Bagnoregio

Si arriva a Civita Bagnoregio attraverso un ponte pedonale in cemento armato, costruito negli anni Sessanta del Novecento; accesso a pagamento. Civita fu fondata dagli Etruschi che ne fecero una fiorente città, grazie alla posizione tra la valle del Tevere ed il lago di Bolsena, cioè alle principali vie di comunicazione dell’epoca. L’aspetto morfologico del bellissimo borgo è cambiato nel corso dei secoli a causa dell’erosione della collina e della vallata circostante operata dai torrenti, dagli agenti atmosferici, ma anche dal disboscamento.

Civita Bagnoregio

Si entra nel borgo di Civita Bagnoregio attraverso l’unica porta rimasta delle cinque che esistevano; il borgo è stato recuperato da un progressivo degrado ed oggi offre un luogo dal sapore medievale, fin troppo frequentato dal turismo. In sé il borgo al suo interno non è diverso da tanti altri borghi che abbiamo in Italia, il bello di questa località è nella sua veduta d’insieme, dall’esterno, davvero spettacolare. Per la tua visita a Civita Bagnoregio e dintorni, leggi anche Pitigliano, Bolsena, Civita Bagnoregio.

Civita Bagnoregio, ponte pedonale
Civita Bagnoregio, via del borgo

Buone visite e buona vita!

Cinzia Malaguti

Bibliografia: National Geographic, Patrimonio dell’Umanità, Milano, RBA Italia, 2015