I luoghi di Caterina Sforza
Con Caterina Sforza siamo nella seconda metà del XV secolo, un’epoca che vide l’Italia frammentata, divisa in ducati e signorie, ambita da re ed imperatori, nonché papi. Donna tenace, figlia illegittima del Duca di Milano, sposò un Medici di Firenze e fu pure imprigionata a Castel Sant’Angelo a Roma. I luoghi che più ricordano la sua figura sono il Castello Sforzesco a Milano, la Rocca del Ravaldino a Forlì e la Villa e Giardino medicei di Castello a Firenze.
Caterina nacque nel 1463 a Milano, figlia illegittima del Duca di Milano, Galeazzo Maria Sforza, che – tuttavia – volle riconoscerla ed occuparsi della sua istruzione; certamente non lo fece per amor paterno, ma perché quella figlia doveva diventare strumento per stringere alleanze politiche tramite un matrimonio combinato, come – d’altra parte – era uso in quell’epoca.
A 11 anni venne promessa in sposa a Girolamo Riario, nipote del papa Sisto IV e signore di Imola e Forlì. Dopo la morte di Riario, con cui ebbe sei figli e che fu vittima di una congiura, sposò Giovanni de’ Medici, discendente della casa fiorentina nel ramo collaterale di Lorenzo il Vecchio, da cui ebbe un figlio, Ludovico, il futuro combattente Giovanni dalle Bande Nere. Giovanni de’ Medici morì poco dopo la nascita del piccolo Ludovico, così Caterina si recò in Romagna, nei possedimenti di Forlì ed Imola, dei quali era reggente al posto del figlio minorenne Ottaviano Riario.
Donna determinata ed indomita, Caterina difese il possesso della contea di Forlì anche quando l’esercito di Cesare Borgia, figlio del papa Alessandro VI, le sferrò un duro attacco, intenzionato a conquistare i territori della Romagna per formare un vasto stato su cui comandare. Caterina rifiutò la resa fino all’ultimo, asserragliandosi con le sue truppe più fedeli dentro le mura della Rocca del Ravaldino a Forlì. Con la spada in pugno, Caterina combatté fino a quando, ormai sola e circondata da ogni parte, dovette desistere. Fatta prigioniera, dovette seguire Cesare Borgia fino a Roma, dove fu rinchiusa, senza favori, in alcune stanze di Castel Sant’Angelo.
Grazie ad un decisivo intervento in suo favore del re di Francia Luigi XII, ottenne la libertà; invitata a Firenze dalla famiglia Medici, con cui era imparentata, visse ritirata nella villa di Castello, con il figlio Ludovico de’ Medici, fino al 1509, anno della sua morte, causata da polmonite.
I luoghi di Caterina Sforza che v’invito a visitare sono il Castello Sforzesco a Milano dove visse la sua infanzia, la Rocca di Ravaldino a Forlì dove si difese strenuamente dall’attacco di Cesare Borgia e la Villa medicea di Castello a Firenze dove visse gli ultimi anni della sua vita.
Il grande Castello Sforzesco e, alle sue spalle, il bellissimo Parco del Sempione, sono assolutamente da non perdere: entrate nel cortile del Castello e percorretelo fino al parco, ammirandone le forme e la magnificenza di quella che fu una fortificazione voluta nel XV secolo da Francesco Sforza, Duca di Milano, nonno di Caterina Sforza. Dopo i primi anni passati con la madre naturale, Caterina visse la sua infanzia alla corte sforzesca, frequentata da letterati ed artisti, dove vi era un clima di grande apertura culturale; qui trovò un clima accogliente e fu adottata da Bona di Savoia, la moglie di Galeazzo Maria; crebbe istruita ed amata anche dalla nonna paterna, Bianca Maria, che le trasmise la consapevolezza di appartenere ad una stirpe di valorosi guerrieri.
La Rocca del Ravaldino a Forlì è conosciuta anche come Rocca di Caterina Sforza che qui si oppose con grande forza d’animo all’attacco di Cesare Borgia, deciso ad estendere i suoi domini su tutta la Romagna. La Rocca del Ravaldino che oggi possiamo ammirare è frutto degli ampliamenti quattrocenteschi e della cittadella fortificata voluta da Caterina Sforza. E’ visitabile solo il giardino esterno, il cortile interno e le sale espositive, in occasione di mostre temporanee.
La Villa e Giardino Medicei di Castello a Firenze, inserita nel Patrimonio dell’Umanità Unesco insieme alle altre ville medicee, si trova nella zona collinare di Castello, alla periferia di Firenze, in via di Castello nr. 47. Il suo parco-giardino è molto bello e scenografico ed è accessibile al pubblico ad ingresso libero. Il giardino di Villa Castello è veramente splendido; anche se quello che è giunto fino a noi è di dimensioni minori rispetto a quello voluto da Cosimo I, il giardino è particolare per i suoi due livelli e per le diverse sculture simboliche presenti, come “Il gigante appennino“; interessante è anche la grotta con soffitto di conchiglie, un esempio della cultura dell’epoca che voleva forgiare la natura, per renderla ancora più bella, anziché prenderla al naturale.
Il giardino di Villa Castello è visitabile, ma la Villa, sede dell‘Accademia della Crusca, non è aperta al pubblico, cioè non è liberamente visitabile, se non alcune sale e la biblioteca, ma solo su prenotazione e con guida; comunque all’interno c’è poco, in quanto gli arredi sono andati per lo più persi o distrutti durante le vicissitudini storiche e lo stato di abbandono di secoli; merita la visita la sola Biblioteca dell’Accademia della Crusca per la ricchezza di volumi che custodisce, riguardanti la storia della lingua italiana e la letteratura italiana. Leggi anche La villa medicea di Castello, Firenze.
Buone visite!
Cinzia Malaguti
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