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Conoscere Bologna i luoghi di Lucio Dalla

Conoscere Bologna non può prescindere dal suo apporto al mondo della musica che le è valso il titolo di Città creativa della musica da parte de l’Unesco. Molti artisti sono nati e/o cresciuti musicalmente a Bologna, ma sicuramente Lucio Dalla ha lasciato un segno speciale nel panorama musicale italiano; un segno legato al suo personaggio e al suo talento, un mix che oggi rivive, grazie alla Fondazione Lucio Dalla che ha aperto le porte alle visite guidate della strepitosa Casa di Via d’Azeglio. E’ inoltre possibile ripercorrere le tappe della carriera di Lucio Dalla attraverso la visita di luoghi rappresentativi: il Kinki Club dove iniziò suonando il jazz, la sala di registrazione Fonoprint e, naturalmente, la Casa di Lucio.

Bologna, stella dedicata a Lucio Dalla su pavimentazione via degli Orefici

Si racconta di alcuni aneddoti che ben definiscono il carattere di Lucio Dalla. Un vicino di casa gli suggerì di raccogliere le foglie cadute di alcune piante poste sul pianerottolo, Lucio non fiatò, ma il giorno dopo quel pianerottolo era pieno di piante. Ebbene si, pare fosse dispettoso! Sul campanello della Casa di Via d’Azeglio il suo citofono corrisponde al nome di Domenico Sputo, un’allegoria del fatto che gli piaceva giocare “allo sputo”. Ebbene sì, pare fosse piuttosto bizzarro! Era devoto a Padre Pio ed andava regolarmente in Chiesa, ma il profano era presente nella sua vita insieme al sacro e lo vediamo chiaramente negli oggetti, nei dipinti e nelle statue presenti nella sua Casa di via d’Azeglio.

Prima di raccontarvi della strepitosa Casa di Lucio Dalla, vi dico qualcosa del Kinki Club, il tempio del jazz a Bologna, luogo che ha visto gli esordi di Lucio Dalla al clarinetto. Poi facciamo un salto alla Fonoprint Studios, gli studi di registrazione dei dischi di Lucio Dalla, ma anche di tanti altri artisti famosi come Zucchero, Eros Ramazzotti, Stadio, Luca Carboni, Samuele Bersani, tanto per citarne alcuni.



Kinki Club: gli esordi

Il Kinki Club si trova nei sotterranei di via Zamboni 1, proprio di fianco alle 2 torri, simbolo di Bologna. Il Kinki Club è il luogo per eccellenza della vita notturna cittadina, ma per capire cosa questo luogo abbia a che fare con Lucio Dalla dobbiamo andare alla fine degli anni ’50, quando si chiamava Whisky a go go e divenne il tempio del jazz a Bologna. Fu Pupi Avati ad invitarlo a far parte della sua band, la Reno Jazz Gang; fu così che Lucio Dalla esordì al clarinetto nella band di Pupi Avati e le sue performance furono così elevate che suscitò non poche gelosie e rivalità in Pupi Avati, il quale decise infine di dedicarsi ad altro; possiamo dire che fu grazie a Lucio Dalla che Pupi Avati divenne il bravo regista che oggi conosciamo. Al Kinki Club passarono diversi artisti tra i quali Gino Paoli che lo notò e lo introdusse nel mondo della musica leggera. Al Kinki Club, nel 1968, trascorse la serata Jimi Hendrix, dopo il suo leggendario concerto bolognese.

Bologna, Kinki Club
Bologna, Kinki Club

Fonoprint Studios: la casa della musica a Bologna

Fonoprint Studios è lo studio di registrazione dei dischi prediletto non solo da Lucio Dalla; qui hanno registrato musica anche Zucchero, Luca Carboni, Eros Ramazzotti, Samuele Bersani, Stadio, il Volo e tanti altri, anche Mina, sempre tanto rintanata nei suoi luoghi milanesi, scelse Bologna e la Fonoprint per registrare un disco. Si può dire che Fonoprint Studios, aperto nel 1976, è anche un laboratorio musicale nel quale è nata e si è sviluppata la migliore canzone d’autore italiana. Lucio Dalla entrò anche nella gestione dello studio in qualità di socio e qui vennero prodotti brani entrati nella storia della musica come il duetto con Luciano Pavarotti in Caruso.

Bologna, Fonoprint Studios

Casa di Lucio Dalla: strepitosa, enorme, sfacciata, caratterizzante

Lucio Dalla amava il Sud dell’Italia perché esuberante e creativo, ma a Bologna amava sempre tornare. A Bologna trovava le sue radici e la sua Casa di via d’Azeglio era il suo rifugio, la sua tana. Dentro questa casa c’è esuberanza ed intimità, c’è sacro e profano, c’è collezionismo di tutto che riempie tutto, ogni spazio, ogni angolo; devo dire che mi ha ricordato la casa di Gabriele d’Annunzio a Gardone Riviera, anch’essa piena di oggetti caratterizzanti, ma quella di Lucio è lo specchio della sua anima musicale, elegante ed armoniosa.

Bologna, la Casa di Lucio

La Casa di Lucio è un luogo dalle grandi suggestioni per gli oggetti di valore presenti, per l’alternarsi di sacro e di profano, per l’assenza di nudi femminili e la presenza costante di nudi maschili, mai volgari, in dipinti e statue, per l’arredamento vivace ed avvolgente, per i ricordi esposti che segnano le varie fasi della sua carriera artistica. Tutto questo in un palazzo del Cinquecento dove i soffitti sono magistralmente decorati. Del suo amato sud, fanno bella mostra diversi presepi degli artigiani napoletani, mentre capolavori del Seicento bolognese convivono con pittori contemporanei.

Bologna, Casa di Lucio Dalla

Almeno tre stanze hanno qualcosa di unico e speciale: la Sala dell’esibizionista, la camera da letto e la sala cinema. La grande sala dell’esibizionista con palchetto prende il nome da una statua, a misura d’uomo, di un esibizionista con l’impermeabile aperto e anche … qualcos’altro. La graziosa camera da letto custodisce una preziosissima reliquia di Padre Pio, di fianco al letto. La sala cinema ha delle poltroncine recuperate da un antico cinema porno. All’interno non si possono fare foto, ma questo è un bene per lasciare dentro questo luogo tutta la sua magia.



Le visite guidate sono solo su prenotazione e si tengono di sabato pomeriggio nei mesi di maggio, giugno e settembre.

Buone visite!

Cinzia Malaguti

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