Fiumi sacri: lo Yang Tze o fiume Azzurro
Lo Yang Tze o fiume Azzurro è il fiume più lungo della Cina; per decenni, i leader comunisti hanno cercato di sradicare le tradizioni antiche incentrate sulla venerazione del fiume, così come le religioni, ma il paese è cambiato ed il benessere raggiunto ha generato il bisogno di cercare un significato; il governo ora sostiene il cristianesimo considerato un argine agli egoismi del capitalismo. Scopriamo lo Yang Tze attraverso questo ritorno alla spiritualità in Cina.

Senza lo Yang Tze, la Cina come la conosciamo oggi non esisterebbe; il Fiume Azzurro è il granaio della nazione ed il suo bacino copre 1/5 dell’immensa nazione; sulle sue rive hanno prosperato culture millenarie, come la Naxi, ancora presente e minoranza etnica riconosciuta dal governo cinese. Secondo la cultura Naxi, uomo e natura sono strettamente collegati, così il fiume Azzurro è venerato per avere buoni raccolti e serenità, mentre offenderlo provocherebbe siccità e miseria; i loro canti e danze esprimono rispetto per il fiume e le creature che vi vivono.

Lo Yang Tze o fiume Azzurro nasce in Tibet, territorio governato dalla Cina come provincia autonoma; lungo il suo percorso attraversa luoghi significativi per la Cina, le sue tradizioni, il suo sviluppo: Dazu, Chongqing, Wushan, Diga delle tre gole, Wuhan, Nanjing, Shanghai.

Nascoste in una gola del fiume, nei pressi di Chongqing, si trovano le incisioni rupestri di Dazu; sono oltre 50.000 sculture scolpite nella roccia, risalenti al 650 d.C., per lo più rappresentazioni del Buddha; il buddismo ha prosperato in Cina per secoli, fino al XX secolo quando il comunismo ha distrutto o convertito i templi, ma oggi conosce un grande ritorno e si calcola siano oltre 250 milioni i seguaci del buddismo in Cina.

Chongqing è una delle città cinesi che cresce più rapidamente; milioni di persone dalle campagne si sono trasferite in città in cerca di benessere, ma una volta raggiunto è ritornato forte il bisogno di spiritualità per dare un senso alla vita; forte è qui la simbologia buddista dell’accensione di una candela che porta il significato di accendere la fiamma del cuore; tra grattaceli e fastfood, spuntano spesso templi buddisti.


Wushan è il porto delle crociere sul fiume perché qui lo Yang Tze è molto ampio e profondo; sono sempre di più i cinesi che hanno tempo e soldi da spendere in lussuose crociere; si calcola che, ogni anno, siano circa 1 milione i cinesi che fanno la crociera sul fiume.

La Diga delle tre gole è una tra le più poderose opere dell’uomo e la più grande centrale elettrica del pianeta; è più lunga di 25 campi di calcio e più alta di un edificio di 40 piani; la volle Mao Tze Tung per controllare le esondazioni del fiume, ma anche per dimostrare la sua grandezza ed il suo diritto di governare, in quanto capace di dominare le forze della natura. La grande diga funziona dal 2012, ha creato un enorme serbatoio d’acqua, ma con costi umani ed ambientali altrettanto enormi.

A Wuhan ritorna forte il nome di Mao Tze Tung, in quanto qui si celebra l’anniversario della sua traversata del fiume a nuoto. Questa impresa, tra le forti correnti che il fiume Azzurro ha in questo punto, aiutò la sua immagine di uomo forte.

Nanjing, negli anni 30 del Novecento fu invasa dai giapponesi e circa un centinaio di anni prima dai britannici. Il Cristianesimo qui è in sorprendente ascesa; si calcola che siano circa 100 milioni i fedeli cinesi; di recente è stata costruita una nuova Chiesa che può contenere fino a 5000 persone; la costruzione è stata possibile grazie anche ai contributi del governo comunista, in quanto ritiene che il cristianesimo possa essere un argine agli egoismi del capitalismo. Il governo cinese copre in parte (circa 1/3) il costo della costruzione di nuove chiese, a patto che esse si lascino controllare; in Cina esistono migliaia di chiese clandestine che rifiutano il controllo statale.

Shanghai è una metropoli di oltre 20 milioni di abitanti, la città più popolosa della Cina e del mondo; si trova proprio alla foce dello Yang Tze o fiume Azzurro.

Giunti così alla foce del Fiume Azzurro che ha visto i tanti cambiamenti della Cina, ma anche i suoi ritorni ad una spiritualità, pur controllata, vi attendo per il prossimo viaggio.
Cinzia Malaguti
Articolo tratto liberamente dal video di Simon Reeve, pubblicato su Rai Play