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Idee per un week end in Toscana

In Toscana sono tanti i luoghi affascinanti, pertanto idee per un week end in Toscana ce ne sono a volontà; quelle che qui vi propongo – però – sono un po’ speciali, direi insolite, sicuramente fuori dai classici itinerari turistici, ma strepitose. Vi porto tra abbazie, borghi etruschi e paesaggi lunari. Dove? Cominciate a scrivere: Certosa monumentale di Calci e borgo di Volterra (in provincia di Pisa), Abbazia  di Monte Oliveto Maggiore e Crete Senesi (in provincia di Siena), con un occhio anche ai dintorni. Siete pronti?!

CERTOSA MONUMENTALE DI CALCI (e dintorni)

La Certosa Monumentale di Calci, chiamata anche Certosa di Pisa, è tra le più grandi in Italia e si trova nella Val Graziosa di Calci, sulle prime colline di Pisa, da cui dista circa 10 chilometri. Fu abitata dai frati certosini, uno dei più rigorosi ordini monastici della Chiesa Cattolica, fino a inizio Ottocento, quando fu soppresso da Napoleone e poi dai Savoia. Fu nuovamente abitata dai pochi monaci di clausura dell’ordine certosino di San Bruno ancora praticanti, ma fino al 1969, quando lo abbandonarono definitivamente. Dal 1972, divenne Museo Nazionale, mentre nel 1979, la parte occidentale del complesso fu concessa in uso perpetuo e gratuito all’Università di Pisa, che vi fondò il Museo di Storia Naturale.

Certosa di Calci
Certosa di Calci

L’anno di fondazione è il 1366, ma la Certosa di Calci assunse l’aspetto attuale nel Seicento e Settecento quando subì le maggiori trasformazioni, anche grazie agli interventi degli Asburgo-Lorena (governatori del Granducato di Toscana) che vollero farne un luogo di prestigio per le loro visite occasionali.

Certosa di Calci
Certosa di Calci

La Certosa di Calci si presenta al visitatore, che vi giunge da un lungo viale alberato, in tutta la sua imponenza d’impronta barocca. Il complesso monumentale è costituito da due parti, una di fronte all’altra, divise da un ampio spazio verde a prato; quella più esterna, bassa, era destinata a funzioni alle quali potevano accedere anche gli abitanti della zona: la farmacia, la Cappella di San Sebastiano, il parlatorio; attraversato l’ampio cortile, un tempo dedicato alla vita comune e punto d’incontro con il mondo esterno, si entra nel monastero vero e proprio, introdotto da una superba facciata barocca in marmo bianco, con una doppia scalinata ed il coronamento del timpano (superficie triangolare) con la statua dell’Assunta fra angeli. Questa parte del complesso comprende gli ambienti dedicati alla vita eremitica, il chiostro grande lungo i cui bracci sono disposte le celle dei monaci, ma anche la Chiesa, le cappelle, il refettorio e la sala capitolare (luogo di riunione della comunità monastica per alcune volte nel corso della giornata). Di gran pregio è la pavimentazione marmorea con effetto a illusione ottica di alcune cappelle. In questa parte del complesso si trovano anche le stanze della foresteria granducale con chiostro, quadreria e lunghi corridoi decorati ad affresco.

Certosa di Calci, interno
Certosa di Calci, affresco soffitto
Certosa di Calci, tarsie marmoree pavimentali

La parte monumentale della Certosa di Calci è visitabile accompagnati dal personale del Polo Museale negli orari previsti; per i gruppi da 15 o più persone è necessaria la prenotazione. Visita consigliatissima in quanto è luogo di grande fascino storico, religioso ed architettonico, in un delizioso paesaggio di uliveti.

Certosa di Calci, interno
Certosa di Calci, decorazione stanza granducale

A circa 12 chilometri dalla Certosa di Calci si trova il borgo medievale di Vicopisano con la Torre del Brunelleschi, fateci una sosta! Se poi volete scoprire i sapori dell’olio e del vino prodotti in questa zona, fate un sosta anche all’Antico Frantoio Toscano del Rio Grifone (Località Palazzetto – Vicopisano) con annesso negozio di vendita dei loro prodotti.

Torre del Brunelleschi di Vicopisano



VOLTERRA

Volterra si trova a circa 62 chilometri dalla Certosa di Calci (circa 1 ora d’auto), su un’altura all’altezza di 531 m. da cui, nelle giornate limpide, si può pure vedere il mare.

Panoramica vista mare da Volterra

Volterra ha tre caratteristiche che la rendono speciale:

  1. è uno dei centri meglio conservati dell’antico passato etrusco;
  2. conserva testimonianze di tre importanti periodi della sua storia antica: etrusco, romano, medievale;
  3. è famosa per l’estrazione e la lavorazione dell’alabastro.
Volterra
Volterra centro storico

Volterra è stata una delle principali città-stato dell’Etruria e conserva di quel periodo (eccezionalmente) una parte della cinta muraria, oltre a due porte del centro storico, la Porta all’Arco (magnificamente conservata) e la Porta Diana (solo i blocchi degli stipiti); altre vestigia del periodo etrusco sono i resti dell’Acropoli (fondamenta di due templi, alcuni edifici e cisterne) ed alcuni ipogei utilizzati per la sepoltura dei defunti.

Volterra, Porta all’Arco
Volterra, resti teatro romano

A testimonianza del periodo romano ci sono i resti del Teatro ad emiciclo, ben visibili dall’alto dalla via Lungo le Mura. Sono, infine, edifici del periodo medievale la Cattedrale, il Palazzo dei Priori (oggi sede comunale) e la Fortezza Medicea.

Volterra, Palazzo dei Priori
Volterra

Vediamo ora la terza caratteristica speciale di Volterra: la lavorazione dell’alabastro. L’alabastro è un tipo di roccia calcitica che si presenta in varie tonalità chiare; a Volterra è presente la specie più pregiata, quella di colore bianco. Nel centro storico di Volterra troverete vari negozi e botteghe artigianali che lavorano l’alabastro; in particolare, date un’occhiata da Rossi Alabastri Volterra (Piazza della Pescheria) dove potrete anche visitare il laboratorio con dimostrazione.

Volterra, laboratorio lavorazione alabastro
Volterra, laboratorio lavorazione alabastro

Se volete scoprire quanto Volterra sia fotogenica, andate sul viale dei Ponti, in prossimità di Piazza Martiri della Libertà.



CRETE SENESI (e dintorni)

Le Crete Senesi si trovano a sud di Siena e per ammirarle in tutta la loro bellezza dovete percorrere la Strada Provinciale SP438; questa bellissima strada panoramica, chiamata Lauretana, collega Taverne d’Arbia ad Asciano passando per Vescona; è proprio nelle vicinanze di Vescona che si trova il miglior punto panoramico, ma tutta questa strada permette di ammirare le colline senesi, fatte di creta (argilla), calanchi e biancane; sono colline brulle lievemente ondulate, punteggiate da querce e cipressi solitari, caratterizzate da fratture di erosione (calanchi), balze e biancane (rilievi a forma di cupola dal caratteristico colore chiaro per la presenza di sabbia nell’argilla, tipiche di quest’area anticamente coperta dal mare). Non perdetevi il tramonto sulle Crete Senesi perché i colori vi sorprenderanno.

Crete senesi
Crete senesi
Crete senesi

Un’idea originale (ma non alternativa) è ammirare le Crete Senesi a bordo di un treno turistico a vapore. Terre di Siena con il suo Treno Natura organizza delle gite, con partenza da Siena e relativo ritorno, in occasione di feste o ricorrenze varie. In occasione, ad esempio, della festa ad Asciano (Agricrete “I tesori della terra”) il 2 giugno oppure il 30 settembre in occasione della sagra della Val d’Arbia a Buonconvento, potrete viaggiare a bordo di un antico treno a vapore, in perfette condizioni ed assistiti dalle guide volontarie che vi daranno informazioni sul paesaggio, oltre a quelle sul treno storico su cui viaggerete. Tuttavia, è importante precisare che il Treno Natura fa un percorso che è molto meno spettacolare di quello che potrete ammirare percorrendo in auto o moto la strada panoramica Lauretana, una delle strade più panoramiche d’Italia.

Crete senesi
Crete senesi
Treno Natura, Terre di Siena

Nei pressi di Siena (circa 12 chilometri a nord), in località Quercegrossa, si trova un’ottima sistemazione alberghiera in agriturismo, con bellissima panoramica sulle colline senesi: La Loggia Villa Gloria, strada regionale 222 Chiantigiana, località Macialla.

Colline senesi viste da La Loggia Villa Gloria
Veduta da La Loggia Villa Gloria



ABBAZIA DI MONTE OLIVETO MAGGIORE

Abbazia di Monte Oliveto Maggiore si trova a circa 35 km a sud est di Siena, passando da Asciano (strada panoramica delle crete senesi). Si tratta di un complesso monastico fondato nel 1313 (XIV secolo) da seguaci dell’ordine dei benedettini; essi costituirono una comunità religiosa con il nome di Congregazione di Santa Maria di Monte Oliveto, dal nome del monte su cui fecero erigere la loro abbazia. L’abbazia venne poi completata nel XVI secolo.

Abbazia Monte Oliveto Maggiore
Chiostro grande

Abbazia di Monte Oliveto Maggiore è ancora abitata da monaci benedettini che si distinguono per il colore bianco della loro tonaca (i monaci benedettini vestono generalmente una tonaca scura); essi vivono secondo i principi di San Benedetto da Norcia e del suo motto “prega e lavora”; di fianco al monastero è presente un negozio dove vengono venduti i prodotti del loro lavoro.

La visita dell’Abbazia di Monte Oliveto Maggiore è interessante per il ciclo di affreschi sulla vita di San Benedetto che decorano le pareti delle gallerie del Chiostro Grande; i primi 8 furono realizzati da Luca Signorelli alla fine del XV secolo, gli altri da Antonio Bazzi detto Il Sodoma all’inizio del XVI secolo; gli affreschi sono molto belli e coprono completamente le pareti, ma qui il Signorelli, pur essendo più famoso e quotato, non si è espresso al meglio, risultando più accurati e definiti quelli del Sodoma.

Abbazia Monte Oliveto Maggiore, galleria Chiostro grande
Affreschi galleria Chiostro grande

Da vedere durante la visita all’interno, ci sono anche la Chiesa, il refettorio e la biblioteca. La Chiesa è stata rinnovata al suo interno nel XVIII secolo secondo lo stile barocco; la maggiore opera d’arte presente è il bellissimo coro ligneo intagliato e intarsiato all’inizio del XVI secolo; il coro ligneo dell’Abbazia di Monte Oliveto Maggiore rappresenta uno dei più importanti esempi di opere di tarsia d’Europa e fu realizzato da fra Giovanni da Verona, un maestro dell’intarsio dell’epoca.

Chiesa Abbazia Monte Oliveto, coro ligneo
Abbazia Monte Oliveto, cupola Chiesa

Da non perdere è la Biblioteca che si trova al primo piano, con accesso dal chiostro grande; essa è particolare perché, oltre ad essere molto estesa, è formata da colonne che formano tre navate; questi colonnati vengono solitamente costruiti al piano terra per via del loro peso, ma qui sono al primo piano e sotto c’è il refettorio che non presenta colonne; il mistero architettonico sta nel fatto che, oltre a non essere di marmo, quindi meno pesanti, sono inclinate così da scaricare il loro peso sul muro portante, anziché sul pavimento.

Biblioteca
Refettorio

Il Refettorio monastico, infine, è uno degli ambienti più grandi dell’Abbazia, con soffitto a volte e pareti decorate con affreschi del Seicento, rappresentanti fatti del Vecchio e Nuovo Testamento. Qui non vi sarà difficile vedere un monaco con il suo talare bianco intento ad apparecchiare le tavolate per il pasto. A dire la verità, non essendo questi monaci di clausura, non vi sarà difficile vederne qualcuno in giro per l’Abbazia.



Finisce così questo week end in Toscana, ma gli occhi ancora luccicano per tanta bellezza paesaggistica, architettonica ed artistica.

Alla prossima!

Cinzia Malaguti